• Capitolo 31

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"Salvami dai miei punti deboli."

Una settimana, forse di più.
Non ricordava più quanto tempo fosse passato da quando quella porta gli fu chiusa in faccia e non riaperta più.
L'avrebbe voluto chiedere all'uomo della cella di fronte alla sua, ma non lo sentiva né muoversi né parlare con chiunque si trovasse con il naso fuori dalla finestra della porta.
Le celle erano troppo distanti per comunicare come persone normali.
Neanche lui parlava più, un po' come l'uomo della cella di fronte.
Si guardava le braccia scoperte dalla strana tuta arancione che gli avevano fatto mettere, insieme a quelle sneakers bianche che tanto gliela ricordavano.
Ogni tanto guardava fuori dalla piccola finestra posta in alto della cella, che lo rinchiudeva con delle sbarre.
La guardava nonostante il sole l'accecasse, forse perché temeva che i raggi solari potessero accogliere la sua pelle chiara solo in quel modo.
Inoltre, la monotonia lo straziava più del silenzio, del sole poco vivo e della solitudine.
Tutti i giorni la stessa storia: svegliarsi di soprassalto per il solito sogno.

« Filippo! No! »

I suoi occhi pieni di lacrime, di dolore e di strazio lo accompagnavano tutta la notte per poi farlo svegliare alla mattina ad un orario sconosciuto per lui.
Arrivavano poi i pasti, con infinite ore che li separavano.
Successivamente arrivava la notte, e così ricominciava tutto da capo.
Quella mattina, però, ci fu un'interruzione straordinaria dell'arco dell'abituale giornata.
« Fanti, ora delle visite. »
Si accigliò sia per le parole del poliziotto e sia perché quella porta era stata finalmente aperta.
Mentre scorreva nei corridoi di quel triste e ansioso carcere, cominciò a pensare a chi potesse essere, dato che lui non aveva più nessuno disponibile.
La famiglia era ormai andata, chissà se morta o fuggita in Italia dopo averlo scaricato lì, nella fredda Chicago.
I suoi nemici non si sarebbero fatti vivi, dato che erano quasi sul suo livello sulla scala della criminalità, e poi perché avrebbero dovuto incontrarlo in carcere?
I Ghosters non avrebbero dovuto spingersi più di tanto a mostrarsi, sapeva che loro conoscevano quello che lui stesso gli avrebbe detto, cioè "State al coperto".
Solo quando lo fecero sedere davanti ad un vetro in quella che sembrava una cabina telefonica aperta, capì che ancora non avevano capito nulla di quello che dovevano fare in caso di sua mancanza.
« Tre minuti, non uno di più. »
Disse il poliziotto, puntandogli la pistola alla testa prima di postarsi dietro di lui, vicino al muro.
Guardò la ragazza con le meches seduta dall'altra parte del vetro, con la cornetta già posta vicino al suo orecchio.
La prese anche lui e disse
« Che cazzo ci fai qui? »
Lei sorrise, mettendo in risalto il suo trucco troppo eccessivo, notato da Filippo sin dal primo secondo in cui la vide.
« Ciao, Fil, come stai? »
Lui si accigliò, sapeva che avrebbe voluto dirgli qualcosa, altrimenti non sarebbe stata lì, a rischiare la libertà e forse la vita.
« Noi abbiamo preso un nuovo appartamento in un piano molto alto.
Il tragitto per arrivare è lungo, ma ne vale la pena.
Non immagineresti mai il numero dell'appartamento, che all'inizio sembrava una cella. »
Alcune delle parole che disse le marcò con un battito della mano sul piccolo ripiano sul quale aveva poggiato la sua pochette.
Filippo, come al solito, capì tutto al volo, così disse
« Immagino sia la 3478, del piano 3.»
Lei annuì, poi disse
« Sai, solo quest'anno ho capito che bisogna studiare tantissimo ogni piccolo angolo di qualsiasi cosa, che sia un edificio o una persona. »
Capì anche questo, così annuì.
« Tempo. »
Disse la guardia, avanzando di un passo verso Filippo, che la guardò con occhi di speranza e le chiese frettolosamente
« Lei dov'è? Sta bene? »
Jade sorrise e disse
« Lei è qui e sta bene. »
Filippo si lasciò andare ad un sospiro di sollievo, poi dovette alzarsi sotto lo sforzo della guardia, che lo prese e lo ammanettò.
Jade gli lanciò un bacio volante, mentre lui le fece l'occhiolino.
La ragazza lo guardò sparire dietro una porta, poi si voltò per cominciare a camminare verso l'uscita, sorridendo soddisfatta.
Cheryl la stava aspettando ed era piena di domande.

Continua...

Criminals  { Irama Plume }Where stories live. Discover now