2. Back home.

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Amelia.
Arriviamo a casa dopo un lungo e stancante viaggio in aereo e una estenuante attesa all'aeroporto di Parigi. E presto dovremo viaggiare di nuovo per andare a trovare le nostre famiglie e dire loro la novità. Non vogliamo farlo per telefono o videochiamata. Mi domando come reagirà Nina, la sorella di Ignazio. Con gli anni si è abituata alla mia presenza, ma ho il sospetto che continui a vedermi come colei che le ha rubato il fratello. Mio fratello mi prenderà di sicuro in giro, i miei genitori immagino saranno contenti, lo adorano.

-senti, ma non possiamo sposarci solo col rito civile?

Mi guarda-Amelia...

-che c'è?

-ho cantato davanti al papa. Come posso sposarmi solo col rito civile?

-e pensi che il papa ci tenga a celebrare le tue nozze?

-simpatica.

-e dai, è noioso dover fare il corso prematrimoniale. E poi né tu né io siamo frequentatori assidui della chiesa.

-ma poi non potremmo battezzare i nostri figli.

-a parte che adesso le regole non sono più così rigide, ma poi chi ha parlato di figli?

-lo so che non ne abbiamo parlato. Non intendevo provarci il giorno dopo il matrimonio. Ma se prima o poi dovessimo averne...

-cominci a mettermi ansia.

Ridacchia -c'è tempo per queste cose.

-decisamente.-rispondo, ma qualcosa mi dice che sto sbagliando a far decadere così il discorso, che dovrei discuterne con lui, subito.

-prendiamo i biglietti per la Sicilia?

-si. Io adesso faccio un paio di lavatrici, ma poi devo scappare. Ci pensi tu?

Annuisce- si certo. Ma lascia stare le valigie, ci pensa Marta.

Marta, la signora che si occupa delle pulizie, fa le lavatrici senza seguire il mio metodo pazzoide.

-preferisco farlo io, lo sai.

Alza gli occhi al cielo-questa mania della lavatrice deve finire.

-Marta mischia tutti i colori!

-divide bianchi e colorati esattamente come fanno tutti.

-si ma mischia anche colori chiari e scuri e questo rovina i tessuti. Diventano grigi.

-e tu dille di non farlo.

-lo farebbe comunque senza dirmelo e tu le daresti ragione, ammettilo.

-assolutamente no, moglie batte Marta.

-non sono ancora tua moglie.

Mi sorride- mi piace sentirti usare questa parola.

-a me fa strano invece. Mi sento una bambina. Una bambina che gioca a far sposare le Barbie.

Ride -però invece che Ken ci sono io.

Gli avvolgo le braccia al collo-tu sei molto meglio di Ken.

Sorride-questo complimento ha un secondo fine?

Rido-guarda che sei tu quello con i secondi fini.

-ce li hai dieci minuti liberi?

-dieci minuti? Questa velocità mi preoccupa.

-tranquilla, è solo la modalità veloce. -mi percorre il busto con le mani, io sussulto.

- Piano, il tatuaggio è ancora fresco.

Ovunque sei é vicinissimo. Ignazio Boschetto.Where stories live. Discover now