-Capitolo 11-

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HOPE'S POV

La mia testa era appoggiata sul finestrino, nessuno aveva osato proferire parola dopo quello che aveva detto Downey.
Diamo tempo al tempo.
Il tempo finisce per tutti, nessuno osa pensarci, ma e così e noi non ci possiamo fare nulla e come un mantra, magico.
Quelle nuvole così tondeggianti e biance stavano al loro posto, non provavano neanche a venir da me e a aiutarmi, quelle tensione che si era posta fra di noi era imbarazzante, non riesco a sopportare tutto ciò.
L'orribbile ricordo di quando i miei 'genitori' mi lasciarono a me stessa dentro quell'ospedale tornò, tutto quello che era successo stava sfiorando la mia mente in continuazione privocandomi un forte giramento di testa, vidi tutto sfocato per un attimo, gemetti dal dolore e ciò fece preocupare quello alla mia destra.
-Tutto apposto?
La sua voce era preoccuoata, mi sarebbe piacuto dire la verita, dire che per colpa di quello che è successo non passo più notti tranquille, che un semplice giramento di testa divanta una tortura e che più credo di essere felice più il male si accane contro di me, ma non dissi niente di tutto ciò, non si merita delle preoccupazioni inutili sul mio conto.
-Sto bene, grazie.
Abbozzai un sorriso e di sua volta sorrise anche lui, fa male mentire, ma come dicono tutti, a volte e meglio mentire che dire una verita dolorosa, come ho detto prima, non si merita affatto delle preoccupazioni inutili sul mio conto.
Mi girai per guardare il suo volto concentrato, lo continuao a guardare incuriosita da tutti i movimenti che fa, cerco di non farmi prendere in fragrante riuscendoci molto bene.
Ad un certo punto inchiodò e spense la macchina, segno che eravamo appena arrivati, allora io con felicità incorporata scesi dalla macchina, vidi quel mare blu completamente piatto, non tira un filo di vinto, sento il suono soave del mare scontrarsi contro la sabbia, chiudo gli occhi beandomi di quel rumore a par mio magnifico.
Sento chiudere la portiera della macchina, ma niente mi può far distogliere da quel rumore soave facendomi sorridere come mai avevo fatto.
-Ti piace, vero?
La sua voce era pacata e dannatamente bella, non ne avrei potuto fare a meno, cone non posso fare a meno del suono magnigico del mio amato mare.
-Più di quanto immaggini.
Ero riuscita a dire solo questo, ma non mi importa tanto, la mia testa scotta a causa del sole cocente, ma anche questo non mi inporta affatto.
Lo sentì avvicinarsi a me, il contatto era lecito, di quello mi importa e tanto.
-Ci facciamo una passeggiata?
Risposi senza parlare, chiudendo la portiera dell'auto, cominciammo a caminare per avvicinarci sempre più alla riva.
La sabbia entra dentro le scarpe, e ciò mi provoca un piacere immenso, ad un tratto sento qualcosa di pesante cadere sulla sabbia, mi giro verso il rumore ed è il caro dottor Downey che è disteso con non curanza.
-Sei serio?
La mia parte acida stava emergiando di tutto ad un tratto, senza motivo valido, ma stava salendo.
-Abbastanza.
Il suo era un gesto istigatorio, complimenti Downey, sei molto bravo, lo ammetto. Lo vidi sedersi, con le ginocchia sul petto e le braccia allacciate alle gambe.
-Abbastanza? E tutto quello che sai dire? Eh, Downey?
Sarai pure bravo quanto vuoi, ma io su questo campo ci cammino da tantissimi anni.
-Potrei dire che sono perfettamente consapevole che camminare su una psicoligia istabile non è il mio forte, per questo è molto stabile.
Colpo basso, hai toccato veramente basso Downey. Feci una faccia scioccata per poi girarmi completamente verso di lui, cambiò nuovamente posizione poggiando i gomiti e l'avambraccio sulla sabbia e le gambe sempre piegate, diede uno sguardo di sfuggiata al mio corpo mordendosi il labbro inferiore. Credo che mi voglia far impazzire, e ci sta riuscendo alla grande.
-Colpo basso, molto basso, così basso da andare sotto terra.
Feci una faccia compiacuta, mi sento molto egocentrica, e questo è davvero bello.
-Ne subirò le conseguenze.
La mia faccia compiacuta scomparì per diventare scioccata, mi aveva appena battuta, ho appena imparato che non devo sottovalutarlo.
-Complimenti, Downey, mi hai appena battuta, ma te la farò pagare cara, sappilo!
Ridemmo entrambi di gusto, quello che stava succedendo era surreale ma allo stesso tempo molto reale. Mi sedetti accanto a lui, nessuno dei sue parla, si sente solo il rumore del mare che mi ipnotizza, chiusi gli occhi per un istante e mi lasciai cullare dal suono soave, i miei polpastrelli toccano la sabbia che in parte rimane attaccato ai miei polpastrelli e va bene così. Abbozzai un sorriso, ero finalmente felice? Forse, ma è poco probabile.
Al solo pensiero della felicità mi ritornarono gli stessi identici ricordi che mi avevano sforato la mente nella macchina, quando eravamo diretti qui, gemetti dal dolore e mi portai una mano sulla natica, fa un male cane.
Sento Downey alzarsi per cercare il mio sguardo e chiedermi come sto, ma sto male e non voglio ammetterlo, perchè se lo facessi farebbe il triplo del male che fa ora.
-Stai bene?
Non devo farlo preoccupare inutilmente, mi continuoavo a ripetere.
-Si si, sto benissimo.
Mentii, due volte in una giornata, alla stessa persona, andiamo proprio bene Hope. Tolsi la mano dalla natica e guardai i suoi occhi color nocciola preoccupati per me, si, proprio per me.
-Sicura di stare bene?
-Si si, tranquillo.
E siamo ha tre volte in una giornata, fantastico.
-A me non sembra.
Oh su andiamo, Downey, non rendere le cose più complicate di quanto già non lo sono.
-Tranquillo, seriamente, sto benone.
Abbozzai un sorriso, forse era appena arrossita un pò e di conseguenza cercavo di nascondere il viso dall'imparazzo, lui mi guardava sorridendo, dondolava la testa a destra e a sinistra. Lui mi piace in ogni singola sfumatura, dalla sua parte arrogante ed egocentrica alla sua parte dolce e buffa. Lui è diverso dagli altri, sembra uno di quelle persone che hanno amato poche volte nella vita perchè troppo spento e solitario, lui è colui che non se amasse una donna non la tradirebbe in nessun modo. Forse sto guardando solo la parte positiva e non quella negativa, ma io ancora quella non la conosco bene.
Sfido chiunque, in questo preciso momento, ad amare la parte peggiore della sua metà o anche di se stessi, perchè solo così si può dire di amare al cento per cento la propria metà o se stessi.

Bella raga,
Come va? Come ve la state passando? Forse starete un pò rosicando perchè non c'è stato nessun bacio però quando avverrà vi prometto che avverà col botto🥳
Lasciate un commento ed una stellina se avete apprezzato ed al prossimo capitolo!
Fabiana⚡

Bella raga,Come va? Come ve la state passando? Forse starete un pò rosicando perchè non c'è stato nessun bacio però quando avverrà vi prometto che avverà col botto🥳Lasciate un commento ed una stellina se avete apprezzato ed al prossimo capitolo!F...

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Lol.

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