• Capitolo 43

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"Quando si perdona non si cambia il passato, si cambia il futuro."

Il silenzio regnava sovrano in quel garage che era grande quasi quanto quello che avevano i Ghosters nel magazzino che avevano dovuto lasciare.
I quattro si guardavano intorno attenti, con il volto coperto dalla maschera e la mano circondante una pistola.
Era tutto ordinato e tutto perfetto.
Le auto non erano tante quanto quelle dei Ghosters, ma c'era bisogno di impegno e attenzione per riconoscere la Ferrari di Filippo.
« Eccola! »
La voce di Biondo spezzò il silenzio, facendo voltare di scatto il volto di Cheryl verso destra, dove c'era il ragazzo biondo e l'auto di Filippo, che corse ad aprirla.
La mano tatuata avvolse la maniglia ma, quando la tirò verso di sé, la portiera non si aprì.
« La chiave, cazzo! »
Disse, mettendosi le mani tra i capelli.
« Lori, c'è un ripostiglio o qualcosa del genere dove possiamo trovare la chiave? »
Cheryl parlò al suo amico tramite l'auricolare e la risposta non tardò ad arrivare
« Si, ce n'è uno sul fondo del garage. »
La ragazza annuì, consapevole che il ragazzo non la poteva vedere.
« Andiamo. »
Cominciò a camminare verso il fondo del garage, per poi fermarsi subito dopo a vedere di chi erano i passi che la stavano seguendo.
Incontrò gli occhi di Filippo, a pochi passi da lei, che ricominciò a camminare subito dopo.
La porta del ripostiglio era, stranamente, aperta, permettendo ai due ragazzi di entrare senza problemi.
Il ripostiglio, che non era tale a causa della sua grandezza, aveva file e file di scaffali pieni di chiavi.
Si guardarono in viso dopo aver osservato gli scaffali posti come se fossero una biblioteca, poi sospirarono: spettava loro una grande ricerca.
Si dispersero tra tutti gli scaffali, cercando la targa della macchina di Filippo, sopra la quale ci sarebbe dovuta essere appesa la chiave.
Si divisero e non si rincontrarono fin quando non si scontrarono.
Cheryl camminava di lato, scorrendo gli occhi sugli scaffali, Filippo si era appena voltato di spalle per cercare la chiave su entrambi i lati degli scaffali.
Si toccarono senza accorgersi della presenza dell'altro e sobbalzarono entrambi, per poi guardarsi.
Fu una scena prettamente comica se guardata in terza persona, ma i loro cuori battevano forte e Cheryl temette per un momento che potesse riaccadere ciò che le era successo alla base di suo padre.
« Trovata? » Sussurrò Filippo.
Sapevano che non c'era nessuno, ma era sempre meglio non farsi sentire.
« No. » Rispose freddamente Cheryl, per poi superarlo e cercare da un'altra parte.
Non voleva parlargli, almeno per allora.
Filippo sospirò e scosse la testa, continuando la sua ricerca.
Cheryl si era spostata da un'altra parte e le sembrò che la fortuna l'avesse seguita quando vide la targa e la chiave della macchina di Filippo.
Le si illuminarono gli occhi e stava per chiamarlo per avvisarlo del fatto che quei dieci minuti usati per cercare la chiave non sarebbero diventati di più.
La sua euforia si spense immediatamente dopo che la luce si accese.
Sbarrò gli occhi e poi ascoltò
« Irama Plume, qual buon vento ti porta? »
Non era una voce familiare, né dei Ghosters né di qualche altro capo, ma non era di sicuro una voce confortante.
Si mise la chiave in tasca e impugnò saldamente la pistola, promettendosi di usarla solo in caso di emergenza.
Camminò verso la voce, ascoltando la conversazione tra i due, nascondendosi tra gli scaffali.
Si accucciò tra due scaffali quando vide Filippo con le mani in alto e un ragazzo con una maschera da lupo che puntava una pistola contro il capo dei Ghosters.
"Perché non prende la pistola?"
Pensava Cheryl, mentre si guardava intorno, decidendo quello che fare.
Non sapeva se era meglio chiamare Kyle e Biondo, ma sarebbero potuti essere controllati da altri Wolves e si sarebbe fatta scoprire.
Non sapeva se chiamare Lorenzo, ma era sempre la stessa situazione.
Capì che toccava solo ed esclusivamente a lei.
Guardò il braccio teso del Wolf, con la mano che impugnava una pistola, e la prima cosa che le venne in mente le fece avere una scarica di adrenalina.
Guardò Filippo, che era tranquillo, consapevole che sapeva gestire benissimo le situazioni come quella che stava vivendo.
Prese un profondo respiro, poi avanzò velocemente verso i due ragazzi e afferrò il braccio del ragazzo con la faccia da lupo.
