26: Rimanere soli.

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Quella sera sono tornata a casa trascinando il mio corpo, la mente era vuota e non riuscivo a ragionare, ero riuscita a farmi curare la ferita da Guiyo senza rispondere alle sue domande su come me l'ero procurata. Avevo rivisto Itachi dopo tutto quel tempo e non capivo perché mi sentivo così strana, delle sensazioni che non avevo mai provato prima mi stavano facendo uscire fuori di testa.
Quando sono entrata nella mia vecchia casa, nel clan, mi sono allungata sul letto senza provare emozioni, sono rimasta a fissare il soffitto, sperando che gli occhi si sarebbero chiusi da soli per il sonno. Alla fine è andata così, ho dormito in balia dei sogni: mia madre che urlava mentre veniva stritolata da un enorme serpente bianco, Sasuke che diventava un mostro alato e Itachi che mi sorrideva, svanendo in piccoli pezzettini trasportati dal vento.

«Ma perché devo per forza sognare...?!» ho chiesto a me stessa ad alta voce, alzandomi dal letto con lentezza e fatica, avevo la fronte imperlata di sudore.

Mi sono fatta una doccia fredda e ho preso il vestito da kunoichi a collo alto tipico del clan Uchiha, ho messo il copri fronte e ho lanciato uno sguardo al giubbotto protettivo da Jonin posato sulla sedia della mia scrivania: "Neanche oggi ti indosserò, mi dispiace Terzo Hokage ma è troppo scomodo", ho pensato, uscendo di corsa dalla stanza, indossando i sandali ninja e chiudendo la porta di casa dietro di me.

Per le strade del villaggio c'erano parecchi movimenti, la gente era frenetica e sembrava stessero organizzando dei preparativi per qualche festa. Ho ripassato a mente qualsiasi festività che si sarebbe dovuta svolgere quel periodo, ma nessuna combaciava:

«A che stai pensando?» mi sono girata di scatto e ho trovato Mizai davanti a me.

«Mizai-chan!» le ho sorriso, lei si è incamminata con me «Stavo riflettendo su tutti questi preparativi...»

«Dici sul serio?» mi ha guardato sconvolta, poi mi ha dato un pugno sul braccio, io l'ho guardata male mentre mi massaggiavo il punto in cui mi aveva colpito «Tra poco arriverà Tsunade, il futuro Hokage.»

«Davvero?!» ho allargato gli occhi dalla sorpresa, quindi Sasuke sarebbe stato presto curato «Devo correre in ospedale, ci vediamo in giro!» ho detto, lasciandomi Mizai dietro.

...

Sasuke stava dormendo nel letto, accanto a lui c'era Sakura che lo osservava triste, aveva portato dei ravioli per lui:

«Sakura, ciao.» ho detto, avvicinandomi a lei.

«Jee-chan, hai saputo la notizia?» mi ha chiesto, senza allontanare i suoi occhi dal ragazzino a letto.

«Sì, sta arrivando Tsunade.»

«Finalmente Sasuke potrà svegliarsi.» un sorriso le si è formato sulle labbra e una lacrima è scesa lungo la sua guancia, mi ricordava me con Itachi. Quel pensiero mi ha fatto riflettere.

«Kakashi e Rock Lee come stanno?» ho chiesto, rivolgendo i miei occhi agli altri due letti occupati da questi ultimi.

«Kakashi è nelle stesse condizioni di Sasuke, Rock Lee...» Sakura ha sospirato, sconsolata «...È in grave pericolo, le ferite lo hanno bloccato e il suo futuro come ninja è fortemente compromesso.» alle parole della ragazzina, mi sono preoccupata per lui. Sapevo quando poteva essere devastante scoprire che non si è più in grado di combattere.

«Ecco, signorina. Sono loro.» un'infermiera ha aperto la porta, facendo entrare due donne che non avevo mai visto.

