1. L'ho trovato

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*Piccolo disclaimer: questa storia l'ho scritta ispirandomi al drama thai "Until we meet again", prendendone molti elementi, quindi se notate somiglianze è per questo motivo.
P.s. Per chi non l'ha visto lo consiglio assolutamente!*

JIMIN

Mi svegliai con il fiato corto, alzandomi, in modo da ritrovarmi seduto, praticamente di scatto e cercando di mettermi a respirare normalmente poco dopo.

Iniziai a sbuffare ed a scuotere la testa con insistenza, domandandomi perchè, tutte le notti, facessi sempre lo stesso genere di sogni e sempre con le stesse due persone.
Le situazioni erano differenti, ma i protagonisti di quei sogni erano sempre quei due ragazzi: Jun e Minho.

Tormentavano il mio sonno dal momento stesso in cui avevo iniziato le superiori, ed in quel momento, che stavo per iniziare il mio ultimo anno, le cose stavano peggiorando notevolmente.

L'episodio che mi si era presentato quel giorno è stato quello che vedevo più spesso.
Talmente tanto che mi ricordavo tutti i dettagli a memoria...

I due ragazzi erano seduti su una panchina al limitare di quello che era diventato "il loro parco", guardandosi con aria quasi sognante e scambiandosi qualche leggero bacio di tanto in tanto.

"Secondo te...se ci rincontrassimo in un'altra vita ci sceglieremmo ancora?" chiese poi il più minuto dei due, Minho, dopo qualche secondo di silenzio.
"Perchè me lo stai chiedendo? Non ti basta il fatto che siamo insieme adesso?" gli rispose Jun, il ragazzo che ha sempre avuto la finta apparenza da "cattivo ragazzo", ma che, in realtà, era dolce come lo zucchero.
"Certo che mi basta. Ma chissà quanto potrà durare visto che tuo padre non approva la nostra storia...".

Jun si avvicinò a Minho, iniziando ad accarezzargli una guancia con le dita della mano destra, rivolgendogli un sorriso caloroso.

"Ti prometto che mi potrai scegliere e mi potrai ritrovare sempre, in questa vita o in qualsiasi altra" gli disse dopo un po', rassicurando l'altro ragazzo.
"Promesso?" gli chiese Mihno alzando un mignolo.
"Promesso" gli rispose Jun, intrecciandolo con il suo.

Bellissima promessa, non c'è che dire...se solo sapessi perchè continuavo a sognare la loro storia d'amore ogni notte sarei stato più felice, però.

Proprio in quel momento il mio telefono vibrò, facendomi allungare verso il comodino in modo da afferrarlo per vedere chi mi avesse scritto.

"Allora? Pronti per il nostro primo giorno del nostro ultimo anno?" mi trovai scritto da parte di Hoseok nel gruppo che avevo in comune con i miei tre amici.
"Hobi, solo tu ti esalti per queste cose..." risposi io mentre facevo una risata tra me e me, alzandomi, poi, dal letto e dirigendomi svogliatamente in bagno.

Mi feci una doccia veloce, asciugandomi, successivamente, in modo sbrigativo i capelli neri con il phon mentre leggevo cosa avessero risposto al messaggio di Hobi gli altri miei amici.

"Do ragione a Jimin" fu la reazione di Yoongi, mentre un: "Concordo" fu quella di Nam.

Alzai gli occhi al cielo facendo una risata. Hobi era veramente il piccolo raggio di Sole del nostro gruppo...

Non appena riposi nuovamente il phon nel suo apposito stipetto mi diressi di nuovo in camera, dove sostituii il pigiama che avevo indosso con un semplice paio di jeans ed una felpa grigia.

Passo successivo: piccola colazione in cucina in solitaria, dopo la quale presi lo zaino posato allo stipite della porta ed uscii.

Camminai per qualche minuto, dopo i quali mi fermai davanti al portone d'ingresso di casa di Hobi, appoggiandomi con una spalla sul muretto che la circondava nell'attesa del mio amico.

Io e lui, infatti, andavamo sempre a scuola insieme visto che abitavamo vicini, incontrando Nam e Yoongi, i quali arrivavano con le loro auto, nel nostro solito posto vicino all'ingresso della scuola.

