XII - iFeelSelfishInThisWorld

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Era scattata una scintilla tra loro, che non trovava spiegazione, ma alla quale non erano riusciti a resistere.

Non era più una questione di perdono, di bugie, di giustizia o di rabbia. Era solo l'istinto, un impulso primordiale, che aveva catturato i cuori di entrambi e non sembrava intenzionato a lasciarli andare.

Tori, al di là di quello che la ragione le suggeriva, si era riscoperta attratta da Thomas in maniera quasi incontrollabile, inerme e in balia delle sue pulsioni.

Lui vedeva soltanto lei. La faceva sentire unica al mondo, la sola cosa buona dei suoi giorni, come se tutto il resto fosse soltanto un errore da cancellare. Quando stavano insieme, vedevano qualcosa di più importante del semplice tradimento.

Egoisti, forse, ma senza dubbio persi l'uno negli occhi dell'altra.

L'appartamento di Thomas era diventato il teatro dei loro inconfessabili incontri. Approfittavano di qualsiasi momento disponibile per accedere alla loro intimità, lasciando il resto del mondo fuori.

Una dipendenza che si sviluppava forte e incontrollata nelle loro membra, una via d'uscita verso il loro personale paradiso.

Da un paio di settimane, Tori e Thomas sembravano aver ricominciato da zero, passando sopra ai propri errori, alle menzogne e al senso di colpa. Nessun timore nelle occhiate cariche di trepidazione che si lanciavano a lavoro o per la strada, in attesa solamente di lasciar sfogare la loro voglia.

Un pomeriggio di inizio Novembre, avevano approfittato del turno mattutino al supermarket per organizzare l'ennesimo rendez-vous a casa del ragazzo. Sua moglie non sarebbe tornata da lavoro prima di sera, e i bambini erano ancora a scuola.

Tori si era lasciata afferrare con vigore da Thomas, permettendo alle sue mani esperte di esplorarla, mentre il desiderio cresceva in lei. Il tocco non era delicato, ma impetuoso, avido della sua carne, eccitante. Avevano avuto un rapporto intenso, profondo, fino a che i loro corpi non erano stati così stanchi da tremare per lo sforzo.

Raggiunto il culmine del piacere, si abbandonarono esausti tra le coperte. Tori posò la testa sul petto del ragazzo che, poteva sentirlo, pareva sul punto di esplodere. Thomas le cinse la spalla e si lasciò inebriare dal profumo dei suoi capelli, mentre il cuore batteva ancora all'impazzata.

Rimasero abbracciati, immobili e persi nella loro gioia, per degli interminabili secondi. A un tratto, lo sguardo di Tori cadde ai piedi della finestra, su una maglietta rosa, troppo piccola per appartenere ad una donna adulta.

Le sfuggì un sottile sorriso. – Quella non è tua, vero? –

Thomas si voltò di scatto. – E' di Lisa, deve essere caduta dalla cesta del bucato. –

- E' molto carina. –

- Già. – mormorò tornando a fissare il soffitto.

Nessuno dei due aveva intenzione di muoversi dal letto. Sapevano di avere ancora almeno un'altra ora per concedersi coccole ed effusioni.

Eppure, nella testa di Thomas, quella maglietta era una visione che avrebbe volentieri evitato.

*****

Immersa nel suo incontro con Thomas, Tori aveva finito per perdere la cognizione del tempo, e con essa gli impegni che aveva preso per quel pomeriggio.

Andre, allo studio di registrazione con Cat, guardò per l'ennesima volta l'orologio: le cinque e dieci. Il sole era in piena fase discendente, e a poco a poco si stava nascondendo dietro i palazzi più alti e lontani.

La rossa infilò timidamente le mani nelle tasche. - Vuoi che riprovi a chiamarla? -

- Ormai non verrà più. – sibilò Andre, visibilmente seccato.

Diamond Dreaming EyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora