• Capitolo 7

1.5K 75 0
                                    

"La verità fa male una sola volta.
La bugia fa male per sempre."

Aveva lasciato la stanza con un groppo in gola.
Troppo ricordi erano riaffiorati alla mente tramite le parole di qualcun altro scritte su un foglio di carta.
Le mancava, le mancava terribilmente, ma non poteva tornare più indietro.
Lei non c'era più, lei non l'avrebbe più abbracciata quando ce n'era bisogno, non l'avrebbe più fatta ridere, non l'avrebbe più coperta dopo quale magagna, non l'avrebbe più accompagnata nella sua vita.
"Come ha fatto? Come ha fatto con una stupida canzone a farmi stare così?"
Non piangeva per quel motivo da tanto, troppo tempo, e quella situazione aveva comportato a far scendere le lacrime.
Si sentiva rinchiusa, non dentro le mura polverose del magazzino, ma dentro se stessa.
Non poteva più trattenere il pianto e il dolore dietro ad uno spettacolare sorriso.
« Ehi, Cheryl. Frena, frena! »
Lorenzo la vide correre giù per le scale, con il volto ricoperto dalle lacrime.
La fermò per le spalle, mentre lei cercava di nascondere il viso con la sua mano.
La guardò attentamente e capì che era inutile farle domande: non avrebbe risposto, così sospirò e la portò tra le sue braccia.
Lei si lasciò andare in quell'abbraccio, buttando fuori tutto il dolore tramite le lacrime, che non smettevano di scorrere.
Pochi attimi dopo, il capo di Lori, appoggiato sulla testa della ragazza, si alzò inquadrando lo sguardo di quello che era il suo migliore amico.
Scendeva le scale, come se fosse smarrito, con gli occhi rossi e lucidi.
Quelli di Lorenzo si spalancarono, non potendo credere a ciò che stava vedendo: Irama stava per piangere, evento rarissimo per i tempi che correvano e aveva tra le braccia una ragazza che, al contrario di Irama, non aveva trattenuto il suo pianto.
« Cos'è successo? »
La voce acuta di Jade rimbombò per le scale dopo che vide la stessa immagine che fece rimanere Lorenzo interdetto.
Kyle la seguiva, ma non proferì parola, troppo impegnato a guardare Cheryl e Irama.
E pensare che tutto quel caos era stato provocato da una chitarra.
« Non è successo niente. »
Mormorò Irama, guardando un punto indefinito sulla schiena di Cheryl, ancora abbracciata a Lorenzo.
« Come "niente"? Ho trovato Cheryl piangere a dirotto e tu che lo stai quasi per fare! » Sbraitò quest'ultimo.
Cheryl si tirò fuori dall'abbraccio, appoggiandosi al muro.
Si asciugò le lacrime e poi guardò Irama.
Sospirò e per la prima volta lo guardò con occhi dispiaciuti.
« Ho suonato la sua chitarra, mi dispiace, ho sbagliato. »
« Non preoccuparti, non fa niente. »
Kyle, Jade e Lorenzo si guardarono in viso, come per confermare che ciò che stavano vendendo i loro occhi era effettivamente reale: parlavano senza litigare e con le lacrime agli occhi.
« Ora, torniamo tutti in sala, ci sono delle pizze che ci stanno aspettando.»
Irama fece un passo verso il basso, seguito a ruota da tutti, che però erano rimasti abbastanza scossi da ciò che era appena avvenuto: Cheryl e Irama non si erano picchiati con le parole.
« Io non ho fame, andate pure senza di me. »
Affermò Cheryl, che venne guardata da Irama con sguardo triste.
"Cosa ci sta succedendo, piuma."

