𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚅𝙸

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<Corri, dannazione!>
Il grido di Brian contribuì, assieme allo scalpiccio frenetico delle loro scarpe sull'asfalto, a disturbare la quiete notturna della cittadina.
Non era andata come previsto, anzi.
La persona che erano stati mandati ad uccidere, in un modo o nell'altro, lo sapeva. Sapeva che sarebbero arrivati, lì stava aspettando.
Aveva cambiato la sua routine, era l'unica opzione plausibile: Hoodie non aveva mai sbagliato a reperire informazioni, mai. Nè quando lavorava in solo, nè da quando faceva coppia con Masky.
Certo, erano riusciti a sopraffarlo senza troppi problemi, ma non erano stati molto silenziosi. Anzi.
Qualche vicino ficcanaso aveva chiamato la polizia, ed erano stati costretti ad una fuga precipitosa per le strade di Northport. Per poco non si erano persi di vista, ma erano riusciti a ricongiungersi quasi subito.
Per poi separarsi di nuovo.
La loro strategia consisteva in questo: continui cambi di direzione all'ultimo istante effettuati a volte da entrambi, a volte da solo uno dei due, per disorientare gli inseguitori.
Non avevano bisogno di parlarsi, bastava qualche gesto secco, e si accordavano in corso d'opera su chi avrebbe dovuto fare cosa.

In quel momento, Masky stava raggiungendo la loro auto, ben nascosta in una delle rade zone boschive del posto, mentre Brian si stava preoccupando di depistare i due agenti che li stavano seguendo. Sapeva di averli entrambi alle calcagna grazie ai loro respiri affannosi, ed una volta avuto la conferma del fatto che nessuno stesse rincorrendo il suo compagno, si permise di aumentare il passo per seminarli.
Girò improvvisamente a destra, poi a sinistra, poi ancora a sinistra; guardò per un istante dietro di sè e notò con piacere di avere un buon vantaggio sui poliziotti: erano rimasti indietro di una ventina di metri, dietro l'angolo, ma poteva ancora sentirli.
Approfittò della distanza per svoltare un'ultima volta, sempre a sinistra.
Vide dei cassonetti dell'immondizia, a qualche metro dall'incrocio da cui era appena sbucato; ne ribaltò uno, causando un suono ben udibile anche a distanza, poi tornò indietro, davanti alla cancellata di una villetta.
Saltò, si aggrappò alla sbarra orizzontale superiore, a cui sono saldate le altre verticali, puntò i piedi contro esse, si siede lo slancio, aiutandosi anche con le braccia, poi lasciò la presa di una mano, sostituendola con un piede.
Restò accovacciato così per nemmeno un secondo, in equilibrio, poi saltò ancora su un ramo di un albero del giardino, poco lontano dal cancello. Si nascose tra le fronte, portandosi una mano alla bocca per soffocare il più possibile il suono del suo respiro; ansimava per la corsa e l'arrampicata, e quel maledetto passamontagna gli rendeva difficile inspirare, ma il suo corpo si era ormai abituato ad assimilare ogni singola molecola d'ossigeno rimasta nell'aria bollente che inalava, quindi non si preoccupò più di tanto. Il suo era solo un fastidio dettato dall'odiosa sensazione di respirare aria calda.
Riuscì a vedere gli agenti tra le foglie degli alberi: erano ancora all'incrocio, e si guardavano attorno, in palese confusione ignari della direzione che il criminale avesse preso. Notarono poi il bidone rovesciato, e si precipitarono lungo quella via.
Nel vederli correre sotto il ramo, Brian trattenne a stento una risatina. Era così semplice giocarli: si era limitato a far credere loro di essere andato a sbattere contro ai cassonetti, e loro si erano fidati di lui, di ciò che voleva indurli a pensare, senza nemmeno chiedersi se ci fosse un'alternativa.
Non appena li vide sparire dal suo campo visivo, il ragazzo contò mentalmente fino a cento; preferiva attendere anziché darsi subito alla fuga.
Una volta terminato di contare, controllò un'ultima volta di essere da solo, e quasi per errore notò un dettaglio che rischiava di mandare a monte tutto: alle sue spalle, infatti, una finestra della casa era illuminata, ed aveva le persiane alzate. Nel riquadro che creava e che spezzava la semioscurità della notte si poteva intravedere la sagoma di un ragazzino non molto alto, magro, pallido, con gli occhi cerchiati coperti in parte dalle punte dei capelli ricci e scarmigliati. Gli ricordava Tim, da piccolo. Aveva la stessa espressione di rassegnazione.
Da quanto era lì? Cos'aveva visto?
Brian era nel panico , ma cercò di restare calmo; portò un indice al viso, proprio sopra la bocca rossa del passamontagna, come per dire al ragazzino che quanto successo doveva restare segreto.

Il più piccolo guardò a lungo lo sconosciuto appollaiato su un albero del suo giardino.
Era eccitato per questa novità, come lasciavano intuire gli evidenti tic che gli scuotevano le mani. Un'altra serie lo costrinse a piegare un paio di volte la testa di lato, poi annuì lentamente all'implicita richiesta dell'individuo.

La figura mascherata attese qualche secondo, sempre in quella posizione, poi voltò le spalle alla finestra, saltò sul cancello e di lasciò cadere a terra.
Corse subito via, sotto lo sguardo curioso ed estremamente vuoto del ragazzino.

Same SideWhere stories live. Discover now