19.

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Quella mattina, come la volta scorsa, erano abbracciati come se fossero una sola persona. Draco era comodamente steso su di lei, la testa sul suo seno che durante la sera precedente aveva vezzeggiato più volte, e le mani strette dietro la sua schiena. Mentre lei aveva ancora le mani tra i suoi capelli, che aveva stretto e tirato durante tutto il loro momento intimo.

Il primo a svegliarsi fu lui questa volta e si prese il giusto tempo per guardarla, rendendosi conto che quella sera non gli era bastato per niente, anzi era già pronto a farle perdere la testa di nuovo e così tornò all'attacco contro il suo collo, scendendo poi verso il ventre. La sentì muoversi lentamente, confusa e ancora in dormiveglia Eden si ritrovò di nuovo a provare le sensazioni della sera precedente, ma non ebbe il tempo di capire cosa succedesse precisamente che sentì di nuovo le labbra del ragazzo contro la sua femminilità, facendole spalancare gli occhi.

«Draco!» sussurrò alzandosi sui gomiti per controllare che non stesse sognando. Mossa estremamente sbagliata perché la visione del ragazzo abbassato su di lei la eccitò maggiormente. Arresa, posò di nuovo la testa sul cuscino e lo lasciò andare, godendosi quel buongiorno.

«Buongiorno, novellina.» sussurrò il ragazzo una volta finito il suo lavoro, soddisfatto piacevolmente dalle urla ed i gemiti che gli aveva riservato la ragazza. «Spero tu abbia gradito la mia gentile concessione, ma da quello che ho sentito ti è piaciuto abbastanza.»

«Io..io non so come ricambiare, Draco.» sussurrò la ragazza imbarazzata spostando lo sguardo su di lui, che aveva preso posto di nuovo accanto a lei, posando il viso sul cuscino. «Vorrei tu mi mostrassi come fare.»

«Non devi fare nulla, se non vuoi.» specificò il ragazzo notando il rossore sulle sue guance, ma la sua mano si era già infilata nei boxer del ragazzo afferrando la sua erezione. Si muoveva lentamente studiando l'espressione del biondo, per capire se andasse bene o meno. Draco le chiese di andare più veloce e lei lo accontentò sporgendosi per baciargli il collo. Anche lui raggiunse l'apice del piacere sussurrando il nome della ragazza, stendendosi di nuovo sul letto in affanno.

«Ancora non capisco come tu faccia a controllare l'orario, in questa stanza.» commentò Eden cercando di riprendersi dall'imbarazzo, anche se il buio della stanza la nascondeva abbastanza dalla completa visione attenta di quegli occhi azzurri.

«Davvero stai pensando all'orario, in questo momento?» chiese ironico Draco riprendendola tra le sue braccia. Gli piaceva il profumo che emanava, gli creava pensieri felici, era possibile?

La ragazza intanto strinse di nuovo le braccia dietro il suo collo e si aggrappò a lui quasi come se ne valesse la vita. Lei tra le braccia di un mangiamorte, se solo lo avesse sentito dire pochi mesi prima sarebbe scoppiata a ridere, invece adesso sorrideva perché era vero, tra quelle braccia era confortevole stare e soprattutto la facevano sentire al sicuro. Sapeva perfettamente che fuori da quella stanza, lontana da quelle braccia Draco sarebbe rimasto sempre il solito e tipico stronzo, forse una volta usciti di lì si sarebbe portato un'altra ragazza in quella stanza, o nella stanza delle necessità o in qualsiasi altro posto. Però in quel momento, in quel preciso momento voleva rimanere proprio così, ferma mentre lui le accarezzava la schiena.

Poteva essere pazza, stupida, incoerente o qualsiasi altra cosa ma la sensazione di quel momento era superiore a quello che le aspettava poi. Le dita del ragazzo continuavano a salire e scendere sulla sua schiena, lasciandole poi qualche bacio umido sul collo. Era così rilassante che era sul punto di addormentarsi di nuovo, sperando poi di svegliarsi e di rivivere quella scena altre milioni di volte.

«Che ore sono, Draco?» domandò valutando l'idea di addormentarsi oppure capire se la vita le remasse contro e dovevano già alzarsi. «Draco, non possiamo trascorrere la vita così.»

«Sfortunatamente, aggiungerei.» specificò allontanandosi dal calore del suo meraviglioso corpo. Controllò l'orologio che aveva poggiato sul comodino e fu particolarmente sollevato quando scoprì che erano solo le quattro del mattino. Quindi decise di stendersi di nuovo sulla ragazza, trovandola molto più comoda del suo materasso e le guidò le mani tra i suoi capelli. «Sono le quattro. Abbiamo ancora tanto tempo.»

«Potremmo avere più tempo se ci vedessimo pure domani sera?» sussurrò Eden accarezzandogli i capelli. Erano terribilmente biondi, forse platino. Gli occhi di Draco corsero subito sul suo viso, la guardò attentamente facendole nascere di nuovo il rossore sulle guance. «Io- scusa. Non volevo dire che-»

«È una bella idea, novellina. Mi piace che sei diretta.» la interruppe tornando a poggiare la testa sul suo petto. Era interessante sentire come il profumo della mora si mescolasse a perfezione con il suo, e soprattutto gli piaceva vederla indossare i suoi vestiti. Perché gli piaceva?

«Se si vuole una cosa si deve avere anche il coraggio di dirla, non pensi?» domandò facendo scendere le mani sulla sua schiena, sentendo poi i muscoli irrigidirsi. Aveva delle spalle toniche, aveva un fisico mozzafiato, era intelligente, era biondo, aveva gli occhi azzurri, era un cliché. Allora perché le piaceva così tanto?

La domanda della ragazza non ebbe alcuna risposta perché entrambi si addormentarono, stretti l'uno tra le braccia dell'altro, illuminati dal camino che creava una situazione romantica, quasi una bolla.
Una bolla che sarebbe scoppiata da lì a breve.

Eden Abernathy; Draco Malfoy. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora