Rozdział Ósmy: Zazdrość i Sojuszy

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Ottavo capitolo: Gelosia ed Alleanze

𝐔𝐤𝐢𝐲𝐨
𝐠𝐢𝐚𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞𝐬𝐞
"𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐨𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨, 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐜𝐜𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚."

ADRIEN

"Signore, penso che il Governatore Matt non sarà affatto felice di questo." Mi dice uno dei miei collaboratori che, tremante, si stringe nel proprio giubbotto di pelle. Trema dal freddo, il poverino. Mi chiedo quanti anni abbia, forse ventidue.

Gli sorrido, tentando di sembrare rassicurante. "Matt non lo verrà a sapere, ho riposto la mia fiducia in te." La mia frase pare calmarlo, e gonfia il petto d'orgoglio. Deve sentirsi fiero, ad esser stato scelto da me, il Governatore umano.

Eppure non sono che un umano normale, che come unico compito ha quello di prendersi cura della proprio popolazione. Sono quasi misero, in effetti.

La barriera si fa sempre più vicina, fino a quando riesco a tastarla con le dita. La barriera che divide il resto del mondo dalla piccola cittadina dell'antartide costruita da umani, mannari e chissà quali altri specie.

La cittadina dove ora vivono Rebecca e Xavier. 

L'allarme viene dato subito, e presto io e il  mio collaboratore, Josuà, veniamo accerchiati. Rimango tranquillo, infilando le mani nelle tasche del mio giubbotto. "Cosa ci fai tu qui?"

Riconosco subito la voce, dura e fredda di Xavier. Quest'ultimo mi guarda con un sopracciglio inarcato, più che confuso. Dietro di lui, intravedo dei capelli vermigli e, subito dopo, il volto di Rebecca.

E' quasi un colpo al cuore vederla, dopo vent'anni. Ha qualche ruga in più sul viso, le labbra rosse dal freddo e gli occhi sbarrati dalla sorpresa. Mi chiedo se mi abbia riconosciuto subito, come io ho fatto con lei.

"Adrien.." sussurra lei, facendo qualche passo avanti, verso di me. Xavier la blocca, tenendole il polso. Quasi mi viene da ridere nel constatare che è rimasto il solito nel suo temperamento. Rebecca lo guarda di sfuggita, quasi con fastidio mentre rotea gli occhi.

"Perchè sei qui?" Mi domanda nuovamente lui, senza dare ordine alle proprie guardie di lasciare andare me e Josuà. "Devo parlarvi di vostro figlio." Bastano queste parole a lasciare che dalle labbra di Xavier esca un ringhio.

"E' ferito?" Domanda perentoria Rebecca, riuscendo a sfuggire dalla presa di Xavier. Scuoto velocemente la testa, guardando poi le loro guardie. "Possiamo parlarne in privato?"

**

Ovviamente, la nostra conversazione, non si è tenuta all'interno della barriera, sono stati loro due a superarla. Rebecca ha portato a me e a Josuà una tazza di cioccolata fumante. La mia è amara, la mia preferita. E' strano pensare che dopo vent'anni se ne ricordi ancora.

Le sue mani volano sul mio viso, ispezionandolo con i pollici, sotto lo sguardo torvo di Xavier. "Tu come stai? Dev'essere stato un viaggio lungo..." borbotta lei, sedendosi davanti a me. Mi stringo nelle spalle, sorridendole. "Sto bene, ma sono qui per parlare di vostro figlio. E' stato ripreso da delle telecamere umane mentre passava la barriera per entrare in una città mannara. Questo è avvenuto lo stesso giorno in cui è scomparsa una ragazza umana."

Rebecca aggrotta le sopracciglia, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lancia poi uno sguardo a Xavier. Quest'ultimo grugnisce, sporgendosi verso di me.

"Cosa ti fa pensare che fosse nostro figlio?" enfatizza sul "nostro", quasi come  a precisare ancor di più il suo legame con Rebecca.

"Ho riconosciuto i suoi tratti, inoltre non è presente ne nei database umani ne in quelli mannari. Ma penso sia meglio che l'abbia scoperto io, piuttosto che Matt. Cosa sta succedendo?" Xavier sussulta nel sentire il nome di suo fratello, Matt, ma sembra riprendersi subito.

LA FATA- The Beauty and the Beast Series Where stories live. Discover now