Rozdział Dwadzieścia osiem: omówić

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"Qualcuno si è fatto curioso, mh." Mi fa la linguaccia, prendendomi in giro mentre gli pizzico la guancia. "Certo che mi mancano, ma so che sono al sicuro."

I suoi occhi vagano verso la finestra, guardandola come si aspettasse di vederli comparire da un momento all'altro. Non capisco il perchè abbia abbandonato casa sua, un luogo sicuro, per recarsi qui dove tutto pare ondeggiare sul filo del rasoio.

Scuote la testa, guardandomi come se avesse recepito i miei pensieri e non volesse darvici una risposta. "Un giorno ti racconterò tutto."

L'avrebbe davvero fatto? Dopo tutto non avrei nessun diritto di conoscere certi tratti della sua storia, non dovrei aspettarmi nulla.
"Parlami dei tuoi."

La domanda sembra renderlo felice nonostante provi a nascondere il sorrisetto. È palese l'affetto che prova per i genitori e la cosa mi rincuora visto che, a differenza sua, Luke sembra non avere un ottimo rapporto con il padre.

"Mia madre è umana e mio padre è un Mannaro. Si sono conosciuti anni fa, lui ha interpretato la parte del classico Mannaro possessivo, reclamando mia madre come sua compagna.

Hanno convissuto per qualche tempo e credo che alla fine mia madre si sia innamorata. Ha lasciato tutti per seguirlo ma nonostante questo pare non aver nessun rimpianto.

È una donna tranquilla ma non sempre saggia, e protettiva. Mio padre, invece, ha sempre lasciato che io facessi le mie esperienze."

Si tocca due volte il mento in un tentativo di ricordare altro; poi si ferma, come se avesse realizzato di avermi detto troppo, e torna a guardarmi con un sorriso di circostanza.

"Dove sei stata oggi?"

Ora è il mio turno di rispondere.
Suppongo sia lecito, da parte sua, volere delle informazioni in più. Ma posso davvero confidare nel suo silenzio? Si, credo di potermi fidare di Orion ma fino a che punto?

Una grossa parte di me vorrebbe tenere tutto ciò che so un segreto, nonostante questo mi rendo conto, però, di condividere già troppo con loro.

So della petizione, della prigionia di Orion e di ciò che gli è stato fatto. Sono a conoscenza della perdita di sensibilità all'arto che ha Luke, della vecchia amicizia tra mia madre ed Emelie e della fresca relazione tra lei e Samael.

Conosco così tanto di loro eppure mi sforzo di non farmi conoscere a mia volta. È giusto che io sia trasparente con loro.

Quindi sospiro e chiudo gli occhi, pensando alle parole da dire.

"Vorrei parlarne a tutti oggi, a cena. Che ne dici? Sarebbe più facile affrontare il discorso una volta sola piuttosto che ripetere il tutto più e più volte."

Orion sembra soddisfatto e deluso al tempo stesso, forse perché ansioso di sentire la mia risposta.
Dovrà aspettare, dal modo in cui si muove sulla sedia capisco che la cosa non gli piace affatto.

Ma è paziente e quindi sorride, annuisce e poi sospira.

"Hai ragione."

"Grazie," la gratitudine che sento nei suoi confronti è forte e sincera, non mento quando dico di essergli riconoscente.

Non mi forza a parlare, ad espormi, ma mi da sempre l'opportunità di farlo.

"Dove è finito Luke?" Pare esser passato troppo tempo senza che io abbia visto il suo viso e solo ora mi rendo conto di non averlo sentito per niente dopo la visita a casa di Agatha.

Non mi ha detto nulla del suo incontro con la Strega, di conseguenza non so se ci siano stati degli sviluppi nelle sue condizioni di salute.

Il pensiero che possa perdere completamente l'utilizzo del braccio, a causa mia, mi deprime e mi abbatte.

LA FATA- The Beauty and the Beast Series Where stories live. Discover now