2. Spedizione di classe!

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– Sì? – non capivo dove volesse arrivare.

– Eh... vi ho visti, sai, stamattina, mentre venivate insieme a scuola di remata in remata, – riprendendo il discorso, ripristinò un sorriso ammiccante e allusivo, che però non recepii come da lui inteso.

– Ah, giusto, mi diceva di salutarti! – risposi.

– Sì, va be'... – si adagiò sullo schienale, arreso, – ho capito, lasciamo perdere.

La discussione evaporò inconclusa.

– Il maestro Kiun sta facendo ritardo oggi, – constatai, col capo pigramente appoggiato alla mano il cui gomito, a sua volta, s'imprimeva sul banco.

– Uhm, vero, – seguì Larou, – che strano.

Pochi altri istanti passarono, e il fracasso d'una inaspettata presenza invase l'aula.

La maestra Chirei, docente di Esplorazione terrestre, aprì la porta della stanza scagliandovi un calcio, accompagnando la sua comparsa a un urlatissimo saluto:

– Salve a tutti!! – esclamò.

A seguirla c'era il professor Zeitsuta, il cui cognome era forse il più beffeggiato della scuola. Costui, ben più morigerato della prima, entrò in aula a passo calmo, se non addirittura talmente flemmatico da fungere come mitigatore dell'eruzione degli attimi precedenti.

Non avevano ancora detto nulla, eppure la reazione istantanea della classe, ormai al completo, fu di generale delusione. Tutti avevano già presagito l'annullamento della lezione di esplorazione marittima, o comunque ne temevano la possibilità, ma era comprensibile, data la trepidazione con cui si bramava l'imminente avvio della prima spedizione navale dell'anno.

La maestra fece un balzo davanti alla cattedra e vi si poggiò al di sopra a gambe incrociate, con quel fare giovanile e sbarazzino che la contraddistingueva.

– Cosa ci fanno qui i maestri di esplorazione terrestre? – chiese Larou, più a sé stesso che a qualcuno in particolare.

– Buongiorno ragazzi, – esordì il professor Zeitsuta, – Sappiamo che oggi vi aspettavate la prima spedizione navale dell'anno, – e già a quelle parole, si levò un mormorante malcontento, ma il professore procedette, – purtroppo, però, Kiun sarà impossibilitato per diversi giorni.

– Cos'è successo al maestro? – la voce di uno dei nostri compagni, espressione in realtà di tutta quanta la classe, mise sotto pressione il professore.

– Ehm, ecco... – Zeitsuta passò una mano fra i capelli della nuca e abbassò lo sguardo.

Quel breve tentennamento fu al contempo l'occasione perfetta per la maestra Chirei di prender parola:

– E chi lo sa! Si sarà preso una vacanza improvvisa avvisando solo il bidello per andare a far visita a... – Zeitsuta la interruppe con forza.

– Il... maestro, Kiun, ha avuto dei problemi familiari, – puntualizzò con volto serio, – pertanto è dovuto salpare con grande fretta.

– Quindi che ne sarà della spedizione? – chiese una studentessa, dalla seconda fila di banchi.

– Verrà momentaneamente sospesa –. Concluse il professore, con tono evasivo e quasi colpevole, conscio delle reazioni che quelle sue parole avrebbero generato nella platea.

E infatti, com'era prevedibile, ci fu una disapprovazione di massa. Alcuni sbuffarono, altri si lasciarono scivolare lentamente sulla sedia, finendo per guardare il banco dal basso verso l'alto, come per abbandonarsi a un'inevitabile morte, e qualcuno tentò anche di soffocarsi coi fogli degli appunti, fallendo.

La forgiatrice di lame ⅠWhere stories live. Discover now