Capitolo 45 La Morte di Jack :'(

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Me ne resto lì, immobile, i miei piedi sembrano rifiutarsi di camminare mentre le gambe mi diventano molli. Un uomo è seduto in un angolo appartato del locale, da solo con la testa china sul cellulare. Ha i capelli castani e ricci leggermente alzati, una leggera barbetta a ricoprirgli il mento e un piccolo neo leggermente più in basso dell'estremità sinistra delle labbra. Indossa dei jeans chiari, una camicetta bianca e una giacca elegante nera è appesa vicino alla sedia.
"Papà..."
Il mio cuore si ferma per un istante con la consapevolezza che l'uomo difronte a me è proprio mio padre. Non è per niente cambiato dalla volta in cui l'ho visto alla festa oppure dalle numerose foto di lui e della mamma che ho ricavato un pò dal suo diario e un pò dalle risorse di Lu, è rimasto l'affascinante uomo che mia madre ha amato con tutta se stessa. Lu, Austin e Jack rimangono impalati dietro di me.
Il suo sguardo si alza ad incontrare il mio. Non riesco a non tenere fisse le miei iridi verdi nelle sue castane chiare, quasi nocciola direi. Una lacrima rompe gli argini che avevo creato e solca il mio viso mentre lui resta immobile, gli occhi spalancati, sorpreso della mia presenza. Dopo pochi minuti è lui a spezzare quella magia che si era creata, come se il resto del mondo fosse scomparso e poi riapparso all'improvviso quando si è interrotto il nostro contatto visisvo.
Si alza e recupera la giacca infilandosela velocemente, mi guarda ancora come se volesse essere sicuro che fossi ancora lì non sapendo che non mi sarei mossa nemmeno di un centimetro. Si dirige verso di me a passo spedito e un espressione furiosa e d'istinto indietreggio ma riesco a intravedere nei suoi occhi un pizzico di gioia e rammarico che tenta di nascondere a tutti i costi.

Davide's POV

Che ci fa Mia qui? Cazzo ma perchè deve essere testarda come la madre! Avevo avvisato Damon che se fossi andato lì, da lei, non avrebbe mai smesso di cercarmi per quanto io provassi a scoraggiarla nella ricerca. Ma lui no... perchè dovrebbe ascoltarmi? Lui è il capo, giusto? E lei è mia figlia quindi so io com'è se permette!! Ma non poteva somigliare a me nel carattere... è proprio una ragazzina oh! No, aspetta, anch'io sono testardo e non mi faccio intimorire da nessuno... Fanculo adesso è in pericolo. Ehy ma perchè mi importa che è in pericolo?
perchè è tua figlia forse?
Laura? Ma che cazz...
Il solito... combatti, non lasciare che il velenno ti comandi a bacchetta, tu non hai mai permesso a nessuno di metterti i piedi in testa.
Aspetta che trovo un modo carino per dirtelo... Non sono cazzi tuoi!
Raggiungo Mia e le do uno spintone sorpassandola. "Seguimi!" le ordino.
So che lo farà, non ha fatto tutta questa strada per restare nel ristorante e non vale la pena iniziare una rissa con quei tre ragazzi dietro di lei. Aspetta... ma quello alto e muscoloso con l'aria di uno sempre in allerta non l'avevo ucciso al posto di Mia? No, fammi indovinare, si è salvato! Ti pareva!
Esco dal locale e mi dirigo verso un parco poco distante. La notte è scesa da un pezzo e l'umidità inizia ad invadere l'aria che si fa più fredda, il parco è completamente vuoto tranne per qualche scoiattolo e si sente l'inquietante cigolio dell'altalena. Atmosfera perfetta direi. Mi giro ad incontrare i suoi occhi... riesco a percepire qualcosa simile ad un brivido dentro di me ogni volta che mi soffermo a guardarli come nel sentire la voce di Laura nella mia testa ma c'è una nebbia nera a soffocarlo. Eppure sono sicuro che nel rivederla gioia mista a sorpresa mi hanno invaso per alcuni secondi come se fin dall'inizio avessi sperato che non mi dimenticasse, che non ci passasse sopra con tanta leggerezza e mi venisse a cercare ma quella sensazione è durata pochissimo, e poi ancora il nero ad offuscarmi la mente. E la rabbia, e la vendetta, e l'obbedienza verso Damon.
"Cosa ci fai tu qui! Sei così stupida da correre incontro al lupo cattivo, all'uomo che ha cercato di ucciderti?"
"Quell'uomo era mio padre..." afferma con tono convinto lei ma con una nota di dolcezza nella sua voce. Non vuole essere dura con me, lei sa, ma è costretta a farlo... mi ricorda sempre più Laura, quando cercava in tutti i modi di essere gentile ma allo stesso tempo autoritaria mentre la trattavo da schifo.
"Quale padre sarebbe disposto ad uccidere sua figlia" dico, un sorrisino furbo stampato sulle mie labbra.

Anima Gemella ♥Where stories live. Discover now