-Capitolo 9-

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HOPE'S POV

Guardo le sbarre con occhi diversi, più luminosi e vivi.
Immagino quando finalmente potrò guardare le stelle senza immaginarle nella mia mente, quando finalmente, a fine giornata, potrò consultarmi con loro, chiedergli se i miei sentimenti sono ancora vivi o rinchiusi in una camera buia. Quando finalmente potrò riguardare il mare con gli stessi occhi di prima, innamorati verso di esso. Per me esistono queste due cose, le stelle e il mare, quelle due cose che mi fanno stare bene come quando una persona vede i propri amici, quelli che se stai cadendo da un burrone, allungano il braccio e ti stringono la mano cercando di non farti cadere, e sapete qual è la cosa più bella? Ci riescono sempre.
Solito posto, solite persone, solite quattro mura.
Ancora sto cercando 'un qualcuno' con cui poter dormire senza farmi sentire freddo nelle mie ossa, con cui condividere ogni singola emozione, dalla rabbia alla felicità.
Vedo infermieri correre a destra e a sinistra cercando di non essere licenziati dal loro capo, facendo vedere che sanno fare tutto e andare dietro a queste persone con una psicologia instabile e gli occhi ormai spenti quasi del tutto, senza speranza per se stessi.
Sento quella campanella suonare, ogni volta era sempre più bello. L'infermiera Smith venne ad aprire la cella e, senza neanche salutarla, uscì da lì e mi diressi in cortile.
Mi guardavo a destra e sinistra, era l'ultima volta che vedevo quei muri bianchi e privi di emozioni, come me.
Arrivai in giardino, mi guardai intorno, c'erano un bel po' di guardie che, come ogni singola volta, speravano che facessimo delle cavolate per prenderci sotto braccio, e mentre gli altri si divertono, per portarci direttamente in cella. Sono così meschini nei nostri confronti, noi non gli abbiamo fatto niente e loro pensano che possono fare quello che vogliono.
Finalmente scorsi la faccia di Emily inmezzo a tutte quelle persone.
Mi avvicinai ad essa, era seduta dove ci eravamo conosciute. Il suo piede era sulla sedia e il braccio sul ginocchio, lasciando le altre parti al vuoto. Mi sedetti davanti a lei, buttando la schiena sullo schienale della sedia.
-Ciao, come stai?
Iniziò lei il discorso, se lo avessi incominciato io non so da dove io potessi cominciare.
-Bene, tu?
Domanda banale ma importante per chi è qui dentro, rinchiusi da queste mura bianche che a volte sembravano prendere un colore più cupo e tempestoso.
-Male, sto veramente male.
Guardai per terra, capivo la sua sensazione, una sensazione di vuoto nella sua psicologia che sembra averla abbandonata quando a messo piede qui dentro, e una sensazione di freddo alle ossa, non ho mai capito che cosa sia, ma la provo ogni volta che vado a dormire e ogni volta che mi risveglio.
-Ascolta, ti devo dire una cosa.
Sono tesa, spero che non reagisca male alla notizia che gli sto per dare e se reagisse male la capirei, per lei sarebbe come un pugnalata alle spalle.
-Sono tutta ad orecchi.
Presi fiato, la guardai negli occhi, sembrava come preoccupata.
-Domani me ne vado da qui, finalmente esco.
La ragazza si alzò seguita poi a ruota da me, superò il tavolino e mi ritrovai faccia a faccia con quei occhi color ghiaccio che fanno gelare il sangue.
-E mi lasci qui? Da sola ad affrontare questo schifo?
Il suo sguardo era serio.
-Mi dispiace, ma comunque ti verrò a trovare spesso e...
Non feci in tempo a finire la frase che mi ritrovai con le sue braccia attorno alle spalle, rimasi sbigottita dal gesto, misi le mie braccia attorno alla vita in un goffo abbraccio.
-Stavo scherzando! Sono felice per te diamine!
Slacchiammo l'abbraccio e la guardai negli occhi, sembrava davvero felice per me.
-Mi hai fatto prendere un colpo, maledizione!
Gli diedi un pugnetto sulla spalla mentre ridevamo di gusto.
Non pensavo e mai avrei pensato che mi sarei fatta qualche amica, a dire il vero lei è l'unica amica che ho fino ad ora, è ciò mi rende entusiasta e felice.
-Sono felice che tu possa andare via da questo schifo.
Era sincera, me lo sentivo, magari nella sua voce c'era anche un tocco di dispiacere, prima o poi tutti se ne vanno da queste quattro mura bianche come la danburite.
-Grazie, davvero.
Un sorriso spontaneo era appena nato sul mio viso, ora era anche meno difficile sorridere veramente, senza che la falsità mi colpisca.
-Fai vedere al mondo chi è la vera Hope Carter.
Annuì con le lacrime agli occhi e il sorriso ancora stampato in faccia.
-Ti verrò a trovare, promesso.
Sentì suonare quella dannata campanella, quella volta era diversa dalle altre volte che la sentiva suonare, era diverso perchè ciò stava a significare che era l'ultima volta che l'avrei sentita, è ora come ora, avrei lasciato sempre un pezzo di me lì dentro, perché nonostante la sofferenza, ero riuscita a ritrovare me stessa.
La riabbracciai, sarebbe stata l'ultima volta che lo avrei fatto per tanto tempo, e anche Emily lo sapeva benissimo. Le guardie arrivarono e ci separarono, non gli diedero neanche il tempo per dirsi le ultime parole, no, le separarono e le portarono nelle rispettive celle, lasciando che le loro lacrime silenziose scendessero nei loro volti.
È crudele dividere due persone così, pensò Hope.
Non aveva torto, affatto.
E quelle mura si facevano meno cupe quando guardava il soffitto e immaginava le stelle, così piccole e luminose, lasciando che le persone possano far di loro dei disegni perfetti. E pensare che ora lo avrebbe potuto fare veramente dopo tanto, troppo tempo e forse insieme a 'un qualcuno' che gli faccia provare 'un qualche cosa'.
Chissà se 'quel qualcuno' sarebbe piombato sulla sua vita a breve, o forse già c'è, ma non importa chi sia, importa che gli faccia provare 'un qualche cosa' di davvero importante per lei.
Ed ora poteva coricarsi senza dover pensare che il giorno dopo sarebbe stato come tanti altri, carico di odio e di rabbia, ora poteva coricarsi pensando che il giorno dopo sarebbe stato diverso, carico di felicità e di tranquillità, una di quelle poche cose che in questi aveva provato. Ora poteva dire di essere forte e di poter superare qualsiasi cosa, perchè tra queste quattro mura aveva provato emozioni forti.
È sapete qual è il segreto?
Il segreto è che noi siamo fortissimi, noi tutti siamo fortissimi e lo saremo sempre.

Ciao raga,
Domani la nostra Hope uscirà, le aspettano tante cose eheheheh. Comunque in questi giorni mi sento Leopardi e non sò il perchè😂
Lasciate un commento ed una stellina se avete apprezzato ed al prossimo capitolo!
Fabiana⚡

𝑷𝒔𝒚𝒄𝒉𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒔𝒕Where stories live. Discover now