8: L'ultimo saluto.

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Era già sera, il clan era illuminato dalla luna e il vento caldo scompigliava i miei capelli. Quando sono tornata a casa, mia madre aveva già preparato la tavola per la cena:

«Finalmente! Ma si può sapere dove sei stata?» mi ha chiesto, mettendo le mani sui fianchi.

«Stavo fuori con Izumi.» si sentiva dalla voce che ero stanca, ma anche sconfortata, e mia madre se ne era accorta.

«Cos'è che ti turba? Hai una faccia strana.» si è seduta accanto a me e ha posato una mano dietro la mia schiena, muovendola su e giù.

«Mamma, Itachi e Shisui sono strani. In realtà sono tutti strani in questo clan, non so cosa sta succedendo.» mi sono sfogata, chiudendomi in lei.

«Hisujee...» la sua mano mi accarezzava i capelli e la sua voce era bassa «Cerca di stare tranquilla, non c'è nessun problema. E comunque, buon compleanno.»

Mi sono staccata da lei con uno scatto, mi ero completamente dimenticata del mio compleanno. Non lo avevo mai detto a nessuno proprio perché non mi piaceva festeggiarlo, ma nasconderlo a mia madre era impossibile. Ho sorriso e l'ho abbracciata con più forza, lei mi ha stretto a sé quasi per stritolarmi:

«Ti ho preparato una torta, quindi sbrighiamoci a mangiare, su.» ha detto con la voce incrinata, con un veloce movimento del dito si è scostata una lacrima dalla guancia.

...

Avere tredici anni non cambiava nulla, ero sempre la stessa Hisujee. Fuori il sole era già alto e quel giorno non avevo da fare niente, così sono uscita tardi dopo aver fatto colazione con mamma, dopo tanto tempo.
Il clan era quasi deserto, c'erano bambini che correvano e le loro madri che li rincorrevano, altre persone più anziane invece facevano passeggiate o chiacchieravano all'ombra. Non avevo mai visto il clan da quel punto di vista, ero felice di vivere lì, tra quelle persone.
Appena sono uscita, il villaggio era già attivo pienamente: negozi aperti, gente che correva, Naruto che faceva casini, Ichiraku che preparava il ramen...anche quello mi rendeva felice.

«Jee-chan!» la voce di Guiyo ha attirato la mia attenzione, mi sono voltata verso di lui «Come stai? Io e Mizai volevamo venirti a chiamare ma avevamo paura di entrare nel clan Uchiha al buio...» ho riso alla sua motivazione, lui si è imbarazzato.

«Questa non l'avevo mai sentita prima...» si è avvicinato a me e abbiamo continuato a camminare insieme «Mizai dove sta?»

«Aveva da fare con i genitori, qualcosa su Amira...»

«Il maestro Kotsuke? Sto aspettando altre missioni.» ho detto entusiasta.

«Non lo so, anche altri maestri sono impegnati. Penso sia qualcosa sulle guardie nel villaggio.» guardie? Konoha non aveva bisogno di così tanta sicurezza, soprattutto all'interno del villaggio, inoltre c'era il corpo di polizia degli Uchiha che se ne occupava.

«Strano...» ho detto a bassa voce.

«Ma quello non è Shisui?» ha detto Guiyo, indicando un ragazzo poco lontano da noi che camminava a testa bassa, aveva la maglia a collo alto tipica degli Uchiha.

«Cosa ci fa qui Shisui?» ho detto, lasciando Guiyo dietro di me e correndo verso il mio amico «Shisui-kun!»

«Ciao, Hisujee.» il sorriso che mi aveva fatto non era sincero e aveva delle occhiaie pronunciate sotto gli occhi.

«Come mai da queste parti?» ho chiesto, guardandolo con circospezione.

«Stavo passeggiando per Konoha, era da tanto che non lo facevo.» ha guardato con occhi assenti tutt'intorno, sembrava triste ma anche felice.

«Vuoi che ti accompagni?» gli ho chiesto, dimenticandomi per un istante di Guiyo «Aspetta, devo prima fare una cosa.» sono andata dal mio compagno di squadra e gli ho detto che sarei andata a passeggiare con Shisui.

Io e Shisui stavamo camminando per le strade più tranquille, diretti ai boschi limitrofi:

«Che ti prende, Shisui?» gli ho chiesto improvvisamente, lui ne è rimasto sorpreso.

«Che intendi?» ha distolto lo sguardo dai miei occhi.

«So che sta succedendo qualcosa a Konoha e non capisco perché tu e Itachi vi state comportando così, ne ho parlato anche con Izumi e dice la stessa cosa.»

«Non è niente, fidati di me. Solo alcuni problemi con gli anziani.» perché nessuno di loro mi diceva la verità? Iniziavo a dubitare anche di mia madre.

«Devi promettermelo. Ho paura che succeda qualcosa alle persone a cui tengo.» mi sono fermata davanti a lui, prendendogli la mano, era molto più alto di me, ma d'altronde era anche tre anni più grande.

«Adesso non posso prometterti nulla, ma ti prego» si è abbassato alla mia altezza e mi ha abbracciato, sussurrandomi nell'orecchio «ricordati sempre di me come un fratello maggiore, perché ti vorrò sempre bene, Jee-chan.»

«Shisui, sembra quasi un addio.» ho detto a bassa voce, quasi da non essere percepita, chiudendomi nell'abbraccio di Shisui.

...

Quando mi ha accompagnato a casa, mi ha lasciato con un sorriso ed è fuggito via verso il bosco, dicendo di dover andare in missione. Sono entrata in casa e mia madre mi stava aspettando in salotto:

«Ho visto Shisui che andava via.» ha detto mentre mi indicava di sedermi accanto a lei.

«Mi ha accompagnato a casa, oggi siamo stati a passeggiare insieme.» ripensare ai suoi occhi vuoti mi faceva male «Però non stava bene, ho paura che gli succeda qualcosa.»

«Ho fatto delle ricerche in giro per il villaggio...» ha iniziato lei, attirando la mia attenzione «Stanno tramando qualcosa, la polizia degli Uchiha ha in mente un colpo di stato. Gli anziani e Danzo vogliono debellare la cosa all'origine.»

«Cosa?!» mi sono alzata in piedi, quasi tremando «Ma, ma...devo subito avvertire Itachi!» mia madre si è alzata e mi ha bloccato mettendo le mani sulle mie spalle.

«Non reagire subito, rifletti. Fugaku è il capo clan, secondo te Itachi non lo sa già? E poi lui è anche un capitano degli Anbu, pensa alla sua situazione.» aveva ragione, per Itachi era davvero arrivato il momento di rispondere alla domanda che gli avevo posto qualche tempo prima: chi avrebbe scelto tra il clan e il villaggio? Per fortuna non doveva dipendere da lui, se il padre avesse fatto il colpo di stato, sicuramente Itachi avrebbe seguito la famiglia.

«Mamma non voglio la guerra civile a Konoha.» ho detto con la voce incrinata.

«Lo so, tesoro. Lo so.» mi ha abbracciato, accarezzandomi la schiena e lasciandomi un bacio sulla testa.

Quella notte ho sentito un gran frastuono proveniente da fuori, diverse grida e qualcuno che diceva di andare subito nel bosco perché era successo qualcosa. Il sonno dovuto alla fatica e alla preoccupazione aveva avuto la meglio, mi sono addormentata prima di poter capire che qualcosa di terribile era accaduto quella dolorosa notte.

Uchiha Chronicles: Akatsuki arc.Where stories live. Discover now