Una di loro era alta e formosa, i capelli lunghi e biondi raccolti in due codine, mentre indossava un kimono aperto verde, aveva il segno di un piccolo rombo azzurro sulla fronte: era la Sannin. L'altra aveva una statura più minuta, i capelli a caschetto neri e gli occhi anch'essi neri, in braccio sorreggeva un maialino rosa:

«Mi hanno detto della loro situazione, ci penso io.» ha detto Tsunade, i suoi occhi erano seri e autorevoli, mi dava l'impressione di avere una grande forza «Voi chi siete?» ha chiesto, rivolta a me e a Sakura.

«Io sono Haruno Sakura, faccio parte della stessa squadra di Sasuke e Kakashi.» ha risposto lei, intimorita dalla presenza di Tsunade.

«Io sono Uchiha Hisujee.» la Ninja Leggendaria è rimasta a fissarmi, cercando di capire se fossi davvero una Uchiha o no, poi ha abbassato lo sguardo su Sasuke.

«Bene.» ha allungato le mani sul mio amico e un'ondata di chakra verde si è sparso intorno ai suoi palmi «Gli effetti dello Tsukuyomi saranno presto eliminati, ma per Rock Lee non so se sarò in grado di fare molto.»

Sasuke si era ripreso subito, come Kakashi. Naruto era arrivato di corsa, unendosi a Sakura per accogliere di nuovo il loro compagno di squadra. Ma da quando il piccolo Uchiha si era svegliato, qualcosa in lui era cambiato, lo sentivo.
Continuavo a fissarlo mentre osservava in silenzio e nella completa apatia i suoi amici, gli occhi vitrei e arrabbiati. Cosa gli era successo? Mi sono avvicinata al suo letto, intromettendomi nella conversazione con Naruto e Sakura:

«Sasuke, che hai?» gli ho chiesto, lui mi ha guardato negli occhi, non era più il Sasuke che ricordavo. Ho alzato le sopracciglia e ho stretto il pugno, senza farmene accorgere. Dovevo parlare con Kakashi, che in quel momento non era più nella sala di ospedale.

...

«Kakashi!» l'ho visto mente usciva dall'ufficio dell'Hokage, lui si è bloccato e ha aspettato che lo raggiungessi «Sasuke si sta comportando in modo strano, devi andare a parlare con lui e Naruto.»

«Con Naruto?» il suo occhio scoperto mi faceva capire che si era preoccupato sentendo le mie parole «Perché cosa ha fatto?»

«Non lo so, ma sento che qualcosa è cambiato tra loro, anche con Sakura.» ho abbassato lo sguardo, gli occhi vuoti e pieni di rabbia di Sasuke sono riapparsi nella mia mente «Sento che faranno qualcosa di pericoloso.»

«Vado subito da loro.» ha risposto Kakashi con tono serio, in un attimo è sparito dalla mia vista.

Mentre mi allontanavo verso l'Ichiraku ramen, ho visto il cugino di Tomoshi andare con i suoi due compagni di squadra verso il clan Nara:

«Non posso crederci che sei stato l'unico Genin ad essere promosso...» ha detto infastidita la ragazzina del clan Yamanaka.

«Che ci vuoi fare, sono troppo intelligente per voi.» ha risposto Shikamaru, io ho alzato gli occhi al cielo e ho svoltato a destra, quel ragazzino era stato promosso a Chunin.

Era già il tramonto, ho alzato la testa verso il cielo e una folata di vento mi ha investito, ho assottigliato gli occhi: provavo una sensazione strana che mi aveva fatto venire i brividi. Sono corsa verso l'appartamento di Sasuke, sapendo che aveva finito la convalescenza, ma quando ho aperto la porta non ho trovato nessuno all'interno. Ho sgranato gli occhi e il respiro è diventato più pesante, i battiti del mio cuore sono aumentati.
Sono corsa fuori per le strade di Konoha a cercare Sasuke, sono anche andata in giro nel clan Uchiha, ma di lui nessuna traccia.

Uchiha Chronicles: Akatsuki arc.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora