✨Capitolo 13✨

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Appena tornati a casa, ci facemmo la doccia a turno usando entrambi i bagni. Finita la mia, uscii, ritrovandomi Cole davanti, munito di vestiti puliti e asciugamano.

«Hai ripreso tutto questa volta?» chiese sorridendo.
Gli sorrisi, provocante: «Se non fosse stato per quello non sarebbe successo nulla, quella sera. Quindi non ti lamentare, belloccio. »
« Belloccio? » Sembrò sorpreso e divertito di quel soprannome.
«Sì», gli sorrisi. «Buona doccia, belloccio.»
«Grazie, piccola.»

Ci facemmo la linguaccia a vicenda e chiuse la porta. Solo dopo mi accorsi che mi chiamò piccola. No, non faceva male, ma mi ha sorpreso, molto. Mi passai la lingua sulle labbra: la tentazione di aprire la porta era tanta, quasi insopportabile. Sentivo il dannato bisogno di baciarlo, a lungo. Con la lingua. Per l'ultima volta. Ma non potevo farlo, soprattutto non dovevo. Chiusi gli occhi, immaginandomelo davanti, mi alzai sulle punte e misi a fuoco la sua immagine di quando si abbassava per baciarmi. Stavo per baciare la porta, immaginandomi che fosse Cole (so che state pensando: Layn, seriamente ti stavi per limonare una porta? Stai bene? No, non stavo bene: VOLEVO BACIARE COLE A TUTTI I COSTI ERA L'UNICO MODO PER SENTIRLO VICINO VISTO CHE ERA SOLO UNA PORTA A DIVIDERCI), ma la sfiorai solo, fermata dalla voce di Lloyd. 

«Layn che cazzo ...?» mi chiese col solito sopracciglio alzato.
Lo guardai, sicuramente rossa peggio di un peperone, e feci un sorriso tirato. Lloyd continuò a guardarmi, poi sorrise. Alla fine ci ritrovammo a ridere a crepapelle e ci allontanammo dalla porta, insieme.

● ● ●

Chiusi la porta. L'avevo veramente chiamata piccola? Mi era mancato. Decisi di come un soprannome, anzi, il suo soprannome. Sì, era la mia piccola, la mia piccola Layn che nessuno mi porterà via. Mi andava bene averla vicina come migliore amica, mi andava benissimo. Non volevo perderla e basta, volevo vederla felice. Ma mi mancava sentire le sue labbra sulle mie. Cercai di trattenermi dall'aprire la porta, prenderla per i fianchi e baciarla a lungo, magari anche un po 'con la lingua. Per l'ultima volta. Ma no, non potevo farlo: ci saremmo stati male entrambi e forse Lloyd non si sarebbe più fidato di noi. Guardai la porta nel punto in cui dovevano esserci le labbra di Layn quando si alzava sulle punte e mi chiedeva di abbassarmi, poiché, nonostante il suo sforzo, continua ad arrivarmi sul mento. Sorrisi, a quel ricordo, e mi abbassai, con l'intenzione di baciare la porta come uno scemo. Sentii la voce di Lloyd. 

«Layn, che cazzo ...?» A quelle parole, tornai dritto: Layn stava facendo lo stesso dall'altro lato. Questo significava che anche lei aveva provato la mia stessa voglia, e l'aveva soddisfatta facendo questa cazzata. Non mi sentii più così stupido e sorrisi. Sentii le risate di Layn e di Lloyd, poi alcuni passi: si stavano allontanando. Continuai ad avere il sorriso più felice che io abbia mai fatto, dopo che io e Layn ci siamo lasciati. Mi spogliai ed entrai in doccia. Decisi in quel momento, sotto l'acqua calda, che volevo farla felice continuando ad essere amici, aiutando lo stupido verdino a tirar fuori le palle ea proteggerla: proprio come avrei fatto io.

● ● ●

«Non una parola, ti prego» dissi a Lloyd prima di entrare in cucina. Lui alzò le mani e sorrise, promettendomi con gli occhi di tenere la bocca chiusa. Aprii la porta e Zane stava apparecchiando, col suo solito grembiulino rosa shocking: ci salutò con un sorriso e lo aiutammo a finire di mettere tutto sulla tavola. Andai in cucina con il ninja di ghiaccio, mentre Lloyd andò a farsi la doccia.

