✨Capitolo 16✨

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Raccolsi la bandana che era appena caduta a terra: la strinsi nella mano, serrando i denti.

«Mi spieghi che cazzo ti è saltato in mente?» sbottai contro Akita, «ti avevo appena detto che stavo iniziando ad avere una storia seria con lei e tu che fai? Mi baci? Ti è andato di volta il cervello ?! »

Lei sorrise, mostrandomi i due canini più lunghi del normale.

«Dovevo spezzarle il cuore in qualche modo. Tu stupido ninja verde mi hai dato l'occasione e io l'ho usata. »
Ma che diavolo stava dicendo? Cole le andò vicino.
«Tu, piccola bambinetta troppo cresciuta, come ti permetti a far soffrire di proposito Lay-»
«Oooh, tutti eroi qui. È solamente un'altra problematica, quella. Sembra un demone. Avete visto i suoi occhi? Come quelli di suo padre. »

Ero molto tentato di saltargli addosso, strangolandola, ma mi trattenni. L'avevo conosciuta un po' di anni fa, quando era ancora una volta perso Zane e lo stavamo cercando in un paese molto lontano da Ninjago, nel quale il tempo scorreva in modo diverso. Mi ero staccato dagli altri, convinto di potercela fare da solo... stavo per essere sbranato da un branco di lupi ma fui salvato da una lupa bianca, con tre code e ciuffi di pelo rossi. Mi stette vicino ed io iniziai a parlargli (nonostante fosse soltanto un lupo) di mio padre, del mio primo amore perduto... fatto sta che il mattino dopo mi svegliai e al suo posto ritrovai Akita: scoprii così che il lupo era lei, visto che capace di trasformarsi in un animale. All'inizio fui spaventato della cosa, ma il mio stupido orgoglio, la ferita fresca di aver perso Harumi che, nonostante scoprii essere il Silenzioso, amavo ancora e la mia non conoscenza di quel tipo di persone capaci di mutare forma, mi fecero arrabbiare contro di lei, per non avermi detto prima di essere umana oltre che lupo. Akita mi urlò contro: ero io che avevo iniziato a parlare del mio primo amore mancato e morto e del mio padre demoniaco. Continuammo a camminare nella stessa direzione, insieme ma senza parlare. Solamente dopo molto riuscimmo a perdonarci a vicenda e diventammo amici. Mi aiutò a ritrovare Zane: ci raccontammo tutta la nostra storia a vicenda, ma lei non conosceva Morro, specialmente i suoi occhi. Non sapeva nemmeno che Layn era sua figlia. Capii subito.

«Allontanatevi da lei, subito!» urlai agli altri. Subito, vedendomi così sorpreso e impanicato, mi diedero ascolto e si misero in posizione, pronti a fermare qualsiasi attacco.
«C-cosa c'è?» chiese Akita, facendo la bambina spaventata.
No, non era lei. Akita non era così: era coraggiosa, testarda e un po 'goffa, ma non timida e carina come era adesso. E soprattutto, conoscendo la mia storia, non mi avrebbe mai baciato.
«Esci, bastardo di un fantasma» ringhiai, «dammi la mia amica!»
Akita sbuffò, poi cadde a terra, come svenuta. Subito corsi verso di lei, ma Cole mi fermò, prendendomi per il braccio. Strattonai via la sua mano, ma notai qualcosa di strano su Akita: dalla sua bocca era uscito del fumo verde che andò a formare il corpo del mio carissimo suocero, se così ancora lo potevo chiamare.

«Buonasera» disse, tranquillo. (TUTTO BEEEEENE?)
Eravamo tutti sconvolti, più dal suo saluto che dalla
sua comparsa.
«Perché diavolo mi hai baciato: che schifo!» esclamai, con l'intenzione di lavarmi poi la bocca con il sapone.
«Dovevo fare qualcosa per far venire Layn dalla mia parte, no? Non sai quante volte gli ho detto di starti lontana, ma è innamorata persa, quella scema, quindi dovevo spezzargli il cuore. Cosa pensi, che a me sia piaciuto baciarti? Sono etero più di quanto pensi, casomai il gay sei tu.»

Ma che cavolo aveva appena detto? Io, gay? Beh, forse ho provato qualcosa per Kai, ma era un'amicizia forte, credo. Ora il mio cuore apparteneva a Layn, dovevo cercare di riprenderla. Akita era ancora svenuta, immobile. Cosa potevamo fare? Layn se n'era andata, l'avrei dovuta seguire: perché non l'ho fatto? Nya direzionò un getto d'acqua verso Morro, ma lui, solamente con un gesto della mano, lo rimandò verso la proprietaria. Zane cercò di congelarlo, ma lui schivò il colpo senza molte storie. Cole sbattè i pugni l'uno contro l'altro, creando le sue mani di lava, poi colpì il terreno, creando una spaccatura fino ai piedi di Morro. Lui guardò il suolo, vedendolo sgretolarsi sotto di lui, ma incrociò le braccia, sorridente. Restò immobile, fluttuante sopra la buca creata da Cole.

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟWhere stories live. Discover now