Una piccola manovra che aveva imparato e il Wolf lasciò cadere la pistola e si lasciò andare ad un forte gemito di dolore.
Afferrò la pistola che aveva fatto cadere e la porse a Filippo, che la guardò stupito.
Cheryl, d'altro canto, non poteva credere che era riuscita a fare una cosa del genere, infatti era stupita di se stessa.
« Che cazzo hai fatto?! »
Le chiese, tenendosi il braccio destro.
« Ti ho rotto il braccio. »
Gli disse, con fare ovvio, puntandogli la pistola addosso, seppur con mano tremante.
Il Wolf si appoggiò ad uno scaffale e Cheryl ne approfittò per passagli un piede sotto il suo per farlo cadere a terra.
« Ce l'ho, andiamo. »
Disse a Filippo, senza smettere di guardare il ragazzo.
Con quella voce modificata e con la maschera da Ghoster si sentì quasi bene e soddisfatta di quello che stava facendo, ma non voleva montarsi la testa.
« No, aspetta. »
Disse Filippo, abbassandosi all'altezza del suo nemico
« Ce ne sono altri? »
Il Wolf sembrava troppo preso dal suo braccio e non volle rispondergli, cosa che fece scaturire la nervosità di Filippo.
Gli puntò la pistola alla gola e disse
« Io non ci metto niente a spararti e a lei non costa nulla romperti anche l'altro braccio, quindi ce ne sono altri? »
Il ragazzo scosse la testa, così Filippo si alzò e gli disse
« Prega per te che mi stai dicendo la verità perché sennò ci rivedremo presto.»
Cheryl aveva guardato la scena prestando tutta la sua attenzione a Filippo, che poi la prese per il polso.
« Ragazzi, stanno arrivando, correte! »
La voce di Lori li fece sobbalzare, così cominciarono a correre verso la porta, che non tardò ad essere varcata dai due, che osservarono Kyle e Biondo correre verso l'esterno del garage.
« Prendiamo noi le auto, Filì.
Pensa alla tua! »
La voce di Biondo gli arrivò alle orecchie, facendoli scattare verso la Ferrari di Filippo.
« Ci vediamo alla base. »
Affermò Filippo, appena arrivati davanti alla sua amata auto.
« Dammi la chiave! » Disse a Cheryl, porgendole la mano tatuata.
« Guido io. »
Affermò Cheryl, constatando che scambiarsi la chiave era una perdita di tempo.
Filippo, quando sentì l'affermazione di Cheryl, ebbe una scia di brividi sulla schiena, affermando nella sua testa che era cambiata ed era diventata una vera e propria gangster, come lui.
Cheryl si mise al posto del guidatore, tirando fuori dalla giacca la chiave, mentre Filippo montava sul sedile del passeggero.
Il rombo dell'auto fece stringere le mani di Cheryl sul volante, poi iniziò a guidare, un po' come faceva Filippo.
Uscirono dal garage e abbandonarono la zona in pochi secondi e il ragazzo, notando la prontezza e la determinazione della ragazza accanto a lui, parlò
« Sta' attenta. »
Cheryl capì che glielo stava dicendo con fare scherzoso, infatti ridacchiò
« Va' al diavolo sia per ora che per prima. »
Filippo alzò la mano tatuate e poi disse
« Hai ragione, scusami. »
Cheryl sbarrò gli occhi, puntandoli ogni tanto sullo specchietto retrovisore per osservare la macchina di Lorenzo seguirli, come loro stavano facendo con la macchina di Biondo.
« Cos'hai detto? »
Aveva capito benissimo ciò che aveva detto, ma voleva proprio sentirglielo dire
« Hai capito benissimo e sì: ho messo da parte l'orgoglio per una volta. »
Cheryl lo guardò per un momento, concentrata sulla guida
« Dovrei segnarmelo da qualche parte. »
Stava scherzando, ma era comunque arrabbiata con lui, infatti poi disse
« Sono ancora incazzata con te, quindi non farti illusioni e aspetta qualche giorno per farmi passare l'arrabbiatura.»
Filippo la guardò ridacchiando, poi disse
« Devo ringraziare che sei di buon umore solo perché sei stata bravissima in questo piano, altrimenti so già che non mi avresti concesso neanche un bacio e neanche una visita nel tuo letto. »
Cheryl annuì, dandogli mentalmente ragione, per poi lanciargli uno sguardo.
Lasciarono che il silenzio del rumore del motore invadesse l'abitacolo, poi Filippo non poté non dirle
« Mi devi insegnare a rompere le ossa alla gente. »
Cheryl scosse la testa e sorrise per pochissimo tempo, poi disse
« È un lavoro da medico e tu pensa a fare il gangster. »
Filippo si accigliò e poi disse
« Sei una gangster anche tu. »
Cheryl fece spallucce e poi disse
« È vero. »
Lasciò addolcire le orecchie a sentire la risata di Filippo.
Le mancava anche se era a pochi centimetri di distanza da lei e non sarebbe riuscita a sostenere la situazione per tanto tempo.

Criminals  { Irama Plume }Where stories live. Discover now