Continuava a canticchiare la melodia della canzone di Irama, ma ogni volta che lo faceva tirava fuori uno sbuffo e un mugolio di fastidio: non voleva assolutamente pensarci!
Si stendeva sul letto, poi passava sopra il davanzale della finestra, successivamente camminava da un lato ad un altro della stanza.
Continuava così da più di tre ore.
Non riusciva a non pensare a lei e a tutto ciò che era successo con Irama.
« Toc-toc, è permesso? »
La voce angelica di Jade fece capolino insieme ai suoi vestiti eccessivamente appariscenti e alle sue meches da dietro la porta della sua camera.
« Ciao. » Salutò Cheryl, alzando lo sguardo dal piumone del letto.
« Ti ho portato della pizza, è calda, è stata in forno fino ad adesso. »
Non mangiava dalla mattina, aveva bisogno di energie.
« Grazie, Jade. Vieni, accomodati. »
La ragazza portò il cartone di pizza tra le mani della ragazza, poi si stese su un fianco sul letto.
« Cosa vuoi sapere? » Chiese Cheryl, dopo aver addentato il primo trancio di pizza.
Aveva visto negli occhi della ragazza una scintilla di curiosità, così decise di accontentarla.
Ridacchiò, poi disse
« Voglio solo sapere come è possibile che sia tu che Filippo stavate piangendo oggi pomeriggio. »
Cheryl si accigliò, lasciando la mano a mezz'aria mentre portava l'ultimo boccone di pizza alla bocca
« Chi è Filippo? »
Jade strizzò gli occhi, il naso e la bocca in una smorfia
« Non dovevo dirtelo. »
« È troppo tardi, adesso spiega. »
Jade si mise seduta anche lei a gambe incrociate dopo aver tolto gli stivali neri.
« Promettimi che tutto ciò che ti dico rimarrà nel tuo cervello per sempre e che non ne uscirà mai fuori. »
Cheryl si fece seria, annuì, crepando dalla voglia di sapere.
« Naturalmente "Irama" non è il suo vero nome. Lui si chiama Filippo ed è italiano, come te e come Lori.
Non ama essere chiamato per nome perché gli ricorda la sua famiglia.
Lo hanno sempre trattato male, perciò non ama ascoltare questo ricordo. »
Cheryl alzò le sopracciglia e poi disse
« Siamo più simili di quanto pensassi.»
Jade si accigliò, così che lei sospirasse e dicesse
« La mia famiglia ha sempre odiato i suoi figli. Eravamo tre fratelli ed io sono l'unica rimasta in vita.
Gli unici ancora vivi, in realtà, siamo solo io e mio padre, che però è in prigione per omicidio e per azioni mafiose. »
Alzò gli occhi al cielo e respirò profondamente, tentando di non far scendere eccessive lacrime.
« Mi dispiace, Cheryl. »
Le poggiò una mano sul ginocchio, fingendosi stupita, anche se conosceva già tutta la sua storia.
« Ti prego, parlami di te adesso. Devo distrarmi. »
Parlò, ridacchiando amaramente.
« Sono orfana da quando ho memoria.
Non ho mai conosciuto la mia famiglia e nessuno voleva adottarmi.
Chi vorrebbe una teppista come figlia, d'altronde?
Poi però è arrivato lui, è arrivato Irama e mi ha costretta a diventare una Ghoster.
Non volevo diventare una vera criminale, volevo solo una famiglia, una famiglia vera.
Sono stata costretta, come tutti noi, ad avere questa vita, ma Irama me l'ha salvata.
Ti assicuro che, a parer mio, la salverà anche a te la vita. »
Rimase stupita delle parole di Jade.
« Invece qual è la storia degli altri? Se devo essere membro del gruppo devo conoscervi bene. »
Jade annuì, poi raccontò
« Kyle era un pugile fino a dieci anni fa. Era ancora minorenne quando i suoi genitori scommettevano su di lui per fare soldi, conoscendo le doti del figlio. Questo successe fin quando, un giorno, non venne buttato tra le mani di Irama, che lo portò ad essere un Ghoster. »
Allora la domanda sorse spontanea
« Quanti anni ha Irama? »
« Ventidue, ma ha iniziato a fare questo "lavoro" a dodici anni, costretto da persone più grandi di lui, convinti del fatto che lui, un giorno, potesse diventare un grande leader.
Così è stato, infatti, ma non è solo un capo, è un mentore, è un fratello per noi. » Spiegò Jade, fece una pausa e continuò
« Lori, invece, è da sempre il migliore amico di Irama, la sua ombra, il suo braccio destro. Non c'è un Filippo senza un Lorenzo, sono inseparabili.
Lo ha seguito in tutto, soprattutto dieci anni fa, quando fu costretto a diventare come Filippo, anche se poi non ci è mai diventato.
Lui, comunque, ha deciso di intraprendere questa vita, facendo un lavoro diverso, ma collegato al nostro.»
Cheryl sembrò pensarci su
« Ognuno di noi ha una storia contorta. »
Jade annuì, guardando Cheryl.
« La tua qual è, invece? Intendo, la tua vita. »
Cheryl postò lo sguardo dalle meches delle ragazza, sulle sue unghie e infine sul piumone bordeaux del letto.
« Non sono pronta a raccontarla e preferisco dirla a tutti quanti, per evitare di farmi del male più volte. »
« Certo, è stato così per tutti. »
La rassicurò Jade, accarezzandole il braccio.
Cheryl le sorrise
« Non fraintendermi, mi fido di te. Sono felice di aver trovato un'amica.»
Jade le sorrise
« Anche io. »
Ed era così, finalmente una ragazza con cui confrontarsi, nonostante Irama avesse raccomandato tutti di non affezionarsi a lei.
In realtà, forse, era stato proprio lui il primo ad infrangere la sua stessa regola.

Criminals  { Irama Plume }Where stories live. Discover now