Chapter Forty-Eight.

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«Io vado di sotto, il locale si sta riempiendo.» Alan finì il suo caffè velocemente prima di correre alla porta, gli feci un accenno d'assenso e lui corse di sotto dopo un piccolo sorriso.

Sabato.

Come sempre, avevo il giorno libero così dopo aver mangiucchiato un pacchetto di patatine per cena mi piazzai davanti alla TV in cerca di qualcosa di interessante, ma niente. Mi soffermai su Mtv Music mentre Ghost di Ella Henderson riempì come sottofondo la stanza.

Mi mordicchiai il labbro inferiore giocando con la catenina al mio collo, in pratica quella sera Gyne avrebbe dovuto essere di sotto ad aiutare Alan, ma doveva prepararsi per quella festa di compleanno dove tre quinti dei ragazzi sarebbe stato presente.

In realtà se non avessi saputo quali fossero le intenzioni degli altri due, forse in quel momento mi starei chiedendo cosa avrebbero fatto di meglio conoscendo la mia natura curiosa, ma non era quello il caso poiché sapevo benissimo dove sarebbero stati e cosa avrebbero fatto.

E pensavo ancora che fosse una grande follia.

Mi alzai scuotendo la testa quando iniziò poi Stitches di Shawn Mendes, versai del latte su un piattino per Anya la quale non perse un momento a servirsi e fare le fusa, sorrisi accarezzando la sua testolina e anche se sarei potuta sembrare serena sapevo che tra circa un paio d'ore  la lancetta dell'orologio avrebbe segnato la mezzanotte, questo valeva a dire che uno dei due - Harry o Louis - si sarebbe fermato in fondo alla strada per dare quel passaggio a Diego.

Sbuffai e tornai in camera, afferrai il libro che Alan mi regalò e tornai di là, presi posto comodamente sul divano con l'intenzione di leggere e non pensare all'idea assurda che da un paio di giorni aveva fatto capolino nella mia testa.

Quella di seguirli, non avrei voluto mettermi ancora nei casini o discutere nuovamente con Harry. I segni sui polsi erano ormai scomparsi come del resto il mio ciclo.

La musica in sottofondo, un libro tra le mani e un divano abbastanza comodo. 

Una combinazione perfetta per potermi estraniarmi dal mondo e immergermi nella lettura, e funzionò. 

Anya mi raggiunse poco dopo sistemandosi al mio fianco su una coperta che avevo usato per coprire le mie gambe dopo che si divertì a fare il pane con il tessuto. Era così tenera che sorrisi nel guardarla per poi posare nuovamente gli occhi sul libro.

E tutto ciò che mi importò furono solo Heathcliff e Catherine.

Sbadigliai quando dopo un tempo indeterminato chiusi il libro, lasciandolo sul piccolo tavolino davanti al divano, su Mtv Music iniziò la pubblicità così cambiai canale non trovando niente di interessante, film già iniziati a causa dell'ora e programmi idioti del Sabato sera.

Anya continuava a dormire e io fare zapping con il telecomando fin quando il titolo in basso e il film stesso attirarono la mia attenzione.

Rocky Balboa.

E' un fottuto scherzo?!

Pensai.

Rimasi immobile con telecomando in mano a fissare la scena dove il protagonista, Sylvester  Stallone, stava un ring con un'altro uomo abbastanza enorme mentre si sganciavano pugni a raffica, chi schivava e chi si ritrovava con la faccia piena di sangue.

Feci una smorfia quando un'altro pugno volò in aria fino all'addome dell'avversario, il quale sputò del sangue.

Era troppo, spensi la TV guardando l'ora all'orologio attaccato alla parete, undici e quarantacinque.

Scarlett.     H.SWhere stories live. Discover now