4: Quattro ninja e Sasuke.

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Itachi e io stavamo camminando lungo le stradine del clan, la luna piena era molto luminosa e non serviva altra illuminazione per vedere. Stavamo uno al fianco dell'altra, il suo braccio sfiorava il mio e il silenzio era così pesante da consumare il chakra.

«Quindi il combattimento alla fine lo hai fatto contro Izumi...» ha iniziato lui, cercando di conversare e sbloccare l'atmosfera tesa.

«Sì, esatto. È stato un colpo basso combattere contro di lei, cioè insomma, è una delle mie amiche più care. E poi anche lei è una Uchiha.» ho puntualizzato, cercando di evitare lo sguardo di Itachi, i suoi occhi erano troppo profondi anche per me.

«In effetti hai ragione, Uchiha contro Uchiha è un po' scorretto.» ha aggiunto, cercando i miei occhi.

«Senti Itachi, devo chiederti una cosa.» ho improvvisamente detto io, bloccandomi di fronte a lui. Itachi mi ha rivolto la sua attenzione, aspettando che continuassi a parlare «Cosa succede a Shisui?»

«Perché?» il tono della sua voce era cambiato, si era incupito e si era avvicinato di più a me, come per evitare che qualcun altro ci sentisse.

«Perché non si fa più vivo, anche quando usciamo con Izumi, lui non c'è mai...» ho evitato gli occhi di Itachi, concentrandomi su un albero a fianco a noi «Si vergogna di noi perché siamo più piccoli?»

Itachi si è messo a ridere piano, portandosi una mano sul viso, poi mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha guardato con tenerezza:

«Ma certo che no, è solo molto impegnato con gli Anbu.» mentre diceva quelle parole, ha sgranato gli occhi come se si fosse appena ricordato di qualcosa «A proposito, lo sai che mi hanno fatto capitano di una squadra Anbu?»

«Davvero?!» ho esclamato io, con la felicità che sprizzava da tutte le parti «Ma sei un fenomeno!» mi sono fiondata sul suo collo, abbracciandolo. Itachi mi ha stretto a lui, immergendo il viso tra i miei capelli neri arruffati.

«Grazie, Jee-chan.» la sua voce era quasi un sussurro nel mio orecchio.

Quando ci siamo staccati dall'abbraccio, la porta di casa stava davanti a noi, Itachi mi ha osservato mentre mi avvicinavo all'uscio e aprivo la porta:

«Ci vediamo domani, Itachi-kun.»

«A domani.» mi ha sorriso e io sono entrata in casa.

...

Era già mattina da un pezzo, mia madre mi stava trascinando fuori di casa perché sapeva che dovevo vedermi con Itachi per l'allenamento. Ho preso al volo un dango rimasto dalla sera prima e sono volata fuori.
Uscendo dal clan, il Villaggio della Foglia era già attivo completamente, ma c'era un gran trambusto che non capivo da dove proveniva.

«LARGO, LARGO, LASCIATEMI PASSARE!»

Un ragazzino stava correndo per i tetti e le strade di Konoha, tutto sporco di pittura e con un paio di occhiali sulla testa bionda: Uzumaki Naruto.
Provavo un sacco di dispiacere per quel bambino, dopotutto conviveva con un demone dentro e non uno qualsiasi, ma la Volpe a nove code. Inoltre la gente del villaggio lo trattava come un reietto e questa cosa mi faceva imbestialire, insomma era solo un bambino cresciuto senza genitori, quindi trattarlo bene era il minimo! Vedendolo sfrecciare via inseguito da un'orda di Jonin mi ha fatto sorridere, Naruto metteva allegria.

«Anche tu sorridi per Naruto?»

Mi sono voltata di scatto, Shisui stava camminando accanto a me per le strade del villaggio, non sapevo minimamente da dove fosse spuntato:

«Shisui, mi hai fatto prendere un infarto.» ho detto, portandomi una mano sul petto.

«Disse la kunoichi con lo Sharingan...» ha risposto sarcasticamente lui, ammiccandomi, io l'ho guardato male ma non ho potuto evitare di sorridere.

«Ho saputo che tu e Itachi vi allenerete oggi.»

«Sì, in realtà dovremmo incontrarci nel bosco ma volevo anche fare visita a Izumi.»

«Giusto, hai combattuto contro di lei nella selezione dei Chunin, vero?» mi ha chiesto lui, anche se ero certa che sapesse già la risposta.

«Sì, ho risvegliato la terza fase dello Sharingan.» ho aggiunto, sapendo che Shisui era molto interessato a queste cose.

«Menomale, non pensavo che ce l'avresti fatta.» ha ironizzato lui, sorridendo, io gli ho dato un pugno sul braccio.

«Che fate, non mi aspettate?» sia io che Shisui ci siamo girati sentendo la voce di Itachi dietro di noi.

«Non ci aspettate, niisan...» ha puntualizzato Sasuke da sopra la schiena di Itachi, il fratello ha alzato gli occhi al cielo mentre io e Shisui siamo scoppiati a ridere.

...

«Izumi, sei proprio sicura?» stavo incollata alla mia amica per paura che svenisse da un momento all'altro.

«Jee-chan, te l'ho già detto, sto bene!» ha risposto lei, quasi infastidita, io mi sono tranquillizzata e ho continuato a sistemare gli shuriken nella tasca.

«Allora, siamo pronti?» ha detto Shisui, dando uno sguardo veloce a me, Itachi, Izumi e Sasuke, anche se in realtà quest'ultimo stava semplicemente zampettando dalla felicità.

«Pronti.» ha affermato con decisione Itachi.

Shisui ha attivato il suo Sharingan, la stessa cosa abbiamo fatto noi altri, tranne Sasuke ovviamente. Dopo parecchi lanci di shuriken e kunai, per non parlare del combattimento corpo a corpo, Shisui ha dovuto lasciare l'addestramento a causa di una missione.
Mentre io mi divertivo un po' con gli shuriken insieme a Sasuke, Izumi e Itachi stavano parlando e intanto toglievano le diverse armi che avevamo lanciato negli alberi. Ascoltare la loro conversazione era inevitabile:

«Itachi-kun, ma la Tecnica della Pioggia di Fuoco l'hai insegnata tu a Hisujee?»

«Sì, perché?»

«No, sai, stavo pensando...per caso potresti insegnarla anche a me?»

«Izumi-chan...non lo so, dipende dal tuo chakra...»

«Niisan, basta parlare con Izumi, qui c'è Hisujee che aspetta di fare la tecnica!» ha detto tutto d'un fiato Sasuke, mi sono vergognata per quello che aveva detto e gli ho subito tappato la bocca con le mani, sorridendo impacciatamente verso i miei due amici.

«Giusto, la tecnica...» Itachi si è grattato la nuca e con un ultimo sguardo verso Izumi si è avvicinato a me e al fratellino.

«Izumi-chan, dove stai andando?» ho chiesto, vedendola uscire dal bosco.

«Torno a casa, ho usato lo Sharingan e non mi sento molto bene...» la sua voce era effettivamente strana.

Sasuke ha interrotto i miei dubbi lanciandosi sopra di me, facendomi allungare per terra, Itachi è scoppiato a ridere e ha tolto il fratello più piccolo dalla sottoscritta:

«Sasuke, devi smetterla!» ha cercato di rimproverarlo, ma il sorriso sulle labbra lo rendeva poco credibile.

«Dai Itachi-kun, neanche tu ci credi...» ho risposto, ridendo mentre accarezzavo la guancia di Sasuke. Itachi stava osservando la scena in silenzio e sorrideva con dolcezza, come se fosse ipnotizzato.

«Itachi-kun, c'è qualcosa che non va?» ho  chiesto, vedendolo così estraniato.

«No, niente, stavo vedendo una bella scena.» era la prima volta che vedevo le guance di Itachi tingersi di un colore tendente al rosso.

Uchiha Chronicles: Akatsuki arc.Where stories live. Discover now