rozdział dwadzieścia dwa: Riccardo

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Ventiduesimo capitolo: Riccardo

𝐀𝐛𝐝𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐥𝐲
𝐢𝐧𝐠𝐥𝐞𝐬𝐞
"𝐮𝐧 𝐩𝐨𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐩𝐚𝐫𝐢𝐫𝐞 𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐢."

"Ehi papà, come stai?"
La voce di mio padre, oltre il telefono, suona pimpante ed allegra, una novità alla quale in questi mesi non ero stata abituata.

"Oh tutto bene! Sono passati Ashton e Lindsey a trovarmi, pare che Ashton abbia cambiato auto." Mi racconta lui, riesco quasi a percepire il sorriso sulle sue labbra.

"Impossibile, Ashton non abbandonerebbe mai il suo vecchio rottame. Quando ne parlavo male si metteva a piangere dicendo 'non offendere la mia Bezzy!'".
Inarco un sopracciglio, non convinta delle parole di mio padre. Il vecchio catorcio di Ashton è intoccabile, fa praticamente parte del gruppo ormai.

"Ti dico di si. Penso voglia rottamare quella vecchia," continua mio padre, lasciandosi andare ad un sospiro.

Ashton che rottama l'unico amore della sua vita. Alzo gli occhi al cielo, posandoli poi su Orion che, con un cipiglio infastidito, spolvera la sala.

"Sicuro che non abbia sbattuto la testa? Magari si è fumato qualcosa, di a Lindsey di fargli fare un controllo. Ashton non rottamerebbe mai Bezzy, è di famiglia quella macchina." Dico io, probabilmente con un tono di voce piuttosto alto visto che Orion si gira a guardarmi, confuso.

Mio padre rimane per qualche attimo in silenzio, come se stesse cercando di capire se sono io la pazza o Ashton.

"Amore io devo andare, si sta bruciando il sugo." Mi dice lui, chiudendo la conversazione 'Ashton'. Annuisco, lasciandomi scappare un sospiro.

"Va bene papà, ti chiamo domani, non stare in pensiero. Ti voglio bene."

Dopo di che lo sento riattaccare, devo ammettere che l'addio a Bezzy, la storica macchina di Ashton, mi ha piuttosto confusa. Ma sono ancora più confusa nel vedere Orion trotterellare per le stanze, pulendo ogni angolo.

"Si può sapere cosa stai facendo?"

"Arriverà un ospite a momenti, e quei due lupi da strapazzo hanno lasciato a me il compito di rassettare la casa." Mi dice lui, guardandomi con aria afflitta. Inarco un sopracciglio, ridendomela.

Orion non sembra apprezzare il mio gesto visto la smorfia che mi rivolge.

"Sei stato promosso ad inserviente, sono fiera di te!" Gli dico io, prendendolo in giro.

"Perchè non vieni a darmi una mano? Sono sicuro che la cosa ti divertirebbe molto." Mi sfida lui, porgendomi un panno pulito. Lo guardo esitante per qualche secondo, massaggiandomi la nuca.

"Sai cosa? Sono davvero impegnata, credo che andrò a sistemare la mia camera!"

Orion non fa in tempo a replicare che, con uno scatto, corro via.

**

La porta viene aperta con più delicatezza del normale, facendo spuntare dall'uscio un ciuffo castano su un viso piuttosto paffuto, con degli occhi neri. Un sorrisetto scenico è posto sul suo volto, dietro di lui sbucano Luke e Samael.

Sorrido di rimando, chiedendomi chi sia ma senza dare voce alle mie domande.

"Piacere, Mönike." Gli porgo la mano, pronta a stringere la sua, quando inaspettatamente me la afferra, baciandone il dorso.

Il suo gesto non passa inosservato agli occhi di Luke che, con un leggero ringhio, avverte tacitamente l'amico.

Lo sconosciuto sembra incurante dell'aria minacciosa sul volto di Luke, mostrandomi un sorriso calmissimo.

LA FATA- The Beauty and the Beast Series Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora