their soldier

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Narrator's POV
14 Gennaio 1989
HYDRA Compound, Triskelion Headquarter

Chiuse gli occhi mentre le bloccavano i polsi e le caviglie.
Sapeva che cosa significava quando veniva portata in quella stanza fredda, veniva fatta sedere su una sedia in pelle nera e le facevano mettere le polsiere. Era una routine: il siero reagiva ad una serie di parole ripetute in un ordine preciso, che la rendevano obbediente ma allo stesso tempo spietata e senza emozioni.
Peccato però, che ricordava tutto.

Le scariche elettriche inondarono il suo corpo e il suo cervello più e più volte, costringendola ad urlare e a cercare di sottrarsi all'immenso dolore che la rendeva il mostro che l'HYDRA l'aveva fatta diventare. Nel frattempo, un uomo le camminava attorno, recitando le sette parole che l'avrebbero trasformata in un automa. "гордыня... зима...мост..."

Il suo corpo cominciava già ad irrigidirsi, strinse i pugni e strizzò gli occhi.

"...агора... месть... девять...Заход солнца...

Spalancò gli occhi: le pupille erano diventate estremamente sottili e piccole. Come quelle di un serpente, gallegiavano nelle iridi verde scuro. Inarcò la schiena mentre sentiva perdere la presa sulla sua coscienza.

"...заложник...симфония...ноль."

Orgoglio, inverno, ponte, agora, vendetta, nove, tramonto,ostaggio, sinfonia, zero. Dieci parole fatali per lei.

I suoi pensieri propri erano come bloccati da un muro invisibile, mentre quelli dell'HYDRA prendevano il loro posto. Era come se vedesse la sua vita dal sedile del passeggero e non fosse lei a guidare.
Sentiva tutto, vedeva tutto, riconosceva le sue azioni e le sue parole, ma non poteva prendere il controllo. Ricordava tutto, ed era sbagliato, così ogni dieci giorni le cancellavano la memoria e le facevano ricordare solamente dei superficiali rapporti di missione. Nonostante ciò, ognuno suoi orrori rimanevano impressi nella sua memoria, causandole orribili incubi e rimorsi.
Non c'era nulla che potesse fare nulla per opporsi al volere dell'HYDRA.

"солдат?" chiese l'uomo mettendosi davanti alla ragazza.

Abbassò la testa e puntò gli occhi sugli stivali. Ecco cos'era per l'HYDRA. Un soldato. "Готовы соблюдать." rispose con freddezza

«Pronta ad ubbidire».

Ubbidire, senza reazioni, senza emozioni e senza domande. Le regole erano queste. Certo, non rispettate per volontà sua, ma per volontà del siero.

Proseguirono a parlare in russo. "Hai una missione importante. Non sarai sola però." continuò il Generale facendo un cenno a due uomini in mimetica.

Lei non rispose, si limitò a seguire con lo sguardo i militari fin quando non rientrarono con un uomo al seguito. Lo aveva già visto prima. O forse la mente le stava giocando un brutto scherzo. D'altronde, le uniche persone che vedeva e ricordava con ricorrenza - oltre alle sue vittime - erano i soldati che la andavano a prendere e il Generale che recitava le trigger words.
Per il resto veniva tenuta nascosta, allenata da sola e veniva ibernata separatamente: era la sciagura dell'HYDRA.
Non potevano liberarsene, era troppo brava e utile, ma il siero aveva strani effetti collaterali che, combinati con gli altri poteri instabili che possedeva nel corpo, avrebbero potuto impedire l'efficienza e distrarre l'attenzione degli altri.

Preferivano tenerla nei sotterranei.

"Soldato d'Inverno 00, questo è il Soldato d'Inverno 01. Collaborerete per uccidere più persone possibili all'interno dello SHIELD. La data di scadenza è fra due giorni alle ore 10 del nostro fuso orario. Potete andare."

𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒕𝒉𝒆 𝒆𝒏𝒅 𝒐𝒇 𝒕𝒉𝒆 𝒍𝒊𝒏𝒆 [✓]Where stories live. Discover now