Ancora Lei...

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Andava tutto fin troppo bene e per me e Tancredi era strano. Non era mai così tutto..tranquillo. Eravamo in vacanza o, meglio, finalmente eravamo in pausa da tutti i social, fatta eccezione per quei rari TikTok cazzoni che a volte facevamo assieme.

Eravamo entrati in un loop di pigrizia infinito: dormivamo fino alle 15 del pomeriggio e ci addormentavamo tardissimo. 

Ci stavamo godendo il dolce far nulla.

E ripeto: tra me e Tancredi andava fin troppo bene. Avevamo come trovato una sintonia e...non litigavamo, non più. Era come se aver tolto la tensione dalla nostra vita avesse eliminato i  nostri problemi relazionali. 

A proposito di Tancredi, mi girai nel letto e lo vidi guardare Instagram.

Guardava foto di fighe: è proprio vero che il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

L: “E' sempre un piacere vederti guardare i culi delle tipe”

T: “Non tutti sono gay come te”

L: “ Ah e sentiamo: tu cosa saresti?”

T: “Eterosessuale che ha avuto una svista”

L: “Una svista di quasi un anno?”

T: “Madonna, è già tanto così che ti sopporto? Vai via madò”

L: “Tu sopporti me? Madonna ti prendo a sberle prima o poi”

T: “Gne gne”

E detto quello mi mandò a cagare e...scoppiammo a ridere. Nessuna litigata, nessun battibecco. Che cazzo stava succedendo? Avevo paura.

L: “Ci alziamo?”

T: “Sì Le, Gian deve aver fatto da pranzo per tutti”

Ci alzammo e andammo in cucina da Diego e Gian, che stranamente avevano un volto corrucciato e ...come triste.

Non chiesi subito, volevo aspettare che ci parlassero loro. Avevo dei brutti presentimenti, lo sapevo che stesse andando tutto troppo bene.

T: “Mi sono già rotto il cazzo di sto silenzio, dite che cazzo dovete dire”

D: “Tanc, per favore, non è per niente facile”

T: “Cosa, cazzo? Cosa? Stiamo tutti bene, siamo tranquilli. Che cazzo deve succedere ancora”?

G: “Sedetevi per favore..”

Non avevo detto una parola. Era come se il mondo improvvisamente mi stesse cadendo addosso. Avevo l'ansia di cosa potessero dirci. Tutto mi era passato per la mente: che loro avessero qualcosa, che Gian si fosse lasciato con Marta, che volessero sciogliere i Q4, ma non...quello.

Ci accomodammo davanti a loro e subito afferrai la mano del mio fidanzato. Intrecciò le dita alle mie cercando di fermare l'improvviso  tremore che mi era venuto.

Fottuta ansia.

L: “Mi sta per venire un attacco di panico, ce la fate a parlare?”

D: “Ha chiamato il manager… Tanc”

T: “Altre foto mie mentre mi faccio una canna? Mentre bevo?”

G :”Giulia bro..”

A quel nome spalancai gli occhi e strinsi letteralmente la mano fino a stritolarla: lei c'era sempre, all'inizio e anche ora.

T: “Giulia? Che c'entra ora?”

Domandò confuso e avvicinò la mano alla sua bocca per darle un bacio delicato sopra.

Storie sui Tankele//Part oneWhere stories live. Discover now