19. Gli anni migliori

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*Vi consiglio di ascoltare la canzone.
Quando? Lo saprete.*






19. GLI ANNI MIGLIORI



















"She recognized that strange happiness that came from loving something
without knowing why you did, that strange happiness that was something
so big it felt like sadness- it was the way she felt when she looked at the stars."
-Maggie Stiefvater









24 agosto 2019


Anticamente la forma di tutti gli esseri umani era quella di una palla con la schiena tondeggiante e i fianchi circolari, quattro mani e quattro gambe, due volti del tutto simili su di un collo rotondo, una sola testa per entrambi i volti girati in senso contrario, quattro orecchie e due organi genitali. Camminavano diritti come ora, ma avanti indietro, a piacere, e quando si mettevano a correre velocemente assomigliavano a quei saltimbanchi che fanno la ruota. Il maschio discendeva dal Sole, la femmina dalla Terra e l'androgino dalla Luna. Inoltre, possedevano una forza e un vigore ineguagliabile.

Omero narra che per via della loro potenza gli esseri umani erano superbi e tentarono la scalata all'Olimpo per spodestare gli dei. Ma Zeus, che non poteva accettare un simile oltraggio, decise di intervenire insieme agli altri dèi. Si consultarono per decidere che cosa dovessero fare, ma si trovavano in grande imbarazzo: non potevano pensare di ucciderli e di far scomparire il genere umano, ma nemmeno ritenevano di dover consentire la loro prepotenza. Finalmente dopo una difficile riflessione Zeus prese la parola e disse: "Taglierò in due ciascuno di essi e così saranno più deboli..." e così fece.

A mano a mano che ne tagliava qualcuno, dava ordine ad Apollo di rivolgere il volto e la metà del collo dalla parte del taglio, affinché ciascuno, potendo osservare la spaccatura che aveva subito, si disponesse a una maggiore moderazione. Spianava poi le altre grinze e modellava il petto con uno strumento come quello che i calzolai adoperano per levigare le pieghe del cuoio sulla forma da scarpe. Alcune ne lasciò tuttavia sul ventre assieme alla cucitura dell'ombelico, quale permanente ricordo dell'antica vicenda.

Però appena la natura umana fu divisa in due parti, ciascuna parte, nel rimpianto della metà perduta, voleva ricongiungersi a essa. Tutte le parti si abbracciavano, si avvinghiavano reciprocamente, nella brama di fondersi insieme, ma così morivano di fame e di inedia perché non volevano far nulla separate l'una dall'altra. Ed è da quel momento che essi sono alla ricerca della loro antica unità e della perduta forza che possono ritrovare soltanto unendosi. Ciascuno di noi è dunque la tessera di un essere umano, sempre alla ricerca dell'altra sua metà, la tessera che corrisponde. A questo desiderio di interezza e al tentativo di raggiungerla spetta il nome di "Amore."

Le foglie secche, cadute sull'asfalto in un maremoto giallo e rosso, vorticavano nella brezza leggera, assieme a qualche straccio solitario di carta stampata

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Le foglie secche, cadute sull'asfalto in un maremoto giallo e rosso, vorticavano nella brezza leggera, assieme a qualche straccio solitario di carta stampata. I loro passi riecheggiavano pesanti nella quiete del parcheggio deserto, gli unici suoni udibili erano quelli della natura: il fitto cinguettio degli uccelli appollaiati sui rami degli alberi, il fluire dei rigagnoli tra i loro piedi e il canto del vento tra i cespugli gocciolanti che alacre le scompigliava i ricci, portando con sé un intenso petricore, la fragranza della terra bagnata.

Dove vanno le stelleWhere stories live. Discover now