45. Buona insonnia, Amelia.

218 8 7
                                    

Amelia.

Quando tutti iniziano ad andare via, noi ci attardiamo a ringraziare e salutare nell'atrio.
L'asta è andata più che bene, il concerto ha fatto il tutto esaurito, e parecchi finanziatori hanno aderito all'iniziativa.

Ignazio mi guarda sorridente-che dici, andiamo?

Io annuisco, Margherita è poco distante, chiacchiera con Gianluca.

-vado ad avvertire Margherita e a prendere la borsa, l'ho lasciata in sala.

Gianluca mi sorride quando mi avvicino-tutto bene?-chiede.

-si, benissimo, ti ringrazio. Sono solo stanca.-mi rivolgo a mia cugina-va bene per te se andiamo?

Lei annuisce, io le dico che vado a prendere la borsa.

Mi dirigo nella stanza accanto, la mia borsa è sulla sedia dove ero seduta.
Unica figura solitaria nella stanza, Franz sta impacchettando tutto il cibo rimasto in vaschette d'alluminio, domani verrà distribuito tra tutte le famiglie del centro.

Lo guardo, sono le due passate eppure lui è lì, instancabile, con lo sguardo serio.
Sono quasi tentata di andarmene senza dir nulla, ma faccio rumore con la sedia, e lui solleva lo sguardo.
È un attimo, mi riconosce, molla la carta stagnola e corre ad abbracciarmi.
-é salvo!- esclama.- ce l'abbiamo fatta, Amelia. -scioglie l'abbraccio e mi poggia le mani sulle spalle- sono così felice...

Ricambio il sorriso-anche io. È grazie a te se è così Franz. Io ci ho messo l'idea, i ragazzi il concerto. Ma se non fossi stato tu a parlarcene non sarebbe successo nulla di tutto ciò.

Mi guarda negli occhi-ce l'abbiamo fatta insieme.

Insieme. I suoi occhi sono così intensi che alla fine distolgo lo sguardo- mi sa che devo andare. Ignazio e Margherita mi aspettano...

Lui si scuote, mi toglie le mani dalle spalle e ride- ah, certo. Ti lascio andare. Allora buona notte.-mi sorride.

Gli sorrido anche io- buona notte, Franz. Non tornare a casa troppo tardi.

Lui mi fa il saluto militare- agli ordini.-poi mi fa l'occhiolino ed io mi affretto verso la stanza accanto.

Una volta uscita dalla sua visuale, sono costretta a fermarmi e fare un respiro profondo. Per riprendere colore o forse per perderne un po', perché mi sento le guance in fiamme.

Insieme.

Torno verso l'atrio, Margherita e Ignazio mi stanno aspettando. Ci congediamo da tutti, poi torniamo a casa.
Probabilmente Ignazio non è troppo contento di andare in bianco pure stanotte, ma io sono distrutta.

Quando spegniamo la luce però, i pensieri tornano ad assillarmi. Il ritardo, il silenzio, quel ''insieme" sussurrato.

Mi alzo, tanto non riesco a dormire.
Mi metto sul divano con una camomilla mentre prendo il cellulare.

C'è un messaggio di Franz.
"Perdona lo slancio eccessivo. Ero felice della notizia e ho esagerato."
Me lo aspettavo. Perché lui è fatto così.

"Non hai esagerato. Non hai fatto niente di male." rispondo.

"Non dormi?" Scrive lui.

"No, l'insonnia è una brutta bestia. E tu?"

"Idem. Leggo. Moby Dick per la milionesima volta."

Sorrido, è uno dei miei libri preferiti.

"Buona lettura, allora." Rispondo.

"Buona insonnia, Amelia."

Sospiro. Mi sento oppressa. Sono costantemente circondata da persone ma ci sono momenti in cui mi sento sola da morire. C'è Margherita, con lei potrei aprirmi sul ritardo e le preoccupazioni, ma parlarne ad alta voce lo renderebbe fin troppo reale.

Io e Ignazio non stiamo insieme da non so quanto.
Mi sento in colpa nei suoi confronti, non per la mancanza di intimità, ma per il distacco di questi giorni.
Lui è sempre dolce e pieno di attenzioni, non mi fa pensare nulla. Ma io so che gli dispiace. E dispiace anche a me, ma non so cosa dovrei fare.

Prendo un libro e mi metto a leggere, ma sono troppo distratta e non assorbo una parola.
Accendo il computer e mi metto a lavorare, rivedo un capitolo e controllo le e-mail. Rispondo a un paio dei miei lettori. Sono quasi le quattro e io domattina devo alzarmi presto.

Alla fine ritorno a letto, mi giro e rigiro varie volte, ma il sonno alla fine ha la meglio, e crollo.

E almeno il sonno mi dà un po' di tregua.

Holaaa! Che mi dite? Questi messaggi sono preoccupanti? E l'abbraccio? A domani!

Ovunque sei é vicinissimo. Ignazio Boschetto.Where stories live. Discover now