๑ Sea

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Ha quello stupido sorriso sulle labbra mentre guarda il mare.
So quanto ha aspettato questo momento, me l'ha raccontato. E' uno di quei sogni che si fanno da bambini e da adulti vengono dimenticati, ma Eren non l'ha fatto. Eren ha lottato e l'ha raggiunto.
Lo lascio a godersi il momento, non parlerò se non lo farà lui per primo. Voglio che si imprima questa immagine nella mente il meglio possibile. Non so quando potremo tornare qui. Non so se potremo tornarci insieme.
Si volta ed ora quei due grandi occhi sono su di me: brillano di una tale felicità, per me quasi accecante. Eppure non distolgo lo sguardo. Non potrei mai farlo.
Eren arrossisce appena, si è reso conto che lo stavo guardando, mentre lui aveva occhi solo per il mare.
Abbassa lo sguardo e dentro di me lo maledico: vorrei dirgli di guardarmi ancora.

«Grazie per essere qui» mi dice, mettendosi seduto sulla sabbia.

«La spedizione è passata da qui, non l'ho progettato io.»

«Sei venuto a vedere il mare con me.»

Ha smesso da tempo di darmi del lei, quando siamo soli. La gerarchia militare non gli importa in questi momenti. Nemmeno a me.
Non rispondo, però mi siedo vicino a lui. Mi appoggia la testa alla spalla ed io non mi muovo, sollevo una mano e gliela passo tra i capelli: sono pieni di sale e sabbia, per il bagno che si è fatto oggi.
Quando lo tocco, si gira verso di me e mi guarda.
Anche le sue labbra sanno di sale.  

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