Capitolo 77

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Avvertenze: capitolo più lungo che io abbia mai scritto in questa storia, quindi mettetevi comode e buona lettura 😄

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Intanto l'oggetto dei pensieri di Taehyung aveva raggiunto da poco il fitto del bosco, inseguendo una scia di sangue, che sapeva che a causarla era stata una persona in particolare.

Quando era arrivato alla fine di quella scia, aveva trovato una serie di carcasse di animali giacere ai suoi piedi, disposte a qualche metro di distanza l'una dall'altra, che sembravano quasi creare una specie di sentiero.

Quel viale improvvisato, che Jungkook decise di seguire, lo condusse in una piccola radura nella foresta.

Si ritrovò in un grande spiazzo di erba selvatica con un piccolo laghetto posto a qualche metro di distanza da lui e una cascata naturale a completare l'intero quadretto, intorno a sé si potevano scorgere solo alberi, che nascondevano questo piccolo paradiso.

Sarebbe stato un posto davvero adorabile, se non fosse che Jungkook conoscesse dannatamente bene quel posto.

Lì era dove tutto era finito.

Lì era dove tutto era cominciato.

Lentamente scacciò i suoi pensieri e vide un ragazzo accucciato sulle sponde del lago a guardare il suo riflesso nelle acque cristalline.

Jungkook ridacchiò tra sé e poi si specchiò anche lui in quella superficie, incontrando così lo sguardo di quella persona.

< Animali? Davvero? Da quando sei caduti così in basso? Pensavo di averti insegnato di meglio > ruppe così il silenzio Jungkook.

< Avevo tremendamente fame e Jin mi ha proibito di mangiare esseri umani entro le mura di Haneul > ribatté monotono l'altro.

< Avevi fame o cercavi di dimenticare qualcosa? >

Dall'altro ragazzo non si sentirono suoni e Jungkook decise di punzecchiarlo maggiormente.

< E sentiamo da quando ascolti quello che dice Jin? Non dirmi che da quando ti ha mostrato la sua vera natura, te la sei fatta nei pantaloni, eh Yoongi? >

Il ragazzo lo continuò ad ignorare, tenendo sguardo fisso sul suo riflesso.

Jungkook stava iniziando a infastidirsi,  purtroppo era una brutta abitudine che aveva fin da quando era umano.

Odiava essere ignorato.

< Ti ho lasciato appena la sera precedente con quell'umano, è stato davvero così traumatico? >

Yoongi lo ignorò di nuovo e Jungkook era pronto a prenderlo a calci in culo per far tornare il suo amico quello di prima, ma una domanda lo fermò in tempo.

< Jungkook sono bello, vero? >

< Devi essere sempre così narcisista? > lo guardò sconvolto il maggiore.

Yoongi finalmente volse lo sguardo nella direzione del moro.

< Rispondimi seriamente >

Quando Jungkook si specchiò in quegli occhi scuri venne preso un po' in contropiede, non aspettandosi minimamente quello che vide.

Il suo sguardo era velato da una serie di sentimenti, un misto tra irritazione, furia, malinconica e disperazione.

Esprimeva una così ampia gamma di emozioni che Jungkook dubitò per un momento di essere al cospetto del vero Yoongi, non lo aveva mai visto così emotivo e in quel momento capì finalmente da dove provenisse quella domanda e tutta la sua allegria sfumò via velocemente.

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