• Capitolo 23

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"Punta sempre alla luna, male che vada avrai camminato tra le stelle."

Solo un gioco di strategia, solo un po' di logica, una piccola presa in giro ed era fatta.
« No, Cheryl, smettila! »
Kyle sarebbe stato sul punto di una crisi isterica se la ragazza l'avesse battuto un'altra volta a scacchi.
« Di fare cosa? »
Disse lei, facendo la finta tonta, con tono scherzoso.
Kyle si passò la lingua fra le labbra, poi le puntò il dito contro.
« Non dirlo! »
Cheryl sorrise, mostrando la sua dentatura perfetta, poi puntò lo sguardo sulla pedina che aveva tra le mani.
« Cheryl. »
La canzonò di nuovo il finto rosso.
La ragazza gli fece l'occhiolino, poi disse, colpendo un'altra pedina con quella che aveva tra le mani, facendola cadere
« Scacco matto. »
Filippo, che era seduto come tutti attorno al tavolo, per guardare la partita, aveva trovato Cheryl più attraente del solito, così tanto che non le scollò gli occhi di dosso per tutto il tempo.
Per lui l'intelligenza era la cosa più bella che una ragazza potesse avere.
Cheryl guardò Kyle, che aveva assunto un'espressione maligna.
Poggiò le mani sul tavolo e disse
« Corri. »
Cheryl si alzò, scappando da Kyle, salendo sul tavolo, scivolando sotto il tavolo, a volte nascondendosi dietro gli altri presenti, che guardavano divertiti la scena.
Poi, però, Kyle la prese per i fianchi e la caricò in spalla.
« Mettimi giù! »
Gli diceva lei, con le lacrime agli occhi per le risate.
Tutta quell'euforia finì quando tre colpi fecero bloccare tutti, e fecero ritrovare Cheryl di nuovo con i piedi a terra.
Tutti, quasi istintivamente, guardarono Filippo, che si alzò in piedi e gettò nel posacenere la sigaretta ormai finita.
Alzò le spalle e sospirò, prese la pistola da sotto il tavolo, la caricò e andò verso la porta, alla quale avevano bussato.
Jade e Lorenzo, seppur zoppicando, avevano raggiunto Kyle e Cheryl, che guardavano ogni piccolo movimento di Filippo nel silenzio più totale.
Cheryl non poté credere che quella che stava provando in quel momento era paura, paura che Filippo non sarebbe più tornato vicino a loro.
Kyle, nel momento in cui Filippo fece scattare la serratura, mise una mano sul ventre di Cheryl senza neanche guardarla, per farla spostare dietro la sua figura.
Tutto quello che i Ghosters si stavano per aspettare si sgretolò via con l'entrata in scena della voce di una gallina
« Irama! »
Poteva sembrare una scena quasi divertente vedere Filippo più basso di una ragazza, coperta da uno straccio di vestito e dei tacchi alti, bionda ossigenata e con gli occhi color mare, che lo abbracciava senza essere ricambiata.

Tutto quello che i Ghosters si stavano per aspettare si sgretolò via con l'entrata in scena della voce di una gallina« Irama! »Poteva sembrare una scena quasi divertente vedere Filippo più basso di una ragazza, coperta da uno straccio di vestito e...

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Cheryl osservava la scena interdetta, guardando quella ragazza così stretta a Filippo.
Tutti gli altri le parvero scocciati da quella situazione, e fu certa che avrebbero volentieri preso la pistola dalle mani di Filippo e l'avrebbero puntata in testa a quella bionda pur di farla andare via.
« Fanny, che ci fai qui? »
Le chiese Filippo non appena lei si staccò dal suo corpo, permettendogli di chiudere di nuovo a chiave la porta.
« Un giretto. Sai, mi mancavi. »
Gli disse, poggiandogli il gomito sulla spalla e avvicinandosi al suo viso, mentre camminavano.
Cheryl aveva lo stomaco sottosopra ma, per quanto volesse che quella ragazza se ne andasse, voleva sapere chi diavolo era.
Filippo cercò di allontanarsi da lei, mentre invece si avvicinavano al resto del gruppo.
La ragazza, Fanny, guardò uno ad uno i ragazzi
« Lori, come stai? L'olio per motori non è ancora finito? »
Guardò Kyle, sorridendo e disse
« Questi muscoli sono ancora più prosperosi, vero Kyle? »
Guardò Jade, che invece la guardava con aria di sfida
« Oh Jade, mi mancava poter parlare con una ragazza che sa ascoltare. »
Jade incrociò le braccia al petto, poi disse
« Decido io chi ascoltare. »
Fanny alzò le mani in segno di resa
« Scusami, Miss mechês e trucco. »
Poi puntò lo sguardo su Cheryl e si accigliò
« Tu chi sei? »
« Sono la nuova recluta, Cheryl. »
Fanny le sorrise e annuì, le poggiò la mano destra dalle unghie da strega sotto il mento e le disse
« Hai già fatto un giro nel letto di Irama? »
Cheryl la guardò male e le scostò la mano via dal suo mento.
« Io ho fatto un giro nella sua mente, tu lo avrai fatto nel suo letto. »
Jade non trattenne una piccola risatina, Kyle si mise una mano in viso per nascondere la sua, Lorenzo si passò un dito sulle labbra pur di non ridere.
Filippo ghignò, seduto sul tavolo, con una sigaretta tra le mani.
Come si è ben capito, Fanny non andava a genio a nessuno, nemmeno a Cheryl, che sapeva solo il suo nome e quello con cui l'avrebbero chiamata tutti.
Fanny non disse niente, la guardò solo male, poi girò i tacchi e andò verso Filippo.
Gli disse qualcosa all'orecchio, Filippo ascoltava ma senza reagire, fumava solo la sua Lucky Strike.
"Che troia."
Era l'unica cosa che pensava.

Sembra ripetitivo, ma era così quasi ogni notte: non riusciva a dormire.
Era pervasa dal pensiero che Fanny fosse entrata in camera di Filippo la sera prima e non l'aveva più sentita uscire.
Non poteva credere e non voleva ammettere che l'unica cosa che provava in quel momento era gelosia.
Come poteva ammettere di essere gelosa se non riusciva a mandar giù il fatto che si stava innamorando di Filippo?
Erano le quattro quando infilò i leggings sotto la grande felpa rosa e le sue tanto amate sneakers e abbandonò la sua stanza, nel più profondo silenzio.
La cosa che più desiderava in quel momento era una tazza di tè, soprattutto dopo che il suo sguardo si puntò sul fondo del corridoio, illuminato dalla fioca luce delle finestre di alcune stanze di cui era rimasta la porta aperta, proprio sulla porta nera della stanza di Filippo.
Arrivò in cucina dopo che decise di muovere le sue gambe, ma quando vide che il lavandino era rimasto smontato dalla stessa mattina sbuffò.
Non poteva fare del tè senza l'acqua, ma non poté non farsi sfuggire un piccolo sorriso ricordando la scena della mattina stessa.
Lo spense immediatamente, ricordandosi della rabbia nei suoi confronti.
"Come puoi essere arrabbiata, Cheryl? Lui è libero di andare a letto con chi vuole, anche con Fanny.
Tu non sei nessuno per lui."
Come per la gelosia e per il suo innamoramento nei confronti del boss dei Ghosters, non riuscì a mandarlo giù.
Prima che potesse far qualcosa, una voce alle sue spalle la fece sobbalzare
« Dovresti provare con le sigarette, non sempre puoi farti una tisana calda. »
Si girò verso il ragazzo che aveva parlato, appoggiato allo stipite della porta nella sua grande felpa, un po' come quella che stava indossando Cheryl, ma la sua era nera.
Fumava la sua Lucky Strike mentre lei lo squadrava con sguardo di fuoco.
« Meglio di no, il fumo uccide. »
Continuò lui, guardandola tranquillamente.
Cheryl alzò gli occhi al cielo e disse
« Bere fa male, il fumo uccide.
Nessuno mai ti dirà che è peggio amare. »
Filippo sorrise e disse
« Sembra la frase di una canzone. »
Cheryl alzò le spallucce, poi chiese
« Avete finito? »
Non riuscì a farsi i fatti suoi, non voleva neanche cercare di stare sulle sue.
« Si. »
Sapevano entrambi a cosa si stessero riferendo.
« Cosa vuole? »
Questa volta a fare spallucce fu Filippo, che si avvicinò alla ragazza, mentre aspirava del fumo dalla sua sigaretta.
« Diciamo che ogni tanto mi tiene compagnia, ma non sono io quello che vuole avere qualcuno.
Lei ne ha bisogno forse perché sono l'unico che la calcola in questa zona della città. »
Cheryl annuì, poi disse
« La paghi, quindi? »
Lui tirò fuori le labbra e scosse la testa
« Non più, lei è innamorata di me. »
Lei alzò le sopracciglia, incrociò le braccia al petto infastidita, poi disse
« Strano che non l'abbia presa come recluta. »
« Mi servono persone intelligenti, non gatte morte. »
Ancora una volta alzò le sopracciglia dopo le parole di Filippo, così disse
« Pensavo fossi innamorato anche tu di lei. »
Ridacchiò, poi le spiegò
« Non mi innamoro di un petto prosperoso, io mi innamoro di una mente e di un sorriso.»
Lei sorrise e le sembrò, quasi, di essere chiamata in causa.
« Se ti da fastidio, tranquilla, tra poco andrà via. »
Cheryl si accigliò, infatti controbatté
« Non mi da fastidio. »
Sapeva benissimo che non era così, ma non poteva far altro che mentirgli.
Filippo alzò le sopracciglia, come per dire "Non dire cavolate".
Lei lo guardò male, poi lui disse
« So che vorresti esserci tu al posto suo. »
Non riuscì a star ferma: il palmo della sua mano si posò violentemente sulla guancia di Filippo, che voltò il capo con espressione tranquilla, quasi come se se lo stesse aspettando.
« Non confondermi con lei, spolverino.»
La rabbia che aveva nei suoi confronti aumentò sempre di più.
Lo lasciò lì, spiazzato, ma sapeva che doveva aspettarselo.
Da un lato lo fece per confermare il fatto che lei provava qualcosa per lui, e da un lato per non metterla in ulteriore pericolo.
"Perdonami, piccola."

Criminals  { Irama Plume }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora