Capitolo 4

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Pov's Isabel

'Merda! Questa non ci voleva!' mi risvegliai in quella che sembrava un'infermeria con una fascia sulla gamba destra sopra la ferita 'Ma che cazzo sta succedendo?' stropicciai gli occhi per vederci meglio, come se tutto questo fosse soltanto un sogno, ma invano, era tutto reale 'Perchè? Perché mi hanno aiutata? Perché hanno aiutato il proprio nemico?' pensai fermamente 'No, non pensare a questo, adesso devo scappare!' ma appena alzai la gamba, un dolore atroce coinvolse tutto il mio corpo, e geometri dal dolore. All'improvviso la porta si spalancò e quattro infermiere entrarono a tutta velocità, soccorrendomi e facendomi appoggiare lentamente lungo il lettino. Sentii qualcuno bussare alla porta e un'infermiera andò ad aprirla. Due occhi verdi si posarono lungo il mio corpo per poi incastrarsi nei miei: erano scuri, preoccupati, tristi. Si avvicinò lentamente verso di me, anche se io non riuscivo a guardarlo, accecata dal dolore. Sentii la sua voce roca che ordinava alle infermiere di lasciarci soli, mentre io chiusi gli occhi tirando un sospiro di sollievo. Una mano calda si appoggiò sopra la mia, provocandomi numerosi brividi. Volevo ribellarmi, volevo tirare via la sua mano dalla mia, ma non avevo forze, ero troppo debole, così lo lasciai fare. Continuò ad accarezzarla dolcemente, sfiorandomela con le dita e facendo fremere il mio corpo sotto il suo tocco 'Che cosa mi sta succedendo? Perché ho queste reazioni?' pensai. Voltai lentamente la testa e aprii gli occhi; era lì, fermo, immobile, continuava a fissarmi insistentemente, come se cercasse a tutti i costi il mio sguardo, ma io lo abbassai arrossendo violentemente e mordendomi il labbro. Lui intanto continuava ad accarezzare la mano senza dare alcun minimo segno di preoccupazione o di imbarazzo:
" Come stai?" il mio corpo si irrigidì a quella domanda 'Perchè me lo sta chiedendo?'
" Bene...credo" risposi pronunciando l'ultima parola quasi come un sussurro "Cosa c'è?" silenzio...non avevo voglia di rispondergli, non gliene dovrebbe fregare un cazzo della mia vita e di cosa ne faccio "Se è per quella questione là..." lo guardai in modo interrogativo; tirò un sospiro "Intendo...che..tu..sei...una donna" sbarrati gli occhi "Cosaaa!! Come fai a saperlo!?" urlai "Shh!! Nessuno lo sa, solo io e..." gli faccio uno sguardo omicida "E?!" dissi incitandolo ad andare avanti " E...il sergente maggiore..." ringhiai "Io, quel bastardo lo uccido!!!" dissi cercando di alzarmi ma il risultato fu solo dolore "Aahhh!!" si alzò di scatto e appoggiò una mano sulla mia schiena e una sulla mia pancia. Al suo tocco una strana sensazione invase il mio stomaco, una sorta di formicolio, non fastidioso...ma piacevole...tremavo, tremavo e tremavo sotto il suo tocco così morbido e delicato...erano sensazioni nuove per me...non le avevo mai provate prima d'ora... "Sta tranquilla, non agitarti! Ora riposa" sussurró al mio orecchio e mi scatenò numerosi brividi lungo il mio corpo. Mi appoggió sul lettino e incastrò il suo sguardo nel mio, incastonando i suoi occhi meravigliosi nei miei. E rimanemmo così per dei minuti interminabili, che a me sembravano ore infinite. Mi perdevo dentro a quei occhi di un verde smeraldo così intenso e brillante, che li potevi notare anche da migliaia di chilometri di distanza. I nostri sguardi si avvicinavano sempre di più fino a quando i nostri nasi si toccarono. Ma io, presa dall'emozione e dall'imbarazzo, abbassai lo sguardo e mi sentii andare completamente a fuoco. Sicuramente sarò rossa come un peperone! Due mani si appoggiarono sulle mie guance e alzarono il mio viso. Incontrai per l'ennesima volta quei maledetti occhi, che forse mi hanno fatto veramente innamorare per la prima volta.

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