• Capitolo 32

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"Tu sei diversa, quando smetti di esserci si sente."

Sembrava tutto spento, tutto morto.
Non sapeva che fare, se non aspettare la sera per attuare ciò che stavano mettendo su.
Le sembrava, però, inutile, così inutile che credeva fosse davvero stupido sprecare tempo.
Il piano per salvare Filippo dalla prigione si stava prolungando per settimane, e quella era la quarta settimana di "studio" del carcere in cui era prigioniero.
Non faceva che pensare a lui, se stesse bene, se stesse male, se stesse facendo qualcosa anche lui per aiutarli.
Cheryl era entusiasta in principio di far evadere Filippo e riaverlo lì con se, a costo di tanti litigi e chissà che altro.
Il piano, però, le sembrava inefficace, ma non poteva far altro che attenersi per ridare a Filippo la sua libertà.
Si rincuorava soltanto vedendo Kyle tutti i giorni tranquillo, ma concentrato su ciò che lui stesso aveva ideato.
La determinazione di Jade e Lori la spingevano ad essere come loro, anche se con più dubbi e insicurezze.
Era triste, più del dovuto, ed era assente: si sentiva in quell'ambiente di tensione.
Non parlava più, si faceva viva solo per i pasti, sembrava un fantasma, tranne quando dovevano "andare in missione" o quando c'era bisogno di una mano.
« Buongiorno. »
Solo quando fu richiamata dalla voce di Lorenzo si accorse che stava girando il cucchiaino nella tazza di caffè da troppo tempo.
Si voltò verso di lui, che era già all'opera seduto sul tavolo con il computer davanti a lui.
« 'Giorno. » Biascicò, andandosi a sedere affianco a lui, di tanto in tanto sbirciando il suo lavoro.
Lorenzo cercava, in tutti i modi da giorni, di capire quali erano gli orari precisi del pranzo, dei turni delle guardie e dei cambi turni, in modo tale da inserire il loro intervento in uno dei momenti dove le guardie erano in minor numero.
Chissà, però, quando sarebbero intervenuti.
Cheryl si guardava le scarpe, poi le gambe coperte dai pantaloni neri, poi le braccia scoperte.
Era ormai arrivata la primavera, e non c'era bisogno di una maglia pesante per riscaldarsi, magari solo una leggera giacca per sfuggire alla brina primaverile quando si abbandonava la propria abitazione.
« Buongiorno, ragazzi. »
Kyle si presentò in soggiorno, seguito a ruota da Jade, che sembrava più stanca del solito.
« O mio Dio... »
Lori sbarrò gli occhi chiari, guardando fissò il monitor.
Cheryl si voltò immediatamente verso di lui, e non poté credere ai suoi occhi.
Il suo stomaco ebbe un subbuglio, il suo cuore tremò e il suo intero corpo le formicolava, come se fosse stato schiacciato da qualcosa di pesante, caduto dall'alto improvvisamente, un po' come il terribile mattone, anzi incudine, che le cadde addosso dopo che vide quell'immagine sul monitor di Lori.
« Lo so che sono bellissimo di mattina, ma evitiamo commenti. »
Scherzò Kyle, voltandosi verso Lorenzo mentre addentava una mela.
Jade li guardava accigliata dall'altro lato del tavolo.
Il sorriso scherzoso sulle labbra del finto rosso cessò quando vide gli occhi di Cheryl riempirsi di lacrime.
« Cosa?! »
Chiese allarmato, con la bocca piena.
« Moraldi è vivo. »
Kyle lasciò cadere la mela nel cestino, poi si avvicinò ai tre, che guardavano lo schermo.
Questo mostrava Moraldi entrare nel carcere insieme ad una scorta di uomini.
Avevano piazzato telecamere all'esterno del carcere per monitorare i vari spostamenti.
« È stato lui. »
Sussurrò Cheryl.
« Di cosa stai parlando? »
Le chiese Jade, che sembrava aver riacquistato la sua vitalità.
« Mio padre sapeva già che gli avrebbero sparato, aveva il giubbotto antiproiettile. Il sangue sulla camicia era solo colorante, perciò sembrava che il proiettile gli fosse entrato nel petto.
Ha pagato la polizia per intervenire subito dopo. »
Tutti rimasero zitti a guardarsi e a contemplare l'ampiezza della mente della ragazza, che aveva tratto un'ipotesi vera, che non aveva bisogno di esperimenti.
Il suo ragionamento non faceva una piega, e sembrava fosse davvero quello la spiegazione più plausibile al fatto che Tommaso, o Thomas, Moraldi fosse ancora vivo.
« Dobbiamo intervenire prima che possa far qualcosa a Filippo. »
Si alzò Lorenzo, traendo conclusioni da ciò che disse prima Cheryl.
« Non siamo pronti per il piano. »
Affermò Kyle, che però sembrava non avesse finito di parlare.
Nonostante ciò, Cheryl prese parola
« Non siamo neanche pronti per perderlo, a maggior ragione perché la colpa è mia. »
"Se solo fossi andata con lui Filippo sarebbe in libertà ."
« No, Cher', perché dici così? »
Le chiese Jade, poggiandole una mano sulla spalla.
« Se fossi andata con mio padre in questo momento Filippo sarebbe in libertà, insieme a voi. »
Lorenzo scosse la testa, voltandola verso di lui prendendola per le braccia
« Cosa stai dicendo, Cheryl? Sei dei nostri, è legge non abbandonare nessuno, tantomeno tutta la gang.
Hai agito in modo giusto, è stato tuo padre ad essere così vigliacco da comprare la polizia. »
Cheryl cominciava a pensare che il suo ragionamento fosse futile e stupido, ma comunque veritiero, ma da non fare in quella situazione.
« Andate subito ad indossare abiti neri, armi e maschere. Interveniamo subito. »
Annunciò Kyle, dopo aver lasciato un bacio sulla fronte di Cheryl, rassicurandola.
Tutti annuirono.
"Sto arrivando a salvarti, amore mio."

