Come Far Cedere Lele

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Perchè io dovevo parlare nei momenti meno opportuni?  Proprio ora che andava tutto bene, che avevamo ricominciato ad avere dei dannati rapporti regolari...no, io dovevo parlare e rimanere a secco.

Inizialmente pensavo che scherzasse, che fosse ironico, ma erano passati tre giorni da quella diretta e nulla. Il nulla? Forse meno. 

Solo dei gran limoni che venivano interrotti non appena si facevano un po' più...intimi.

Io pensavo di impazzire. Non si poteva vivere con tutta quella tensione addosso. Non che fossi un ninfomane o altro, ma vivere con Lele attorno che faceva i balletti, girava in accappatoio e ti

 dormiva accanto non era per niente facile.

Questa situazione doveva finire. Assolutamente finire.

Eravamo in camera, stesi a guardare non so quale serie  e decisi di agire. Dovevo dare il tutto per tutto.

Mi avvicinai delicatamente e posai una mano sopra al suo bacino, accarezzando  il fianco, mentre posavo il viso nell'incavo del suo collo. Iniziai a dargli dei bacetti delicati, mentre gli sollevavo piano la maglia per toccare la pelle nuda.

Ma ovviamente? NULLA, quel coglione  si allontanò.

L :” Esattamente cosa credevi di fare? Mh? Vorrei proprio saperlo”

T :”Nulla, volevo solo fare le coccoline al mio amato cucciolotto”

L :”Cucciolotto? Tancredi, mio caro Tancredi, non si fanno così le coccole e poi...tu non mi fai mai le coccole senza uno scopo preciso”

T :”Cosa osi insinuare? Che ti faccio le coccole per avere altro?”

L :”Proprio così. Vorrei ricordarti, però, che il tuo periodo di astinenza non è finito. Ora guarda la serie, cucciolotto.”

In quel momento lo stavo odiando, profondamente. Non avrebbe ceduto  così? Bene, avrei agito in altro modo.

Passammo il resto della serata a letto, per poi addormentarci relativamente presto per i nostri standard. 

La mattina seguente mi svegliai di buon umore: quel giorno avrei ottenuto ciò che mi apparteneva di diritto. Mi alzai, molto prima di Lele, in modo da avere tempo di prepararmi per bene.

Il tutto doveva iniziare dal look, ovviamente o, meglio, i vestiti che sapevo piacessero a Lele addosso a me. Infilai un paio di jeans neri aderenti, una maglietta di Rick e Morty sopra e, ovviamente, la felpa rossa.

Mi aveva sempre detto che il rosso risaltasse il colore della mia pelle e i miei occhi, quindi perchè non usarla? 

Lasciai I capelli al naturale , senza acconciarli, in modo che mi facessero sembrare ancora più carino e tenero. 

Ero uno stronzo? Sì, ma lui aveva iniziato la guerra, non io.

Scesi in cucina dove trovai Diego con una focaccina in bocca. Da quando avevamo delle focaccine nella casa?

D : “Dal tuo abbigliamento posso dedurre che siamo ancora al punto di ieri.”

T :”Peggio di ieri, PEGGIO. La situazione sta degenerando, si è intestardito, ma non si può andare avanti così..”

D :”Ti capisco, anche Elisa faceva così e, per di più, fanno di tutto per farsi volere”

Quando citò Elisa lo guardai confuso: era la prima volta che parlava di lei da quando era finita e la  prima volta in cui lo facesse senza...intristirsi.

T : “Sono felice che vada meglio bro..”

D :” Pian piano se ne esce, grazie Tanc”

T : “Di nulla, sono qua e siamo tutti qua per quando ne avessi bisogno.”

Storie sui Tankele//Part oneWhere stories live. Discover now