-Capitolo 17-

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DOWNEY'S POV

Camminavo avanti e indietro per tutto il salotto, poggiai la mia mano sulla testa e levandola in continuazione. Sbuffai nervosamente, la testa fa male, il campanello non suona, non c'è la faccio più. È notte fonda, mi giro e mi rigiro sul letto senza riuscire a chiudere occhio. Mi alzo di sovrassalto provocandomi un forte giramento di testa. Vado in cucina in cerca di qualcosa da mangiare, visto che ancora non ho cenato. Prendo un po' di succo e del riso che avevo lasciato nel frigo, cercai in tutti i modi di mandare giù quel riso ma proprio non ci riesco. In questo momento la mia mente e progliettata altrove, ricordo i suoi lineamenti del viso, quegli occhi che mi ipnotizzano, quella sensazione di un liceale per la sua prima cotta, la senzione di uno che sta bene con se stesso ma la realtà è che vorrei andare oltre a tutto ciò ma non lo faccio. Ho paura di perdere quello che ho, il mio lavoro, la mia casa e si sono molto materialista. Ma sapete una cosa? Correrò il rischio e lo farò per lei, perché la verità e che senza lei non so stare, quando non c'è è  come se io non vedessi, come se io fossi cieco, ma se c'è lei vedo tutto quello che le sta intorno e, parte fondamentale, lei.
Butto il riso ormai rassegnato dal fatto che non lo magierò, sono troppo nervoso e preoccuoato per mangiare.
Entrai nella stanza di Hope sperando che in qualche modo fosse lì ma non fu così, accesi la luce e mi stesi sul letto, a un incredibile profumo si gelsomino, profuma di lei. Inalai dalle narici quel profumo, il suo profumo.
Dopo vari minuti decisi di alzarmi e di andare in balcone, guardai le stelle, quelle stelle mi fanno trovare pace, ma sta volta non fu così.
Cercai nervosamente il pacchetto di sigarette e lo trovai, ne sfilai una dal pacchetto e la accesi con l'accendino, la portai alla bocca trovando una senzazione di piacere, un brivido mi percosse la spina dorsale, buttai fuori una nuvola di fumo continuando a guardare il cielo.
Le stelle così piccole ma sempre più luminose, quasi insignificanti ma stupende, stupende da morire. Tante volte cerco il consenso delle stelle per fare delle cose, sembra stupido a dirlo ma è magico, ogni volta che faccio una domanda se approvano si illuminano sempre di più altrimenti restano come sono. Sorrisi, chiusi gli occhi per un secondo e ascoltai i grilli cantare, riaprendo gli occhi e come se le stelle si fossero avvicinate formando un viso, il viso di Hope, quel viso che amo.
Il nervosismo risalì in un solo colpo.
Non riesco a controllarmi.
Sopratutto se c'è lei nei miei pensieri.
-Forse dovrei darmi una possibilità.
Le stelle tutto ad un tratto si illuminarono sempre di più.
Sorrisi istantaneamente.
La luna ancora mezza piena pian piano si spostava facendo spuntare i primi raggi di sole.
Buttai la sigaretta e andai in cucina, aspetto solo lei.
Forse sto sbagliando ad aspettare e dovrei essere io a cercarla, forse sto sbagliando da tutta la mia vita e non ne sono resa conto, forse a volte dovrei osare per avere, forse ho trovato 'un qualcuno' per cui valga la pena lottare.
E forse mi sto facendo troppi problemi per quello che sta succedendo nella mia vita.
Pensare come io e lei ci siamo conosciuti e sovrannaturale, nessuno andrebbe mai a pensarlo e va bene così.
La vita è fatta di momenti, e i momenti passati con lei sono i migliori di tutta la mia vita.
Mi dondolai sulla sedia immerso nei miei pensieri più profondi, sono sempre stato un tipo pensieroso e, detto con tutta sincerità, odio essere così. Perché ci dovremmo preoccupare a pensare se sappiamo che di tutto ad un tratto la vita potrebbe finire, insomma, il tempo vola e con lui le ore in cui siamo ancora vivi. Potremmo attraversare la strada e trovarci una macchina addosso, li si che capisci il vero valore della vita.
Presi il pacchetto di sigarette e ne sfilai una, ricominciai a fumare creando piccoli vortici di fumo, guardo la mano in cui tengo la sigaretta con disgusto, mi faccio pena, dico sempre che devo smettere e poi ritorno sui miei passi come un'adolescente.
Non riesco a controllarmi, non ho il controllo di me. Ecco la verità.
Senza nemmeno accorgermene la sigaretta fini, la strofinai contro il posa cenere così che si spengesse del tutto.
Prendo il cellulare fra le mani e lo guardo nervosamente, come se stessi aspettando qualcosa, una chiamata o un messaggio, ma niente. Sbuffai e sbolccai il cellulare, andai sulla galleria e guardai la foto che io e Hope avevamo fatto in quel negozio.
-Devo andare a cercarla.
Poggiai il telfono sul tavolo e corsi in camera, mi vesti infretta senza dare troppo peso a quello che mettevo e presi le chiavi della macchiana, il portafoglio, chiavi di casa e il telfono che poco prima avevo poggiato sul tavolo. Misi una giacca e mi dirissi verso la porta, la apri e mi trovai una tra le persone che mai mi sarei aspettato di vedere.
Colei che mi ha rubato il cuore.
Hope Carter.

BOOM!
Scusate se è corto ma vabbè.
Tra due giorni saremo semi liberi, è direi che anche l'ora😂
Lasciate un commento ed una stellina se avete apprezzato ed al prossimo capitolo!
Fabiana⚡

𝑷𝒔𝒚𝒄𝒉𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒔𝒕Where stories live. Discover now