Chapter Seventy-Nine.

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«Eccola, è quella la casa.» Indicai con l'indice uno dei tanti appartamenti della zona, entrammo con il veicolo in una zona riservata solo ai residenti e parcheggiammo lì.

Era tutto come mi ricordavo, niente era cambiato dall'ultima volta che ero stata lì, però avevo il presentimento che il salone di bellezza in cui lavorava mia zia e il suo appartamento non sarebbero stati più come prima. La sua carriera stava andando a gonfie vele così come la sua vita privata, non potevo non esserne felice.

Scendemmo dall'auto ed Harry mi passò il mio zaino mentre lui si portò in spalla il suo borsone. «Fai strada.» Mi disse con un cenno della testa.

«Okay, seguimi.» Andai avanti uscendo dal parcheggio con Harry al mio seguito.

L'appartamento di mia zia si trovava proprio di fronte a dove eravamo noi, sotto l'appartamento ci stava il salone di bellezza, chissà se in quel momento ci stesse aspettando in casa o stesse lavorando.

Mandai via quei pensieri dalla testa, tanto lo avrei scoperto molto presto.
Il portoncino del palazzo venne aperto facendo uscire una coppia sulla cinquantina, salutarono con un cenno e un sorriso e sia io che Harry ne approfittammo per entrare senza suonare al citofono.

«Abita al quarto piano.» Gli dissi, lui sospirò guardandomi, prima di setacciare con lo sguardo la rampa di scale sul grande pianerottolo. «Tranquillo, da queste parti gli ascensori funzionano.» Scherzai ricordando il palazzo in cui vivevano Niall e Liam. Sempre se palazzo potesse chiamarsi.

«Oh beh, questo è in incoraggiante.» Mi superò chiamò l'ascensore con il bottoncino. Entrammo dentro, Harry si poggiò con le spalle alla parete a specchio, quello che feci io invece fu cercare di rendermi presentabile mentre mi sistemavo i capelli o stiravo con le mani la maglietta che indossavo. «Hai finito?» Portò gli occhi al cielo.

«Di fare cosa?» Chiesi ingenuamente e soffiai una ciocca di capelli caduta sul mio viso, non ero brava a rendermi presentabile.

«Sono sicuro che tua zia non si traumatizzerà a vederti in queste condizioni.» Lo guardai prima scettica e accigliata. «Dopotutto se non si è traumatizzata negli anni prima, perché dovrebbe farlo adesso?» Lo colpii alla spalla e lo spinsi quando ridacchiò di più, avrei dovuto immaginare che fargli vedere le mie foto da adolescente non fosse stata una buona idea. «Sta calma tigre.»

Allontanò le mie mani dal suo corpo, strattonai la sua presa e incrociai le braccia al petto, non ero davvero arrabbiata, non potevo esserlo, era un giorno troppo bello per me.

Le porte si aprirono e pochi secondi dopo eravamo al centro del pianerottolo dove si trovava l'appartamento di mia zia, ci avvicinammo alla grande porta d'ingresso blindata e lessi i nomi sulla targhetta;

Judith Parker
Clayton Hughes

Avevano già provveduto a convivere, non mi sorprendeva al dire il vero, ero ancora scombussolata per la notizia del matrimonio. Tutto sembrava star andando così velocemente.

«Pronto?» Mi aspettai di trovare Harry con un espressione totalmente indifferente quando mi voltai a guardarlo, invece sul suo viso stava un smorfia disgustata e non riuscivo a capire cosa stesse guardando così intensamente, era solo una porta. «Che c'è?»

«Stavo cercando di capire perché questa porta è del colore verde pisello.» Emise un verso di disgusto continuando a guardala.

«Mia zia adora questo colore.» Sorrisi divertita.

Chiuse gli occhi per un secondo o due e allungo la mano suonando il campanello al posto mio. «Non voglio sapere cos'altro adora tua zia che si chiami in quel modo.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25, 2019 ⏰

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Scarlett.     H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora