Rivelazioni

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9 Ottobre 2002

EMILY

Non appena arrivo a casa, corro verso la camera da letto che attualmente condivido con Bella e mi scaglio sul vecchio comò di legno sul quale è appoggiato il biglietto per il concerto dei Princess e che, ogni giorno, appena mi sveglio, afferro e fisso per un pò col sorriso sulle labbra, ringraziando Stan per il regalo che mi ha fatto.

Ora capisco qual'è il vero significato di questo dono, non voleva altro che scusarsi in anticipo per la batosta che mi avrebbe fatto subire.

Per questo, adesso, ho voglia di strappare quel pezzo di carta e farne coriandoli.

Bella si getta su di me, pronta a fermarmi in tempo: "Che fai, Emily? Sta ferma!" Mi toglie il biglietto dalle mani, io stringo i pugni. Tutte le lacrime che avevo in corpo, le ho piante mentre Bella mi stringeva a se, immobili in quel ristorante in cui non sarei mai dovuta andare, evidentemente però non le ho esaurite tutte, perchè le sento pizzicarmi di nuovo gli occhi.

"Tanto peggio per lui se è stato così sciocco da spendere i soldi per questo biglietto, consapevole del fatto che tra voi sarebbe finita. Tu non puoi mandare in frantumi il tuo sogno riguardante i Princess solo perchè è stato così idiota da preferire un'altra a te. Questo biglietto è la prova che almeno, qualcosa di buono nella sua vita l'ha fatta."

"Non voglio andare a quel concerto" faccio con voce tremolante, Bella alza gli occhi al cielo: "ma certo che ci andrai e io verrò con te" dice, io sussulto. Uno strano ghigno le compare sul volto quando legge la data dell'evento: "23 Ottobre. Il giorno del mio compleanno. Strana la vita."

Io non ho tempo di chiedermi a cosa si riferisce, sfilo semplicemente il cellulare di tasca e compongo il numero di Terry. E' notte ormai e sicuramente starà dormendo, ma devo chiederle una cosa: ho come la sensazione che lei sapesse tutto, spero solo di sbagliarmi.

Terry risponde dopo diversi squilli: "Emily? Ma si può sapere che cos'è successo? Mi telefoni in piena notte!" E' palesemente seccata, si sente dal tono di voce, anche alquanto assonnata, io deglutisco: "adesso è tutto molto più chiaro. E' già la seconda sorpresa che provo a fare a Stan che va male. Ora capisco perchè si opponeva tanto al fatto che io venissi a New York, so perchè non era d'accordo che vivessi con lui. Avrebbe potuto dirmelo chiaramente, invece di comportarsi da vigliacco."

Bella mi fissa, dall'altro capo del telefono, Terry tace, io proseguo: "Sei la mia più vecchia amica, Terry, ti prego, non dirmi che hai mantenuto il silenzio per coprire Stan". Lei sospira. E' come credevo.

"Sei una traditrice. Siete tutti quanti degli sporchi bugiardi!" urlo e le stacco il telefono in faccia, mentre ricomincio a piangere freneticamente.

Il cellulare si mette a squillare, è Terry, ma io non accetto la chiamata. Bella me lo toglie di mano e lo spegne, io mi siedo sul letto, tappandomi le orecchie e strizzo gli occhi.

Tutto i progetti che mi ero costruita sul mio futuro con Stan si son sciolti come neve al sole. Mi sento una stupida se penso a quanto fermamente ero convinta che lui mi amasse, cercavo disperatamente di giustificare le sue parole e le sue azioni sul fatto che mi tenesse lontana, mentivo a me stessa, ma in fondo sapevo che il suo atteggiamento era sospetto. Lui mi ha ferita e la mia migliore amica ha fatto lo stesso. Mi sento presa in giro dal mondo intero e mi rendo conto che venire qui è stato solamente uno stupido errore. Che ne sarà di me adesso? Sono venuta a New York per stare insieme a Stan, ma adesso che senso ha il mio gesto?

Bella mi prende le mani, io sollevo il capo. Si è seduta sul letto, di fronte a me e mi sorride quasi tristemente: "Emily, io non sono molto brava con le parole, perciò non posso consolarti, l'unica cosa che mi sento di dirti è che è stato meglio così. Quel ragazzo non ti meritava."

CRY BABYWhere stories live. Discover now