Capitolo 25 [Peter]

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PoV Christie

Io e mio marito abbiamo fatto molta fatica ad addormentarci la scorsa notte.

Ho cercato di dormire, dico sul serio, ma i pensieri mi hanno intasata il cervello.

Sono felice all'idea che Peter sia riuscito ad addormentarsi, anche lui con grande difficoltà però.

Fisso la tazza fumante di tè che ho di fronte a me, e di nuovo quel pensiero intrusivo prende possesso della mia mente.

Mio marito ha un compito molto delicato da svolgere, deve andare dalla polizia per la questione su Kevin e i fratelli di Kai.

Non ne ho la più pallida idea ma ho un brutto presentimento, pessimo direi.

La nostra piccola Sydney è già partita per andare a scuola e forse, guardando l'ora, mi rendo conto che dovrebbe essere in classe a seguire la lezione.

Mi auguro passerà una giornata tranquilla.

Sento dei passi dalle scale, che mi riportano alla realtà attuale.

È mio marito, Peter.

Ci scambiano un sorriso, come ogni singola mattina.

Decide di non fare colazione, è in ritardo.

Mi saluta con un abbraccio.

Sembra captare le mie preoccupazioni, perciò mi porge un bacio sulla fronte, prima di uscire di casa e sentire la porta chiudersi.

Ho la tachicardia, non credo di essere mai stata così sotto pressione, spero vada tutto per il meglio.

Continuo a sorseggiare il mio tè.

PoV Peter

Sono state settimane dure, soprattutto per la mia piccola Sydney.

Voglio e devo rimediare definitivamente a questa brutta situazione.

Gregory mi ha dato la sua chiavetta usb e ora, come promesso ieri a cena, sto andando alla stazione di polizia.

Fischietto sulle note di una vecchia casetta.

Ebbene sì, conservo la radio a casette dalla mia gioventù, non me ne separerò mai, pur di sembrare un vecchio dal cuore vintage e i ricordi impressi sul viso.

Il tempo però non sembra essere allegro quanto me, direi che oggi le nuvole stiano piangendo.

È una brutta giornata, piove a dirotto e nonostante lo scrosciare dell'acqua sul parabrezza continuo ad apprezzare la musica in sottofondo.

Arrivo, dopo un quarto d'ora, di fronte alla stazione.

Afferro l'ombrello che tengo sempre in macchina nel caso di brutto tempo, e scendo.

Faccio sì per aprirlo ma dannazione, è rotto.

Sono costretto a farmi riparo con la giacca in nylon color cachi.

Entro di fretta nell'edificio, cavolo, che tempaccio!

Poliziotto: "Buongiorno signore, di cosa ha bisogno?"

Peter: "Devo parlare con qualcuno, ho del materiale che può fare finire un ragazzo in prigione"

L'agente, che avrà al massimo trent'anni, sorride e afferma:

"Bene bene, non sarà la solita mattinata spesa a firmare scartoffie"

Mi fa cenno di seguirlo.

Lo seguo, fino a che non entriamo in una stanza monocolore.

È tutto bianco, mette piuttosto suggestione stare qui dentro.

Mai accontentarsi in amore Where stories live. Discover now