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Allison pov's

<<non siete i miei genitori biologici! Non potete decidere per me!>>

Cerco di difendermi.

<<non azzardarti a parlarci così ragazzina! Siamo coloro che ti hanno cresciuta! E se prendiamo certi provvedimenti lo facciamo per il tuo bene!>>

Ormai Tessa ci ha preso gusto a rispondermi a tono.

<<fate quello che vi pare! Non sono tenuta ad ascoltarvi!>>

<<appena uscirai da questo ospedale potrai ritenerti ufficialmente in punizione!>>

Prende parola Robert.

<<faccio le valigie e me ne vado. Altro che punizione.>>

<<tu non vai da nessuna parte! Resti a casa con noi e te la becchi!>>

Improvvisamente sento una forte fitta alla testa. Taylor mi afferra e mi stringe tra le sue braccia. Chiudo gli occhi afferrandomi le tempie e spingo la mia testa contro il suo petto. Sento delle voci ma mi sono lontane. Emetto un gemito di dolore e delle lacrime mi rigano il viso. Ma queste lacrime non sono dovute solo al mal di testa, ma anche a tutte quelle volte in cui le ho trattenute nelle ultime 5 ore.

<<fa malissimo!>>

Mi lamento. Taylor mi accarezza i capelli lasciandomi dolci baci sulla fronte. Improvvisamente sento un ago entrare nel mio braccio e dopo pochi secondi mi addormento.

***

Appena mi sveglio sono sola nella stanza. Meglio così. Circondata dal silenzio più assoluto. Ma il mio pensiero va subito a Cameron. Tessa e Robert lo avranno mandato già a casa? Taylor, Nash e Hayes? Dove sono loro? Per quanto tempo ho dormito? Mi ricordo che mi faceva male la testa e poi... ah si! Qualcuno ha chiamato un infermiera che mi ha iniettato qualcosa per farmi dormire. Il pensiero di alzarmi ed uscire dalla stanza per vedere se c'è qualcuno mi attraversa la mente ma non appena mi alzo in piedi un giramento di testa mi fa perdere l'equilibrio facendo scontrare il mio sedere con il pavimento. Provo ad alzarmi tenendomi al comodino, ma con il mio peso, concentrato solo su un lato di esso, lo faccio dondolare facendo cadere un bicchiere a terra. A quanto pare nessuno sente il rumore da fuori. Allora mi arrendo, rilassando tutti i miei muscoli e appoggiando la testa al materasso del letto, con il bicchiere ridotto in mille pezzi al mio fianco.

Cameron pov's

Entro in casa e ignorando mia mamma e Sierra con le loro migliaia di domande mi chiudo in camera mia. Non doveva andare così. È tutta colpa mia e di Robert. Quel...
Dalla rabbia tiro un pugno sul muro dove si forma un piccolo buco. Proprio nel punto di collisione di una delle mie nocche e della parete bianca. Afferro la sedia e la scaravento a terra. Non doveva andare così. Doveva essere una serata tranquilla, dove si trasgrediva alle regole dei genitori per avere solo un po' di libertà. Per avere quell'assaggio di spensieratezza che noi adolescenti cerchiamo così tanto. Allison doveva bere, si, ma non così tanto. Solo un sorso. È stata colpa mia e me ne assumo le responsabilità. Ma Robert me la deve pagare. Afferro il materasso e lo sbatto contro il muro. La porta si apre e spunta Sierra.

<<Cameron. Cos'è successo? Calmati.>> mi si avvicina cauta e mi abbraccia. Io non ricambio. Lascio che mi stringa per un paio di secondi poi mi stacco, afferro le chiavi di casa ed esco.

Inizio a correre e sembra che sia passata un eternità una volta giunto a destinazione. Ora posso scegliere: comportarmi in modo civile suonando il campanello oppure urlare a squarciagola il suo nome.

<<ROBERT!>> inizio ad urlare. Non mi importa se posso sembrare pazzo. <<SCENDI SE HAI CORAGGIO E AFFRONTAMI!>> dopo pochi minuti la porta si apre e vedo uscire colui che ha condannato Ally e me.

<<Non qui, Dallas. Tra 5 minuti alla rovina.>> la rovina è un palazzo demolito a metà. Gli ultimi due piani sono stati distrutti, mentre i primi due sono più o meno stabili. Per quanto un palazzo demolito possa essere stabile.

Cinque minuti dopo sono lì. Con il nemico a dieci metri da me.

<<Cosa vuoi Dallas? Mi stai facendo perdere tempo.>> si avvicina.

<<Hai combinato abbastanza danni. Che ne diresti di porre fine a questi conflitti?>> parole che possono sembrare gentili, ma sputate con amarezza e disprezzo. Quasi ringhiate contro il soggetto che mi trovo davanti.

<<Si è fatta male ieri sera la tua ragazza?>> dice con un ghigno sulle labbra.

Mi avvicino e gli tiro un pugno sul naso. Ora vediamo se farai ancora lo sbruffone. Gli tiro un altro pugno. Questa volta sullo zigomo. E poi un altro sul labbro procurandogli un piccolo taglio.

<<Oh, il povero Dallas è innamorato.>> quest'affermazione mi destabilizza. Innamorato? Io?

Non faccio in tempo a tornare alla realtà che il mio rivale mi attacca con un pugno in pieno stomaco. Mi piego in due portando le mani sulla parte colpita. Robert ne approfitta per buttarmi a terra e inizia a colpire il mio viso. Con un colpo di reni ribalto la situazione e colpisco gli stessi punti presi di mira in precedenza, quando avevo il coltello dalla parte del manico.

Ad un tratto sento qualcuno afferrarmi per le spalle e allontanarmi dal mio sfidante. Mi giro di scatto scrollandomi le sue mani con un movimento netto e deciso delle spalle e mi volto. Taylor.

<<Tessa e Robert sono a casa con Nash e Hayes. Vuoi venire con me da Ally?>> annuisco e lo seguo alla macchina lasciando Robert a terra mentre cerca di alzarsi.

***

Appena arriviamo in ospedale corro nella sua camera. Spalanco la porta e la vedo a terra con la testa sul materasso e con gli occhi chiusi. Mentre al suo fianco vedo pezzi di vetro frantumato. Oh no. Corro da lei, la prendo in braccio e la poso sul letto accertandomi che non abbia nessun graffio. Sarà svenuta? Oh cavolo. Poco prima di farla stendere completamente sul letto la sento stringersi contro il mio petto.

<<Cameron.>> sussurra.

<<Si, sono qui. E non ti lascio.>> la abbraccio baciandole la fronte. E sarà così. Non la lascerò. Costi quel che costi.

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⚠️❗️IMPORTANTE❗️⚠️
Ciaooooo
Ecco qui il capitolo 39. Vi piace?
Potreste fare un salto anche sull'altra mia storia? A parer mio è scritta molto meglio e la storia è più bella di questa (soggettivo).
Si chiama "La luce in fondo al tunnel"
Grazie mille se ci farete un salto❤️
Al prossimo capitolo❤️

Wherever I go || MagconWhere stories live. Discover now