°Discover°

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Erano passati un po' di giorni.
Piano piano, anche se a fatica, Nagisa si era ripreso, ricominciando lentamente a comportarsi come prima.
Karma era sollevato dalla cosa ed era contento di vedere Nagisa sorridente ogni volta che apriva la porta di quella camera, lì ad aspettare solo lui.
Però era anche vero che era un po' deluso dal fatto che il piccoletto non volesse ancora dirgli nulla su di lui, quindi non riuscendo a scoprire ancora nulla che lo riguardasse. Che Shiota non si fidasse ancora di lui da dirgli qualcosa a su riguardo? Davvero era possibile che ancora non avesse fiducia in lui? Aveva raccontato migliaia di cose su se stesso, ma ancora davvero non gli bastava per guadagnarsi la sua fiducia? Non riusciva nemmeno a decifrarlo, quel piccolo angelo: non riusciva a scorgere nulla che voleva sapere in quei pozzi blu come l'oceano.
Prima era così facile: prima gli bastava guardarlo qualche attimo per scorgere tutte le sue emozioni, ma ora non ci riusciva più: era come se una tenda fosse calata sui suoi occhi, impedendogli di vedere ciò che voleva.
Così come per Nagisa, anche per Karma lui era diventato un libro illeggibile.
Al contrario, però, Nagisa stava cominciando a capire sempre di più quel diavolo scarlatto, riuscendo a trovare delle emozioni dentro di lui che non aveva mai visto.
E questo lo rendeva felice come non mai.
Adesso era una di quelle tante sere in cui i due parlavano prima di andare a dormire: seduti sul letto, con delle tazze di tè fumante in mano.
<<Nagisa, guarda che stai parlando troppo eh: chiudi un po' la bocca!>> scherzò Akabane, prendendo in giro l'altro per il fatto che non apriva quasi mai bocca; il celeste rise <<beh: tu invece dovresti parlare un po'! Sei sempre zitto! >> ironizzò allo stesso modo l'angioletto, facendo ridacchiare l'altro.
Karma guardò il celeste, in silenzio, per qualche attimo, osservando quella sagoma così piena di misteri e segreti, con le parole gridate e piante qualche giorno prima nella testa.
Poggiò una mano sulla testa dell'altro, scompigliando i capelli azzurri di quel piccoletto, guardandolo accennando un sorriso, mentre l'altro lo guardava sorpreso <<ho ancora un po' di cose da scoprire su di te>> disse semplicemente il rosso.
E lì, in modo completamente casuale, gli tornò in mente qualcosa: qualcosa che aveva visto qualche giorno fa, in quell'orribile camera buia. L'immagine di un bambino dai capelli rossi con gli occhi così morti da sembrare appartenenti ad un cadavere.
E guardando dritto negli occhi di Karma, capì.
Lui quel bambino lo conosceva bene.
Quel ricordo gli causò dei piccoli brividi.
Nagisa era rimasto fermo, immobile, con gli occhi fissi sul suo interlocutore, tant'è che il rosso malpelo cominciò a preoccuparsi.
La mano del celeste si posò sulla testa del maggiore, lasciandolo basito <<vale anche per me, Karma >> disse l'angelo, sorridente.

&lt;||Take Me with You||&gt; {°Karmagisa°}Where stories live. Discover now