Fu nel momento in cui iniziai a stupirmi del fatto che, per una volta, fosse lui quello in ritardo, e non io, che lo vidi uscire tutto indaffarato dalla porta, rischiando, pure, di inciamparsi sui suoi stessi piedi.

"Scusa, scusa, scusa. Ho perso la cognizione del tempo" disse con fare sbrigativo e colpevole, arrivando davanti a me unendo i palmi delle mani, come ad indicarmi di perdonarlo.
"Muoviti, dai. Smettila di fare scenette" gli risposi io in tono divertito, prendendolo per un braccio per farlo iniziare a camminare insieme a me.

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, quasi beandoci della leggera brezza che ci stava scompigliando i capelli. Solo dopo un po' sentii di nuovo la sua voce.

"Ci pensi che quest'anno siamo noi due che dobbiamo dirigere il gruppo di ballo della scuola?" mi chiese con aria, allo stesso tempo, eccitata e spaventata.

Io annuii, pensando dentro di me che avremmo dovuto trovare nuovi membri se volevamo che il club rimanesse aperto. Infatti, quasi tutti i membri oltre a Hobi ed a me si erano diplomati l'anno prima, lasciando il gruppo in mano nostra e di altri due ragazzi.
Ma per mantenere attivo un club di questo genere la scuola voleva che ci fossero almeno dieci iscritti, quindi...o ci muovevamo a cercare ed accogliere altri iscritti oppure ci dovevamo accontentare del club di cucina dove si era iscritto Nam fin dal primo anno senza alcun motivo.

"Direi che potremmo preparare un foglio per i nuovi iscritti da appendere in giro, no? Così, almeno, sarà più facile racimolare gente. Non voglio che il club di danza chiuda...è l'unico motivo per cui mi diverto ad andare a scuola" aggiunse Hobi dopo qualche secondo, facendomi realizzare che quel gruppo era anche uno dei miei principali motivi per i quali frequentavo la scuola con quella leggerezza.

Non lo so...racchiuso in quelle mura potevo essere chi volevo e potevo esprimermi in tutta la mia interezza, senza paura che qualcuno mi giudicasse.

"Sono d'accordo. Lascia fare a me. Domani porterò un paio di fogli già pronti da poter appendere nelle varie bacheche sparse in giro per la scuola" gli risposi allora con aria felice, facendogli cenno di seguirmi perchè avevo visto Nam e Yoongi poco dopo.

Non appena arrivammo davanti ai nostri altri amici, loro ci accolsero entrambi in maniera calorosa, iniziando a parlare del più e del meno poco dopo.
Io, però, iniziai a guardarmi in giro. Come mi capitava di fare in ogni luogo, dopotutto...

"Che c'è, Jimin? Stai ancora cercando la "persona che ti cambierà la vita"?" mi chiese Nam in tono di scherno, sapendo bene che scherzare su quel punto fosse diventata, ormai, una cosa abituale.

Io alzai gli occhi al cielo, non rispondendogli. Ma la risposta la sapeva già. Fin da piccolo ho sempre avuto la convinzione che dovessi trovare "qualcuno", anche se non sapevo bene nè chi nè perchè. L'unica cosa che mi era certa era che dovevo trovare quella persona e, poi, qualcosa nella mia vita sarebbe cambiata.

Peccato che non appena avevo parlato di questo ai miei amici erano iniziate tutte le prese in giro, fatte in modo scherzoso ovviamente, che credevo non sarebbero mai più finite...

Proprio in quel momento la campanella suonò, facendo sbuffare tutti tranne Hobi e costringendoci ad entrare in quelle mura.
Mi diressi convinto verso la mia classe, che era anche quella di Yoongi, seguendo quest'ultimo, ma, ad un certo punto, la mia spalla si scontrò con quella di qualcun altro.

Mi girai verso quella persona per chiederle scusa per questo gesto all'istante, ma le parole mi morirono in gola non appena vidi dapprima i suoi capelli neri e, poi, mi soffermai con attenzione sui suoi occhi marroni.

Tutto perchè riuscivo a pensare solo ad una cosa dentro di me, ovvero: "Eccolo. L'ho trovato".

•We will meet again {Jikook}•Where stories live. Discover now