«È stato bello oggi» disse Zane, senza smettere di affettare la carne con una velocità impressionante.
«Sì, ci siamo divertiti» gli risposi mettendo i noodles dentro la pentola con l'acqua e le altre cose: il nindroide aveva deciso di cucinare il ramen, quindi lo stavo aiutando.
Nell'aspettare che tutto finisca di cuocere, mi sedetti di fianco al piano cottura, sopra ai mobili. Zane mi guardò.
«Stanca?» mi chiese.
Annuii. «Ma felice» dissi sorridendo.
«Per aver menato Zach?»
Risi e lui accennò un sorriso, poi continuò: «oppure per la tua vicinanza a Lloyd e per aver risolto con Cole?»
«Per tutto, credo.»
Mi guardò con le braccia incrociate. "Credo?"
Non potei trattenermi dal ridere: come si poteva prendere seriamente Zane con quel grembiulino?
«Va bene, forse.»
«Ma è la stessa cosa! Dai Layn, ammettilo: sei felice che tutto è tornato come all'inizio. »
Annuii e lui mi mise una mano sulla spalla. «Ricordati che questa è la tua casa, dove puoi sempre stare» mi disse col sorriso.
«Lo so, Zane: siete voi la mia famiglia.»
«Brava, sorella.»
Scesi dal mobile per aiutare Zane e impiattare il ramen. Tornò Lloyd, con i capelli ancora un po 'bagnati, che ci aiutò a portare le ciotole in tavola.
«Wu?» chiese Zane, togliendosi finalmente il grembiule.
«Torna lunedì» rispose Lloyd.
«Possiamo fare quello che vogliamo fino a lunedì!?» esclamò Jay, entrando.
«Facciamo sempre quello che vogliamo» ci fece notare Zane.
«Ma se ogni volta che mi metto davanti alla suona il sensei mi rompe dicendomi che devo meditare» si lamentò il ninja del fulmine, sedendosi a tavola.
«Forse perché ci stai troppo tempo» gli fece notare Zane, mettendosi anche lui seduto.
Ci raggiunsero tutti e decidemmo le canzoni da cantare e da suonare, poi parlammo di quali ballare: era tutto molto più carino se avessimo aggiunto qualche coreografie alla meno peggio.
Il concerto era fra due settimane, quindi avevamo un po 'di tempo per provare. Il giorno seguente, la mattina la passai con le ragazze, visto che gli altri erano spariti per andare chissà dove.

«Ogni tanto lo fanno: una volta vengono chiamati dalla polizia per acciuffare un furfante» mi spiegò Nya.
«Ma se nessuno sa le loro identità, come li chiamano? Fanno come un bat-segnale? »Chiesi, sorridendo.
«Oh, Layn, questa te la potevi risparmiare. Peggio di Jay, veramente: non me l'aspettavo »si lamentò Skylor.
«Zane è sempre collegato ai computer della polizia, così quando hanno bisogno di loro basta che i poliziotti premano un pulsante» mi spiegò Pixal, senza far caso alla mia pessima battuta. Restammo a parlare per tutta la mattinata, preparammo il pranzo per noi e per gli altri. Tornarono poco dopo l'una e ci raccontarono la loro "missione segreta": io e le ragazze facemmo le finte sorprese, spaccare di risate Kai. Il pomeriggio uscii in giardino, con l'intenzione di allenarmi un po '. Lo trovai già occupato da Lloyd, che stava facendo gli addominali. Fortunatamente aveva la divisa, altrimenti sarei avvampata alla vista del suo corpo degno di una statua greca. 

«Posso unirmi?» chiesi si avvicinandomi.
Si fermò, guardandomi da terra e mi sorrise.
«Certo, ricciolina.»
Usando le braccia come leva, inarcò la schiena e si alzò in aria e cadde in piedi, perfettamente in equilibrio.
«Ci ​​andrò piano» mi informò sorridente.
«Ma io non intendevo lottar-»
Non feci in tempo a finire la frase che dovetti parare un pugno del biondino. Sorrisi, accettando la sfida. Continuammo ad allenarci, colpendoci a vicenda ma utilizzare l'altro il modo di pararsi per non fargli del male. Iniziammo anche ad usare i poteri: lui mi tirò addosso una sfera di energia, facendola diventare sempre più grande man mano che si avvicinava. Io le distruggevo trapassandole con i miei fedeli tentacoli d'argento che sbucavano dal terreno, o dalle mie mani. Usai l'aria per fargli fare un giretto volante, poi lo lasciai cadere a terra, attenta a non ferirlo. 

«Mi hai fatto male!» urlò Lloyd dall'altro lato del giardino, rialzandosi.
«Faccio finta di crederci!» gli risposi.
Feci un salto e aiutandomi con un venticello intorno a me, gli atterrai dietro, cercando di prenderlo alle spalle. Lloyd invece se lo aspettava, quindi si girò di scatto e mi prese entrambi i polsi con le sue mani, fermando il mio attacco. Aveva alcune ciocche di capelli attaccate alla fronte, altre invece sul viso. Cercai di toglierne una che gli stava sulla guancia, ma lui tenne i miei polsi più stretti.
«Non scappi» disse soddisfatto, col fiatone.
«Volevo solo toglierti la ciocca di capelli che hai sulla guancia» lo informai, anch'io con il fiato pesante.
«Allora benissimo che è una tattica» mi accusò, sorridendo.

Il suo viso era vicino al mio, i nostri fiati si stavano intrecciando. Schiusi le labbra, quasi attratta da quegli occhi verdi smeraldo, senza sfumature: semplicemente verdi e bellissimi. Guardai di sfuggita le sue labbra rosee, nel momento in cui le schiuse anche lui. Tornai a guardarlo negli occhi, attratta da lui come non lo ero mai stata. Mi godetti il ​​momento, specialmente quando lui mi spinse piano fino a farmi toccare il muro con la schiena. Mi prese le mani, mettendo le sue dita fra le mie. Abbassò le nostre braccia, senza mai smettere di fissarmi come non aveva mai fatto. Si avvicinò al piano, abbassando la sua testa di lato. Chiusi gli occhi e cercai le sue labbra sulle mie, alzandomi sulle punte. Quando le trovai, mi accolsero calde, un po' umide ma morbide. Lloyd mi mise una mano sulla guancia, aiutandomi ad arrivare meglio alla sua bocca. Le labbra si muovevano lente, precise e fin troppo bene. Gli lasciai l'altra mano, mettendogli entrambe le mie braccia intorno al collo, abbandonandomi a lui, abbandonandomi al fuoco che mi era scoppiato dentro che bruciò il briciolo di dubbio che ancora avevo per Cole. Basta pensare al passato, pensai al presente. Pensai al biondino che mi stava accarezzando la schiena nuda, dopo che aveva messo la sua mano dentro la mia maglia a maniche corte larga. Pensai alla sua lingua che ormai danzava insieme alla mia, felice. Pensai alle mie mani che gli toccavano i capelli biondi che tanto amavo. Pensai poi al rumore che sentimmo, che fece rompere quel momento magico. Ci staccammo subito, guardando nella direzione del rumore. Appoggiai i miei palmi sul suo petto quando sentii lui tenermi i fianchi. 

«Mi dispiace sono una frana! Non volevo disturbarvi! »Esclamò.
«Era ora però!» sentii la voce di Zane venire dalla cucina.
Io e Lloyd ci guardammo e ci staccammo da quella specie di abbraccio, arrossendo un poco. Mi avvicinai a Pixal, aiutandola a sistemare il vaso caduto. Fortunatamente la porcellana decorata era intatta altrimenti, Nya ci avrebbe uccise. Diedi un ultimo sguardo a Lloyd, che mi sorrise, per poi entrare in cucina, per cercare di far smettere Zane di cantare Love is in the air .

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"Scena carinissima rovinata tantissimo"

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Io sono team Pixal, una frana
Spero vi sia piaciuto

Byebye loves✨

Destino Incontrollabile - ᴏʀɪɢɪɴᴀʟWhere stories live. Discover now