๑​ Next Time

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Faceva sempre così e Levi lo odiava.
In qualunque momento della giornata, che fossero soli o in mezzo alla mensa dell'ennesima caserma in cui il loro pellegrinaggio lungo le mura li aveva condotti, Eren cercava di baciarlo. Si sporgeva verso di lui nei momenti più improbabili, cercando di coglierlo di sorpresa, di strappargli quel bacio breve e senza scopo.
O forse ne aveva solo per lui. Per rassicurarsi, per sentirsi forte del fatto di poterlo fare. Poterlo avere, ora, lì, in qualunque posto, in qualunque momento.
E quando veniva allontanato in malo modo, restando a bocca asciutta, troppo lento per superare i suoi riflessi, gli sorrideva.

«La prossima volta» diceva, abbassando le iridi verdi dai suoi occhi alle sue labbra, come un lupo che osservi la sua preda nascosta tra l'erba, al sicuro, momentaneamente. Illusa.

Levi si sentiva così, con Eren. Solo con Eren. Solo in quelle circostanze particolari. Si sentiva come un fottuto coniglio costretto a correre lungo le pareti di una gabbia, mentre il predatore si avvicinava, lentamente, inesorabilmente.

Divertito dalla sua fatica, dal suo imbarazzo.

Ogni sera bussava alla sua porta. E lì, tra le quattro mura della sua gabbia, Levi si lasciava finalmente catturare. Stringere, costringere contro le lenzuola, per mordere e graffiare, ferire quel predatore insistente e provocatorio. Marchiarlo come una proprietà della preda che inseguiva.

«Davvero non capisco perché insiste a volersi nascondere. Quando potrò mostrare al mondo di aver conquistato uno dei suoi tesori?»

Lui e le sue parole del cazzo.

«La prossima volta.»

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⏰ Last updated: May 06, 2023 ⏰

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