11. Soffio impuro

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11. SOFFIO IMPURO


















"Solo chi ha necessità di un tocco delicato,
sa toccare con delicatezza."
-Hermann Hesse















28 giugno, 2019








L'incubo di quella notte fu il primo di tanti. L'induttore di una reazione a catena, il tocco violento che abbatte la tessera di un domino, provocando la caduta progressiva di tutte le altre in un crescendo continuo di curve, tornanti, salite e colpi di scena. Era una settimana che ogni notte Kendra si svegliava di soprassalto, madida di sudore, con il cuore a mille e nessuna speranza di tornare a dormire... insonnia.

Ne aveva già sofferto in passato, dopo aver appreso della morte di suo padre. L'angoscia assillante che l'aveva tormentata allora era nata a seguito di un forte trauma psichico: perderlo aveva significato perdere ogni punto di riferimento, invece, adesso, non aveva la più pallida idea di cosa avesse potuto innescare quegli incubi, di quale fosse il vero motivo delle sue notti bianche. Eppure, coltivava la certezza che ognuna di quelle tessere abbattute fosse una piccola spinta in avanti sulla strada della verità.

Sognava sempre la stessa cosa, la notte della promessa alle stelle cadenti... l'ultima volta che aveva visto Zale. Credeva di aver superato il suo abbandono, ma a quanto pare il suo subconscio non era d'accordo. La brusca fine della loro amicizia l'aveva distrutta, segnata nel profondo, lasciando un'enorme cicatrice, e nonostante non avesse il coraggio di ammetterlo, quel lembo di carne ferita era ancora troppo sensibile.

Quando tieni a qualcuno c'è sempre una parte di te terrorizzata dall'idea di perderlo, aveva sofferto tanto e aveva così tanta paura di poter un giorno stare male di nuovo che costringeva se stessa a non provare emozioni. Le sarebbe piaciuto dimenticarlo per lenire il dolore, però non ce la faceva, non se lo sarebbe mai perdonata, perché c'erano stati momenti unici, attimi preziosi e incomparabili in cui Zale l'aveva fatta sentire felice e... speciale.

Anche se il tono della sua voce, il modo in cui sorrideva e i tratti infantili del suo viso cominciavano a svanire dalla memoria di Kendra, le sensazioni che le aveva fatto provare sarebbero perdurate per l'eternità. Zale era un ricordo sopito, che di tanto in tanto riaffiorava e che si affrettava a scacciare per non patire nostalgia; era come avere degli aghi nei timpani, lui era uno squillo, un ronzio acuto e costante che svaniva non appena si concentrava su qualcos'altro. Il nuoto era sempre stata la sua distrazione.

Durante quelle notti straziate, Francisca le era stata molto vicina. Aveva uno strano potere su di lei, riusciva a tranquillizzarla e a farle riprendere fiato, come se ci fosse passata anche lei, come se lo avesse vissuto in prima persona, sulla propria pelle. Kendra non amava giungere a conclusioni affrettate, però per la prima volta le sembrava di avere una vera amica al suo fianco; era proprio una brava persona, delicata, sensibile e gentile ma si conoscevano da troppo poco tempo per dirlo con certezza.

La preoccupazione che nutriva nei suoi confronti pareva essere genuina, oppure in futuro si sarebbe potuto rivelare essere solo un escamotage per cercare di calmarla il più in fretta possibile, al fine di tornare a fare sonni tranquilli. A prescindere, non le andava di rovinare quel principio di rapporto amichevole che aveva instaurato con lei, perciò doveva tenersi alla larga da Reed e dalle sue avances da quattro soldi. Le dispiaceva che una persona così perbene come Francisca stesse con un poco di buono come quello, cosa ci vedeva in lui?

Non se ne intendeva di relazioni, tuttavia era convinta che non fosse normale che un ragazzo impegnato ci provasse con altre ragazze. Avrebbe dovuto dirlo a Francisca? O ciò le avrebbe spezzato il cuore? Forse si stava immaginando tutto, Reed non ci aveva provato con lei ed era solo stato cordiale per un proprio tornaconto personale, in fondo, che ne poteva sapere lei di attrazione? Non era fatta per amare, aveva altro a cui pensare. L'amore e il sesso erano cose che non le interessavano, quello che cercava era affetto, intimità. Di essere guardata, ammirata da qualcuno con un sorriso fiero stampato sul volto. Di ridere con qualcuno, di sentirsi al sicuro, sentirsi come se l'altro riuscisse a capirla veramente. Ecco, cos'è che desiderava... tutto ciò che Zale le aveva sempre dato.

Dove vanno le stelleWhere stories live. Discover now