✨Capitolo 10✨

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Era un giorno di inizio agosto, il sole era alto e cocente. C'era un po' di vento fresco, dovuto all'altezza di dove era stato costruito il dojo, che riusciva a stemperare il caldo. Non c'era una nuvola nel cielo azzurro quasi accecante. Quel mattino il sensei Wu fu chiamato dalla scuola per una questione importante, quindi rimandammo gli allenamenti al pomeriggio. Quando finalmente tornò ci disse che era tempo di fare un tournament.

Se vi state chiedendo di cosa si tratti, ve lo spiegherò brevemente: il maestro scrisse i nostri nomi su foglietti di carta, li piegò e li mischiò dentro ad una sacca, poi pescò i nomi a coppie, le quali dovevano scontrarsi. I vincitori si scontravano fra di loro per poi rimarne solo in due: il vincitore... era forte. Non c'erano premi, era un altro modo di allenarci.

Le prime coppie furono Nya e Kai. Fu veramente difficile capire chi stesse vincendo, erano entrambi bravissimi. Ma si sa, l'acqua vince il fuoco: Nya vinse il primo scontro. Poi toccò a Skylor e Pixal. Non vinse nessuna delle due poiché caddero a terra distrutte dopo mezz'ora di lotta. Erano due macchine da guerra e invidiai la loro determinazione. Cole e Jay furono la terza coppia. Nya mi raccontò che si erano già scontrati nel tournament fra tutti i maestri degli elemeti organizzato dal padre di Skylor – in quella occasione la conoscettero – ma poi si rivelò una trappola poiché l'uomo li aveva invitati solo per rubare loro i poteri usando quello della figlia. Tutto nella norma. Nello scontro vinse Jay perché Cole aveva deciso di lasciarglielo fare, ma nello scontro al dojo a quanto pare Cole non usò la stessa strategia, perché vinse lui. Anche sensei Wu decise di partecipare e si scontrò contro Lloyd. Tutti insistemmo nel fatto che la sua età avanzata non gli permetteva di farlo, ma a quanto pare ci sbagliammo perché il vecchietto era in ottima forma. Ovviamente vinse Lloyd, ma ammise che ebbe qualche difficoltà. Bene, quindi credo abbiate capito con chi mi scontrai io.

«Non ci andrò piano. Pronta a perdere?» mi chiese Ash mettendosi in posizione d'attacco all'altro lato del giardino.
«Forza sbruffone, chiudi la bocca e fatti sotto!» gli urlai.

Non ci andò piano, ma nonostante il pugno nello stomaco che mi diede – per poi prendersi lui un calcio sul fianco e una bella folata di vento – e il fumo che mi aveva circondato per farmi sentire sperduta, riuscii a sconfiggerlo grazie alle spade che il sensei Wu ci permise usare.
Quando se ne ritrovò una dietro al collo e l'altra davanti si arrese senza pensarci due volte.

«Brava sorellina» disse Ash col fiatone mentre riponevo le armi dietro la schiena nell'apposita custodia.
«Ci sono andata piano» risposi con un occhiolino.

Semifinale: Lloyd contro Nya e Cole contro me. Il primo scontro fu rapido. Niente poteri e niente armi, quindi dovevano fare un vero e proprio corpo a corpo, ovviamente vinse Lloyd anche se Nya si fece valere molto bene. Nello scontro tra me e Cole invece in sensei decise di farci usare i poteri, quindi appena annunciò l'inizio dello scontro, Cole caricò un pugno con la forza della terra in esso verso la mia spalla, ma subito io saltai e con l'aiuto dell'aria gli volai sopra rotando e gli atterrai dietro. Era paragonabile ad un guerriero spartano: preciso, veloce, forte. Cercai di colpirlo da lontano ma riusciva a schivare o parare tutti i miei attacchi. All'improvvisò sbatté i pugni a terra e tutto il suolo tremò: mi ritrovai le braccia incastrate in una roccia che era spuntata alle mie spalle. Cercai di dimenarmi in modo da liberarmi ma i miei sforzi furono inutili. 

«Bello scontro!» esclamò Jay.
«Complimenti Cole» disse Zane, «mi spiace Layn ma hai...»
«Non è detta l'ultima parola» dissi.

In quei mesi avevo capito che usando i sentimenti mentre mi concentravo a dominare l'aria, ero molto più potente e sicura nei movimenti. Ripescai i ricordi della notte con mio padre e di come mi aveva scaraventato a terra, di come non sono riuscita a difendermi, poi concentrai tutta la rabbia nelle braccia e nella schiena e con l'aiuto di una corrente d'aria mi liberai, facendo volare alcuni pezzi di roccia vicino agli altri. I ninja ed il sensei mi guardarono un po' stupiti, ma non Cole: lui sembrava soddisfatto del mio lavoro.
Feci degli ampi cerchi con le braccia provocando una piccola brezza e mi misi in posizione.
Cole si stiracchiò inarcando la schiena e subito dopo era già ad un metro da me, saltò e cercò di colpirmi con un calcio volante. Questa volta non schivai, ma parai il colpo. Cercai di colpirlo, ma erano più le volte in cui dovevo difendermi. Continuai a parare tutto, perfino gli attacchi con le mani di lava. Nonostante il dolore alle bracciai, andai avanti e feci un scudo di aria intorno a me per riposarmi e attaccarlo. Riuscii a farlo cadere a terra ma subito si rialzò e infranse la barriera, facendomi anche atterrare di schiena a terra.

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟDove le storie prendono vita. Scoprilo ora