Il cuore le batteva a mille, un po' come quando aveva assistito all'ultimo esame all'università di medicina.
Sembrava volerle battere così forte sullo sterno così da concludere con il fermarsi per sempre.
In quel momento, però, l'ansia e la paura che provava non potevano di certo essere messe a confronto con quelle dell'esame, che erano davvero nulla.
« Pronta? »
Le chiese Lorenzo, indossando la maschera, aspettando che Jade scendesse dall'auto di fronte, guidata da Kyle.
Cheryl indossò la maschera
« Si, ma ho paura. »
« Anche io, ma dobbiamo farcela. »
Rabbrividì dopo che sentì Lorenzo caricare la pistola proprio quando Jade uscì dall'auto.
Camminò verso l'entrata con il suo fare da diva, ammiccando alle guardie, che la squadrarono.
« Mi scusi signorina, devo prima farla passare sotto il metaldetector. »
Sentirono dentro le loro orecchie dopo che sparì dietro la porta.
« Ma certo. »
La voce di Jade prese spazio nell'auricolare, prima di un tonfo ed un piccolo sparo: era la pistola con le ventose per coprire le telecamere.
« Via libera. »
La voce di Jade era ormai modificata, sicuramente aveva indossato la maschera.
Lorenzo e Cheryl si lanciarono uno sguardo, poi uscirono dall'abitacolo, seguiti da Kyle.
Le tre guardie fuori dal carcere li guardarono insospettiti mentre avanzarono verso la porta d'ingresso.
Cheryl aveva tutto il piano a mente e, nonostante avesse paura che tutto potesse andare storto o che compiesse qualche errore, lo seguì alla lettera.
Stringeva la pistola nella sua mano sinistra, dato che l'altra era occupata dall'altra "arma".
Mentre Lori e Kyle si occuparono di mettere ko i poliziotti, lei coprì tutte le videocamere.
Successivamente era ora di fare ingresso, così da raggiungere Jade.

Era una corsa contro il tempo: i poliziotti li avrebbero potuti raggiungere in un attimo se Lori non avesse bloccato il sistema di apertura delle porte.
Cheryl sentiva il cuore batterle forte nel petto, e l'unica cosa a cui pensare, con la pistola stretta in mano, era quella di trovare la cella di Filippo.
Temeva soltanto suo padre: aveva paura che l'avesse raggiunto prima di loro seguita da tutta la polizia.
« Eccola! »
Annunciò Kyle, lasciandola per un momento senza fiato.
Corsero verso la porta e Cheryl guardò dentro la finestra.
« Filo. »

Hi people!
Come ho già detto nel primo capitolo, odio scrivere i "My space" o "Spazi autrice", infatti non ho mai interrotto il flusso di capitoli.
Questa volta lo devo fare perché è il primo capitolo che posto singolarmente ed è come una sottospecie di seconda parte della storia.
Posterò un capitolo al giorno mentre continuerò con la storia e poi inizierò il sequel dato che ho già tantissime idee.
Dato che ci tengo moltissimo a questa storia vorrei sapere cosa ne pensate e, come ho già detto, se avete domande o correzioni (FATTE EDUCATAMENTE) io sono qui.
Fatemi sapere il vostro parere ed enjoy it💕

Criminals  { Irama Plume }Where stories live. Discover now