Dentro di sé si odiava per essere stato così disattento e soprattutto perché avrebbe dovuto di nuovo manipolare il suo piccolo e tenero umano, ma purtroppo quello era l'unico modo per far credere al vampiro di vivere ancora in un bellissimo sogno idilliaco, dove entrambi erano umani, felici, si volevano bene e provavano gioia l'uno nella compagnia dell'altro.

< Ci hai provato con questo trucchetto vampirello, peccato che non ha mai fatto effetto, almeno non con me > esclamò invece Namjoon, con il viso privo di qualsiasi emozione.

< Aspetta c-cosa? > balbettò con orrore Jin.

"Sono troppo debole? Non mi sono nutrito a sufficienza?" mille pensieri vorticavano nella mente del vampiro, ma mai si sarebbe aspettato le parole che seguirono.

Non da lui.

Non dall'unica persona che era riuscita a rubargli il cuore.

< E' stato davvero un inferno. Per quasi un anno ho dovuto aspettare che facessi una mossa falsa, un qualsiasi cosa che mi desse il pretesto per mostrare il vero me stesso, ma tu sei stato così maledettamente bravo, nulla avrebbe fatto credere che dietro quel volto angelico si nascondesse una delle creature più turpi uscite direttamente dall'inferno, dico bene? >

< I-io n-non c-capisco > disse Jin, tornando ad avere i suoi tratti normali, con le mani cercò di ripulirsi dai rimasugli di sangue presenti sul viso, come un bambino che provava a nascondere la piccola marachella compiuta.

< Oh tranquillo capirai molto presto, scoprirai che non sei l'unico mostro che è arrivato ad Haneul e scoprirai anche che tutti possono essere degli ottimi attori. Ammetto che con la storiella del povero fratello maggiore spaventato dall'essere abbandonato, mi avevi quasi fatto cadere nella tua trappola >

< Nam cosa ti sta succedendo? Che stai facendo? E' per caso uno scherzo? Hai sbattuto la testa da qualche parte? Non pensavo che scoprendo la mia natura potessi iniziare a dire cose senza senso >

Jin cercò di trovare una spiegazione logica, razionale a quello strano comportamento.

Ma sappiamo tutti che in realtà l'unica cosa che fece fu cercare di illudersi ancora per un po'.

Namjoon invece alzò gli occhi al cielo spazientito.

< Vediamo se con questo ti schiarisco le idee >

Dalla tasca dietro dei suoi pantaloni tirò fuori una pistola e la puntò sul castano, che come in tralice, non fece nulla per evitare il proiettile che dritto gli colpì una gamba.

Il suono della pistola fu abbastanza forte da far scappare via tutti gli animaletti presenti nella foresta.

Jin cadde a terra e strinse i denti dal dolore, mentre con una mano cercava di estrarre il proiettile che lo aveva colpito ad una coscia.

Quando con fatica riuscì ad estrarlo, subito altri due si abbatterono sul suo corpo e questa volta non riuscì a trattenere un urlo di dolore.

Con mani tremanti si portò davanti al viso l'unico proiettile che era riuscito ad estrarre e vide che era fatto di legno.

< T-tu p-per t-tutto q-questo t-tempo lo s-sapevi? > balbettò a fatica il castano.

< Era ora che te ne accorgessi, non sei un vampiro molto sveglio vero Jin? O forse sarebbe meglio chiamarti Kim Seokjin? >

< N-non pronunciare quel nome > disse lui, mentre tentava di estrarre le pallottole che lo avevano colpito al fianco e alla spalla.

< Oh scusami forse preferisci un altro nome, che ne dici di Jack? >

KANGSHINMU  강신무Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora