23.

173 21 0
                                    

Hazel's pov

"La bellezza di sentirsi al sicuro dentro le parole di chi porti nel cuore."

E' così che ogni persona dovrebbe sentirsi veramente. Nella mia vita non avevo mai sperimentato la stessa sicurezza che sto provando adesso: neanche le parole dei miei genitori hanno potuto sconfiggere la forte insicurezza che regna sovrana in quel turbine di aggettivi che danno vita alla mia personalità. Poi è arrivato Shawn e a poco a poco questa insicurezza ha cominciato a vacillare grazie ai suoi gesti, alle sue parole e adesso alla sua musica. Il suo album è qualcosa di meraviglioso: nonostante questa sia stata la sua primissima esperienza, è stato capace di dire quello che tutti vorrebbero sentirsi dire, è stato capace di ricordare a chiunque, anche alla persona più negativa sulla faccia della terra, quanto bello sia amare ed essere amato. Durante l'ascolto di ogni singola canzone mi sono chiesta come è possibile che la musica di Shawn mi faccia questo profondo effetto e ho capito che le parole di ogni canzone sono uscite dalla sua anima per arrivare dritte nel cuore di ogni ascoltatore. E' naturale il modo in cui scuote il tuo cuore e stravolge la tua vita. Potrei descriverlo come quel tipo di persona che bussa alla tua porta senza che tu te ne renda conto. La trova socchiusa perché forse tu stavi aspettando qualcuno che ti aiutasse ma in realtà nessuno si preoccupava per te. Non ti chiede niente, nemmeno come stai. Si insinua lentamente nella tua testa, nelle tue giornate e soprattutto nel tuo cuore e tu nel frattempo non puoi non ascoltare la sua musica perché finalmente ti senti capita.

Dopo essermi ripresa da questa profonda riflessione post album di Shawn, decido di chiamarlo così da dare il mio parere per quanto riguarda il cd: so che non dovrei farlo ma almeno i complimenti vorrei farglieli al telefono. Al terzo squillo una voce assonata fa capolino dall'altra parte del telefono:

- Buongiorno Mendes. Per caso stavi dormendo?

- Ciao Hazel. Beh sono le 8:00 del mattino. Cosa volevi che facessi a quest'ora? La maratona di New York? chiede con tono sarcastico

- Ti sei alzato con la luna storta stamattina? No perché se è così posso anche chiudere la telefonata e non disturbare più il tuo riposino di bellezza dico sbuffando

- Scusa Hazel. E' solo che aspettavo una tua chiamata dalla sera in cui ci siamo visti e stavo quasi per perderci le speranze. Sono un po' teso, tutto qui.

- Proverò a perdonarti ma non so se riuscirò nell'impresa. Comunque ti chiamavo per dirti cosa penso del tuo album E' semplicemente perf...

- Aspetta! Non dirmi niente. Mi piacerebbe sentire le tue opinioni dal vivo, non attraverso un telefono esclama speranzoso

- Shawn non saprei     sussurro titubante

- Hazel te lo chiedo da amico. Semplicemente voglio guardarti negli occhi mentre mi dici cosa ne pensi.

- Va bene. Dundas Square alle 17:00?

- Perfetto. A dopo.

- A dopo.    sussurro chiudendo la telefonata

E ora come farò a comporre una frase di senso compiuto con il suo sguardo addosso?

***

Dopo esser scesa dalla metro, salgo le scale e in meno di 5 secondi mi ritrovo davanti una delle più importanti piazze di Toronto: Dundas Square. E' piena di edifici altissimi, negozi, luci e rumori, per non parlare dell'enorme quantità di gente che la caratterizza sette giorni su sette. Appena mi ritrovo al centro della piazza vedo una piccola folla radunata attorno a una panchina e avvicinandomi noto che stanno tutti ascoltando una voce accompagnata dalle note di una chitarra. Più mi avvicino al piccolo pubblico più capisco a chi appartiene questa voce:
Shawn.
Ha portato con sè la chitarra e ha deciso di cantare una sua canzone così da attirare molti passanti e turisti, anche se in realtà non credo che il suo scopo principale fosse farsi pubblicità.
Immettendomi tra la folla osservo l'entusiasmo che caratterizza gli sguardi delle persone che stanno assistendo a questa performance e capisco che la musica e la determinazione di Shawn li ha stregati. Lui invece è completamente a suo agio mentre intona A little too much: nessun imbarazzo, nessun muro tra lui e gli spettatori. Al contrario l'atmosfera preannuncia una sorta di connessione che si è creata tra Shawn e ogni persona che ha deciso di bearsi della sua musica.
Dopo aver cantato l'ultima strofa della sua canzone, gli spettatori applaudono per poi andarsene lasciando me e lui da soli. Mentre Shawn ripone la chitarra all'interno della custodia, io decido di diminuire le distanze sedendomi accanto a lui. Dopo esserci salutati, propone di prendere immediatamente le bevande da Tim Hortons così da poterci risedere in questa panchina il prima possibile.

Since you came along // Shawn MendesWhere stories live. Discover now