14.

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Uscirono insieme dalla sua camera, con una mano del ragazzo poggiata sulla sua schiena e lei con gli occhi bassi. Nella sala comune delle Serpi erano presenti tutti, da Blaise e Daphne che spalancarono gli occhi appena notarono i due, a Nott che lanciò la gazzetta per terra apprendendo di aver perso la scommessa. Il biondo non salutò nessuno come suo solito, camminò come sempre verso la porta e sembrava abituato ai numerosi sguardi su di lui, a differenza della ragazza che dovette aggrapparsi al braccio della serpe per continuare a camminare senza inciampare. Appena varcarono la soglia della sala comune Eden prese un enorme respiro liberatorio e dovette trattenere le lacrime che minacciavano di solcarle il viso. Era la cosa più imbarazzante che aveva mai fatto nella sua vita ma il ragazzo non sembrava rendersene conto, forse gli succedeva spesso umiliare le sue conquiste così.

«Vuoi che ti accompagno alla torre?» chiese il biondo ma non ottenne risposta perché la ragazza scappò subito via. A passo veloce raggiunse la torre Gridondoro e si diresse nella sua camera, come sperato non trovò le due ragazze e ne fu sollevata. Decise di saltare le prima lezione di quella mattina per concedersi una lunga doccia che le eliminasse l'odore e la sensazione della serpe sulla sua pelle, anche se sembrava impossibile. Come le era venuto in mente di cadere in quella terribile trappola? Come aveva potuto? Addirittura acconsentire si dormire con lui, di stringerlo come se niente fosse. Che stupida che era stata, ed adesso lo sapeva tutta la scuola.

Dopo aver appurato che la sensazione era solo nella sua testa decise di vestirsi e di stendersi sul suo letto, voleva convincersi che tutto era stato un sogno, un terribile incubo ma sapeva bene che era impossibile, ricordava bene come l'aveva stretta durante la notte, come l'aveva baciata, come l'aveva svestita, accarezzata e di come si fosse arreso perdendo la loro stupida scommessa.

Intanto il biondo era rimasto sconvolto dalla fuga della ragazza, ma non aveva alcuna intenzione di correrle dietro, così si ricompose e tornò nella sala comune.

«Avresti potuto almeno risparmiarle la camminata della vergogna. Ti reputi tanto educato e poi ti perdi su ciò.» commentò Theodore Nott con le braccia incrociate.

«Ho vinto Theodore, sta zitto.» sbottò il ragazzo prima di tornare nella sua camera. Il letto era sistemato, ricordava che Eden l'aveva fatto poco prima di inveire contro di lui. Il profumo della ragazza era ancora presente nella sua camera ed anche sul suo corpo, sulle sue lenzuola, sulla camicia che aveva indossato durante tutta la notte. Con un semplice incantesimo decise di sistemare il resto della camera, poi prese i libri per la lezione della mattinata ed uscì di nuovo per raggiungere la Sala Grande, seguito da Blaise e Daphne.

«Allora? Ci sei riuscito veramente?» chiese curioso il ragazzo appena si misero seduti al loro tavolo. Draco alzò le spalle come risposta e si allungò a prendere un pezzo di torta. Sentiva i bisbigli delle persone al suo tavolo, la notizia della sua nuova conquista si propagava a macchia d'olio.

«Davvero? Questo è la tua risposta?» domandò la ragazza insistendo, sporgendosi verso di lui per ricevere una risposta. Draco, ancora una volta non aprì bocca e si versò un bicchiere di succo di zucca.

«Non ci dici nemmeno se è brava?» continuò il ragazzo ricevendo uno schiaffo dietro il collo da Daphne, cosa che fece ridere il ragazzo. «Curiosità, Daphne!» si giustificò il moro chiedendo poi scusa. Mentre i due piccioncini discutevano Draco ne approfittò per fuggire da quella situazione e recarsi in aula. Non sapeva però che Hermione aveva sentito lo scoop su di lui e la sua amica e lo stava aspettando per cantargliene quattro.

«Brutto, perfido...» iniziò la ragazza tirandolo verso un punto più nascosto. Draco rimase confuso per pochi secondi, poi sembrò collegare la voce ad un volto ed alzò il gli occhi al cielo.

«Brutto io?» chiese indicandosi, ma sapeva che sulla Mezzosangue lui non aveva alcun effetto, cosa che funzionava anche viceversa.

«Lurido, schifoso scarafaggio!» inveì la ragazza puntandogli il dito contro, ripetendo delle parole alquanto familiari.

«Questa l'ho già sentita, Mezzosangue. Devo aspettarmi un pugno?» chiese ironico poggiandosi sul muro abbastanza distante da lei.

«Te lo meriteresti! Ti sei portato Eden a letto e le hai fatto fare la figura della stupida mostrandola a tutti! Ma che razza di idiota sei?» continuò la ragazza con le braccia incrociate e gli occhi pieni di rabbia. «Cosa diamine hai pensato quando l'hai trascinata fuori dalla tua camera, senza nemmeno la minima decenza per lei!»

«Non l'ho costretta a fare assolutamente nulla, mi ha seguito consapevolmente nella mia camera, come tutte.» specificò il ragazzo alzando le spalle disinteressato. «Non ho colpe di nulla.»

«Eden non è come le altre!» urlò Hermione trattenendosi dalla voglia di dargli un altro schiaffo o pugno. Quel ragazzo era impossibile, come si poteva solo stargli vicino? Un bambino viziato che non mostrava la maturità che un ragazzo della sua età avrebbe dovuto mostrare. In fin dei conti, un Malfoy.

«Questo è il tuo punto di vista, Mezzosangue. Dal mio punto di vista, lei esattamente come le altre si è abbandonata a me.» specificò Draco ridendo all'ira di quella ragazza. Hermione non poteva credere alle sue orecchie, quello stronzo non aveva alcuna decenza, così fu mossa dal suo istinto e si ritrovò ad alzare il braccio verso il suo viso ma fu fermata da una voce.

«Hermione, andiamo a lezione per piacere.» quella frase detta in un sussurro che però bastò per fermare la mano della ragazza e far girare entrambi verso il suono. Eden era lì con gli occhi pieni di lacrime, i libro stretto al petto ed aspettata Hermione, probabilmente era lì da abbastanza tempo per aver ascoltato tutto. Aveva il viso alto, infondo era una grifondoro anche lei e non ebbe vergogna a mostrare i suoi sentimenti ad una serpe calcolatrice. Una scommessa, una come le altre, ecco cos'era.

«Si, andiamo. Non ne vale la pena.» concluse la riccia riprendendo la cartella che aveva fatto cadere e corse dalla sua amica, trascinandola via da quello stronzo.

Eden Abernathy; Draco Malfoy. Where stories live. Discover now