Sentendo quelle parole la mano che teneva premuto il grilletto della pistola tremò appena, portò anche l'altra mano a reggerla, ma nonostante questo avevano entrambe iniziato ad tremare in maniera incontrollata.

Quelle parole lo avevano colpito.

Quel fottuto vampiro era riuscito a fargliela, non poteva, cazzo non poteva.

Ne aveva ammazzati tanti prima di lui, perché lui doveva essere diverso?

Lui è il primo che si è pentito.

"Non mi interessa deve pagare per quello che ha commesso"

Ma Dio non dice di perdonare anche l'essere più crudele e turpe del mondo se si pente?

"Se esistono questi esseri come può esistere un Dio?"

Non è proprio perché sussistono questi esseri che Dio esiste? In questo mondo esiste tanto il male quanto il bene, le due forze vivono in equilibrio in continua lotta tra di loro, e solo così il mondo può andare avanti, è così l'ordine delle cose. Non lo dice anche forse l'antica filosofia cinese del concetto dello yin e dello yang? L'essere umano stesso è formato da una parte buia e una parte di luce che insieme si completano e formano dentro di esso un piccolo cosmo, una replica esigua della grandezza dell'universo.

"A volte odio essere così acculturato" pensò tra sé l'umano.

"E poi anche se lo uccidessi cosa cambierebbe? La mia famiglia non tornerebbe mai indietro" pensò lui sconfitto, abbassando le mani che tenevano la pistola, lasciando così la presa e facendola cadere per terra.

Dal rumore Jin spalancò gli occhi e vide l'umano guardarlo dall'alto con un'espressione devastata.

< Ho passato tutta la vita a cacciarti, a uccidere quelli della tua specie, a desiderare di vederti morto, cosa dovrei fare adesso? >

< Non mi vuoi più uccidere? >

< Cosa servirebbe? >

< Potresti trovare una nuova ragione di vita > rispose Jin alla domanda precedente.

< Sarebbe bello sapere quale >

< Hai tutta una vita davanti > gli sorrise mesto Jin, sapeva che loro non sarebbero mai più potuto tornare come prima.

< Sono d'accordo con un vampiro mi sono appena rincretinito del tutto >

Namjoon regalò un mezzo sorriso a Jin, ma all'improvviso spalancò gli occhi sconvolto e un enorme chiazza rossa si iniziò a formare nel suo addome, prima guardò Jin sconvolto e poi si inginocchiò anche lui non riuscendo più a rimanere in piedi.

Il volto di Jin rappresentava la stessa sorpresa, tutto era avvenuto così di fretta, così all'improvviso, con suo sconcerto non era riuscito neanche ad avvertire la presenza di qualcun altro in quella foresta, i suoi sensi a causa delle ferite si erano assopiti.

< Ma daiii, che sorpresa, non l'avrei mai detto che Nam Nam non sarebbe riuscito a compiere neanche un compito così semplice > sbottò ironico una voce.

Jin subito alzò la testa e vide un ragazzo con un cappellino rosso che gli nascondevano i capelli.

Non lo aveva mai visto prima.

O almeno così pensava.

< Bastardo mi hai colpito > mormorò a fatica il moro.

Jin subito si diresse verso di lui, ma una forza a lui sconosciuta lo sbatté contro un albero, tenendolo ben fermo contro la corteccia, la cosa che più lo sconvolgeva era che non c'era assolutamente nulla che lo teneva o che lo aveva spinto, sembrava come una raffica di vento fortissima, che era avvenuta dopo che il ragazzo appena comparso aveva alzato una mano.

KANGSHINMU  강신무Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora