13.

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Il respiro del ragazzo era costante contro il petto della mora, che aveva appena aperto gli occhi. Quella stanza era stranamente confortante a differenza della sala comune che aveva visto velocemente ieri sera. Il camino continuava ad emanare luce e calore, rendendo quella situazione più piacevole di quanto già non fosse, l'unica cosa che non riusciva a capire era se fosse giorno o notte.
Non sapeva precisamente da quanto tempo stava dormendo, si sentiva ancora leggermente spossata quindi aveva dedotto che fosse mattina presto ma quella stanza era completamente buia, se non per la luce che proveniva dal camino e quelle braccia erano fin troppo confortevoli per far nascere la voglia di sgusciare via e controllare l'orario.

Forse era il sogno di tutte le ragazze presenti in quella scuola svegliarsi strette dalle braccia di un uomo, soprattutto se l'uomo in questione era Draco Malfoy. Per quel poco che aveva potuto scoprire, il ragazzo era un abilissimo amante, sapeva perfettamente cosa fare, dove mettere le mani, cosa dire e come farle sentire donne. Ecco perché il suo letto era tanto ambito, perché era difficile trovare uno come lui.

Strinse maggiormente la presa intorno al ragazzo che anche nel sonno non tardò a ricambiare, scoprendo che una delle mani era poggiata possessiva sul suo fondoschiena. Il viso del biondo era ancora premuto sul petto della ragazza, le gambe erano incrociate, lasciando poco spazio per muoversi, il braccio del ragazzo era incastrato sotto il collo di Eden, una mano era nascosta tra i lunghi capelli della ragazza che distrattamente a volte muoveva come per accarezzarla e l'altra era finita sul suo fondoschiena. Intanto lei aveva ancora le braccia intorno al suo collo ed entrambe le mani erano perse nei suoi capelli fin troppo morbidi.

Grazie alla luce del camino riuscì a vedere il viso del ragazzo, completamente rilassato senza nessun segno del suo solito ghigno sulle labbra. Mosse lentamente la mano portandola sulla sua guancia, la mosse leggera sperando di non svegliarlo anche se le mancava il suo sguardo curioso sul suo corpo ed i suoi occhi azzurri, nei quali avrebbe potuto perdersi per tutta la giornata. Senza pensarci oltre posò le labbra contro la fronte del ragazzo, scendendo poi verso la guancia, in naso, il mento. Quella pelle sembrava droga per lei, non ne aveva mai abbastanza, la morbidezza, il calore, il profumo che emanava era inebriante.

«Buongiorno anche a te.» sussurrò il ragazzo appena le labbra di Eden arrivarono di nuovo sulla fronte. Gli bastò alzare di poco il visto che riuscì a catturare le labbra della ragazza. Ancora una volta la stupì con la dolcezza che trasmetteva quel semplice tocco, bilanciato dalla stretta della sua mano sul fondoschiena che la spinse verso di se, facendole chiaramente sentire che era ancora eccitato come un ragazzino in piena fase ormonale.

«Non so se è effettivamente mattina.» disse confusa dopo essersi allontanata da quelle maledette labbra ammaliatrici. Draco sbuffò pesantemente e ci pensò su se ne valeva davvero la pena spostarsi da quella stretta confortante per tornare alla fredda realtà. Stranamente il buonsenso vinse e strisciò via dalle braccia della ragazza per controllare che ore fossero.

«Cazzo! Mancano quaranta minuti all'inizio delle lezioni.» sbottò sorpreso la Serpe spostando subito le coperte dal suo corpo. Si maledì mentalmente e si affrettò a recuperare i vestiti puliti per prepararsi. «Dovrai uscire dalla stanza con me, novellina.» la informò e si girò verso di lei trovandosi davanti uno spettacolo abbastanza piacevole. La ragazza si stava stiracchiando, così da enfatizzare sia le sue curve che le meravigliose gambe lasciate scoperte dalle coperte. Velocemente poi si alzò dal letto e cercò di sistemarlo nel migliore dei modi.

«Farò la figura della scema, ma almeno vincerai la scommessa no?» domandò irritata la ragazza recuperando i suoi vestiti dal pavimento. Draco si trovò costretto a fermarla mentre si sbottonava la camicia per chiedere cosa intendesse. «Forse è stato il tuo piano dall'inizio, la novellina che esce dalla stanza del grande Draco Malfoy, una nuova conquista per la Serpe! Prima di tutti, questo era l'importante, no?» urlo la ragazza strattonando il braccio dalla sua presa per tornare a sbottonare quella camicia, doveva togliersela di dosso.

«Non avevo programmato un bel niente, ragazzina. Ci siamo addormentati, non è stata colpa mia!» si difese il ragazzo allontanandosi da lei. «Avrei comunque vinto la scommessa, anche se tu non fossi uscita dalla mia camera.»

«Oh certo! Almeno sono stata all'altezza del grande Principe oppure l'ho delusa?» chiese ironica la ragazza facendo saltare gli ultimo bottoni della camicia per toglierla e farsi vedere in intimo dal ragazzo, come se cercasse veramente l'approvazione. «Oppure l'ha delusa la mia prestazione? Mi dispiace, non ho molta esperienza come lei, alle spalle.»

«Mi stai per caso dando della puttana?» chiese ironico il ragazzo mentre la guardava muoversi per la stanza in cerca dei suoi vestiti.

«Niente per caso, ti sto dando della puttana! O forse non è vero? Che numero sono? Che voto mi dai?» domandò abbassandosi per recuperare la gonna, lasciando a Draco una buona visuale del suo fondoschiena. Dato che Eden continuava a borbottare e muoversi come una vera isterica, la serpe decise di sedersi sul bordo del letto e poggiare le mani dietro di lui per reggersi e lasciarla fare, convinto che prima o poi avrebbe finito. Non era per niente raro che una ragazza, dopo aver trascorso la notte con lui, andasse su tutte le furie, anzi era abituato. La ragazza dopo pochi minuti era riuscita a vestirsi e decise di prendere un lungo respiro per calmarsi prima di tornare a guardare il biondo. «Mi serve la bacchetta.»

«Per cosa? Uccidermi?» domandò il ragazzo tornando in piedi, pronto per vestirsi.

«Devo aggiustarmi i capelli ed i vestiti. Altrimenti oltre a fare la figura della scema per essere uscita dalla tua stanza si capirebbe che siamo- abbiamo concluso qualcosa.» rispose allungando la mano verso di lui, in attesa della sua bacchetta. Certo, avrebbe potuto fare senza, ma non poteva dire niente a nessuno.

«Noi non abbiamo concluso nulla, in realtà.» ammise il ragazzo aprendo il cassetto del comodino di fianco a letto, da dove recuperò la bacchetta della ragazza. «Sfortunatamente, hai resistito.»

«Fortunatamente, vorresti dire.» lo corresse la ragazza strappando la bacchetta dalle sue mani, così da dirigersi verso lo specchio per rendersi più presentabile possibile. Draco la raggiunse silenziosamente e la fece sussultare quando poggiò di nuovo le mani sui suoi fianchi, per tirarla l'ennesima volta contro di lui. Lentamente spostò i capelli dalla sua spalla e furono sostituiti dalle sue labbra.

«Dipende dai punti di vista, dato che ho un problema nei piani bassi da ieri sera.» disse il ragazzo facendo aderire la sua schiena al suo petto, così da farle sentire perfettamente di cosa stesse parlando.

Eden Abernathy; Draco Malfoy. Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz