3: Dango.

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Avevo completato le fasi dello Sharingan, ma ne avevo saltata una. Non capivo minimamente come fosse possibile una cosa del genere e quando non sapevo qualcosa avevo tre persone a cui chiedere spiegazioni: Shisui, Itachi o mia madre. Per ovvie ragioni, ovvero è stata la prima persona che ho visto dopo gli esami, ho chiesto a mia madre appena sono tornata a casa, nella zona riservata al clan degli Uchiha.

«Mamma!» ho urlato, lasciando i sandali in disordine davanti alla porta «Sono diventata un Chunin!»

«Bravissima, tesoro!» è spuntata dalla cucina ed è corsa ad abbracciarmi, profumava di dolci.

«È successa anche un'altra cosa...» ho aggiunto, mentre lei mi faceva segno di seguirla in cucina «Ho completato le fasi dello Sharingan.»

«Davvero? E me lo dici così?! Ma è fantastico!» il suo sorriso mi riscaldava il cuore e mi rendeva fiera di me stessa.

Mia madre era Uchiha Toku, nata e cresciuta nel Villaggio della Foglia, una delle migliori kunoichi della sua generazione e soprattutto una delle poche nel clan con lo Sharingan Ipnotico. A me non lo aveva mai fatto vedere, ma quando mio padre è morto, io e lei eravamo con lui e, cercando di salvarlo, lo ha attivato: aveva la forma di una foglia bucata al centro corrispondente alla pupilla. Non mi ricordavo le due abilità uniche, ma sapevo che erano potenti.

«Sì lo so! Sono passati cinque anni dalla prima fase dello Sharingan, senza progressi, pensavo che fossi una Uchiha fasulla.» ho detto, sfogando i pensieri che fino a quel momento avevo tenuto per me.

«Non dirlo neanche per scherzo, sei una Uchiha pura, nata da due Uchiha puri. Ricordalo sempre, Hisujee.» mi ha detto, con sguardo serio negli occhi neri, io ne sono rimasta intimorita.

«Cambiando discorso...» ho svincolato, guardando i fornelli «Cosa stai cucinando? Sento odore di dolce...»

«Esatto, sto facendo i dango.» ha risposto, indicandomi una scatolina con dentro diversi spiedini di palline colorate.

«Finalmente! Da quanto tempo che dovevo mangiarli...» ho esclamato io, già immaginandomi con gli spiedini in mano.

«A proposito, perché non li vai a mangiare con Itachi? Se non ricordo male, lui li adora.» aveva ragione, i dango erano i dolci preferiti di Itachi.

«Hai ragione, ne prendo un po' e vado da lui, sperando che sia tornato dalla missione.» ho preso velocemente la scatola che avevo già puntato da un pezzo, correndo verso l'esterno.

...

La casa di Itachi era enorme, questo perché era la casa del capo clan: Uchiha Fugaku. Ho bussato alla porta scorrevole, dopo qualche secondo la signora Mikoto ha aperto la porta, accogliendomi con un grande sorriso:

«Hisujee, da quanto tempo!» mi ha fatto spazio per entrare «Vieni entra, Itachi sta per tornare.»

«Grazie, Mikoto-san.» ho fatto un piccolo inchino con la testa mentre entravo nell'abitazione.

Appena ho tolto i sandali, un bambino mi è saltato sulle spalle, ridendo e avvinghiandosi al mio collo:

«Jee-chan!» ha esclamato Sasuke, il fratello minore di Itachi.

«Sasuke-kun, sei cresciuto tantissimo!» ho mentito io, per farlo felice, stringendolo in un abbraccio, lui ha ricambiato e ha affondato il suo viso nell'incavo del mio collo.

«Quando torna Itachi a casa, andiamo ad allenarci con gli shuriken?» ha chiesto lui speranzoso, ingrandendo i suoi occhioni scuri.

«Penso che Itachi sia molto stanco, che ne dici di un'altra volta? E poi ho portato i dango.» ho detto, alzando la scatola di dolci per fargliela notare, all'inizio si era imbronciato ma vedendo la scatolina si è subito ricreduto.

«Sasuke, lascia in pace Hisujee. Dai, andiamo in salotto.» è intervenuta la signora Mikoto, spingendo Sasuke nell'altra stanza.

Appena ci siamo seduti, mentre aprivo la scatola di dango, la porta scorrevole si è aperta di nuovo e Itachi è entrato nella stanza:

«Hisujee, che sorpresa.» ha detto, non aveva più la divisa degli Anbu ma una semplice maglia nera degli Uchiha con dei pantaloni grigi scuri, si è seduto di fronte a me.

«Mamma ha fatto i dango, così ho pensato di mangiarli con te.» ho subito detto io, distogliendo lo sguardo dal ragazzo di fronte a me e spingendo la scatola di dolci aperta verso di lui.

«Io adoro i dango, grazie Jee-chan.» ha sorriso e ha preso uno spiedino, mangiando la prima pallina in punta. Mi aveva chiamato Jee-chan, dopo tanto tempo. Sono diventata rossa e sono rimasta a fissare Itachi mentre mangiava e coccolava Sasuke: era cresciuto e io non me ne ero accorta minimamente, i capelli neri e lisci che portava legati in una coda morbida si erano allungati molto, mentre aveva aumentato l'altezza e anche la massa muscolare. Insomma, stava diventando un vero ragazzo.
"Chissà se anche lui ha notato qualche cambiamento in me" ho pensato, mentre prendevo un dango e lo mangiavo:

«Jee-chan, posso chiederti una cosa?» ha improvvisamente chiesto Itachi, prendendomi alla sprovvista.

«Certo, dimmi tutto.»

«È vero che hai completato le fasi dello Sharingan senza passare per la seconda?» quindi lo sapeva davvero tutto il villaggio.

«Sì, è successo durante il combattimento con Izumi...pensavo di averla uccisa, ho usato la Tecnica della Pioggia di Fuoco che mi hai insegnato tu.» ho spiegato brevemente, Itachi e Sasuke mi ascoltavano con attenzione mentre Mikoto stava preparando la cena in cucina.

«Sai, anch'io ho saltato la seconda fase. Ma parlando di cose serie, davvero l'hai usata? E sei riuscita a controllare le sfere di fuoco?» ha chiesto Itachi, rivolgendo tutta la sua attenzione a me.

«No, è questo il problema...non riesco a controllarle.» mi sono lamentata io, lasciando lo stecchetto di legno su un tovagliolo, Itachi ha fatto lo stesso.

«Domani non ho nessuna missione, se vuoi possiamo allenarci.» mi ha preso la mano e l'ha stretta con premura, sorridendomi, io l'ho guardato e gli ho sorriso, ma Sasuke si è messo davanti al fratello maggiore e gli ha preso il viso tra le mani, bloccandomi la visuale.

«Niisan, voglio venire anch'io!» ha esclamato, pregando Itachi di portarlo con noi, era così carino.

«Certo che verrai anche tu, Sasuke-kun.» ho risposto io al posto del fratello, Itachi mi ha guardato divertito e infastidito, gli ho sorriso e gli ho fatto la linguaccia.

«Hisujee, vuoi restare a cena? Tra poco tornerà anche Fugaku, poi fuori è già buio.» mi ha chiesto gentilmente la signora Mikoto, spuntando da dietro i fornelli.

«Grazie, Mikoto-san, ma mia madre mi starà sicuramente aspettando.» mi sono alzata e insieme a me si è alzato anche Itachi, seguito da Sasuke.

«Allora lascia che Itachi ti accompagni, è il minimo.» ha detto lei, prendendo Sasuke per mano e allontanandolo dal fratello maggiore.

Ho guardato Itachi e ho aspettato che lui dicesse qualcosa, ma mi ha semplicemente sorriso, allungando un braccio verso di me per accompagnarmi all'uscita.

Uchiha Chronicles: Akatsuki arc.Where stories live. Discover now