𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚅𝙸𝙸𝙸

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Impiegarono poco meno di un'ora per tornare a casa, e Brian sfruttò quel tempo per calmare battito cardiaco e tremiti, e controllare la pistola.
Nonostante non la usassero spesso, anzi, aveva la buona abitudine di tenerla ben pulita ed oliata.
<Hai una sigaretta?> chiese improvvisamente a Tim; domanda retorica: anche se aveva finito quello che teneva in tasca, ora accartocciato nel posacenere, aveva sempre un pacchetto di scorta in auto.
<Sai che non mi piace quando fumi.>
Rispose lui, con tono calmo.
Brian si lasciò sfuggire una risatina divertita e si sfilò il passamontagna dal capo; per quanto fastidioso, ormai lo considerava come una seconda pelle, e spesso dimenticava di averlo addosso.
<Detto da te...>
Lasciò in sospeso la frase, lanciando all'amico un'occhiata divertita. Tim si levò la maschera e la posò nel portaoggetti della portiera.
<Chi meglio di uno che si è sputtanato a vita i polmoni può dirti quanto faccia male?> domandò poi, retorico, ma allungò un braccio verso lo sportello di fronte al sedile ove stava Brian, e lo aprì. Distolse per un istante lo sguardo dalla strada e lo puntò nel vano.
Recuperò il pacchetto di sigarette in esso contenuto e lo lanciò a Brian che, nonostante fosse distratto ad osservarlo, lo prese al volo.
<Touchè.> Mormorò quasi tra sé e sé, già con un filtro tra le labbra.
Non era un fumatore assiduo, al contrario, ma ogni tanto si concedeva un piccolo sfizio.
Poi, con lo stile di vita che conduceva, i danni del fumo erano il suo ultimo problema: danzava con la morte una notte si e l'altra no, ed anche nei periodi di tranquillità conduceva con l'amico una vita fugace, fatta solo di oggi; non c'era spazio per pensare al passato, era fin troppo doloroso, ma comunque non potevano ignorarne le ripercussioni che aveva sulla loro stessa pelle, o i riverberi di memorie recondite e nascoste che notavano ovunque volgessero lo sguardo.

A proposito di sguardi, si era perso ormai da qualche decina di secondi ad osservare il profilo di Tim, illuminato dalla luce pallida della luna.
<Capisco la tua inesperienza, ma per fumarla devi accenderla, la sigaretta.>
Sentire la sua voce lo fece trasalire, e questa sua reazione causò all'amico una breve risata divertita.
<Lo so, idiota.>
Ribattè Brian, tornando a guardare la strada davanti a loro; era comunque attento a tenere sotto controllo i movimenti del castano con la coda dell'occhio.
Tim guardò in alto con aria divertita ed accese la fiammella dell'accendino, avvicinandola a Brian; lui accese la sigaretta e soffiò un po' di fumo in sua direzione, per dispetto.
<Tsk, bambino.>
Nel sentirlo, il più piccolo sorrise subito.
<Vogliamo ricordare chi è più alto?>
<Fottiti, Thomas.>
<Fottiti tu, Wright.>

Erano quasi le tre quando finalmente varcarono la soglia del loro rifugio.
Da Helena distava circa un'altra mezz'ora di strada, inizialmente in auto, poi a piedi nel bosco.
Non appena entrarono, sorteggiarono chi sarebbe stato il primo tra loro ad usare il bagno per levarsi i vestiti sporchi di sangue e sudati; era loro solito usare metodi adulti per scegliere, anche se comunque la decisione ultima era dettata dalla dea bendata.
Metodi come correre a rotta di collo verso la porta della stanza al grido di "vado prima io!"
Già.
Due pericolosissimi assassini che si comportavano tali e quali a due bambini.
E allora?
Non avevano avuto un'infanzia, era stata strappata loro da un essere le cui azioni andavano bene oltre la comprensione umana. Era sempre mancata loro la spensieratezza tipica dei bambini; non sapevano cosa significasse disperarsi per una carta Pokémon persa, o per non riuscire a trovare l'ultima figurina mancante per completare l'album.
Pensandoci meglio, la loro infanzia non era stata bruciata solo dall'Operatore, ma anche dalle persone.
Da quelle persone che avrebbero dovuto curarli, aiutarli a stare meglio, da quelle persone che avrebbero dovuto insegnar loro nozioni utili e nozioni superflue, da quelle persone che avrebbero dovuto accoglierli come una seconda famiglia, ed insegnargli le regole della società.
Da quelle persone che avrebbero dovuto crescerli al meglio, con amore ed affetto.
Ed ora che erano finalmente liberi almeno dal giogo umano, avevano intenzione di recuperare tutto il tempo che gli spettava.

Same SideWhere stories live. Discover now