Epilogo - Ritorno a casa

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Gli avvenimenti della sera prima avevano scosso i tre Serpeverde. Non sapevano esattamente cosa fosse successo a Black, ma di una cosa erano sicuri: aveva cercato di salvare la vita a Potter e ai suoi amici, e anche a mente lucida su questo non c'era alcuno spazio per i dubbi. Durante la mattina avevano saputo della fuga di Black, mentre nel pomeriggio si sparse un'altra, terribile voce. Il professor Lupin era un lupo mannaro, ed era stato Piton a farlo sapere a tutti, riferendo la notizia ai membri più razzisti della sua Casa, i quali avevano fatto il resto.
Nel primo pomeriggio, mentre Frannie, Mag e Edmund uscivano dal castello per prendere parte all'ultimo picnic dell'anno, in riva al lago, la prima cosa che notarono fu lo stormo di gufi che spiccavano il volo dalla Voliera. Non era mai successo prima, non a un giorno dalla fine del trimestre.
"Spero che non sia per quello che penso" disse Mag stringendosi nelle spalle.
"Lo scopriremo domani, sul Profeta" disse Edmund abbassando lo sguardo.
"Giuro che se qualcuno fa un qualsiasi commento su Lupin gli lancio una fattura" disse Frannie con rabbia.
Né Mag né Edmund osarono ribattere, anche perché erano sicuri che in quel caso le avrebbero dato man forte.
Fino al pomeriggio prima erano stati convinti che quella fosse la conclusione dell'anno più bella che potessero sperare, ora non ne erano più sicuri. Raggiunsero i compagni di classe in riva al Lago Nero, ma notarono con disappunto che per il momento c'erano solo Fred, George, Laetitia e Angelina Johnson. Parlavano fra di loro sommessamente, guardandosi intorno.
"Hey" si fece avanti Frannie. Si salutarono e presero posto accanto agli amici.
"...Avete saputo?" esordì Angelina titubante.
"Sì, ma non c'interessa" disse Frannie, cercando di mettere in chiaro la loro posizione senza risultare aggressiva da subito.
"Tutto sommato nemmeno a noi" disse Fred.
"Anzi, non c'interessa proprio" aggiunse George.
"Anche se stanotte ha rischiato di uccidere nostro fratello e i suoi amici" disse Fred rabbrividendo.
"...Ma la reazione della maggior parte degli studenti è stata esagerata" disse Angelina, che da Prefetto aveva dovuto sopportare i deliri di qualche Grifondoro spaventato.
"Decisamente..." annuì Edmund, che con Frannie aveva avuto lo stesso ingrato compito durante il pranzo.
Il fatto che fosse il miglior professore di Difesa che avessero mai avuto era inevitabilmente sbiadito di fronte alla notizia che quel miglior professore fosse un lupo mannaro.
"È stato Piton" disse Mag disgustata "è stato lui a spargere la voce, sapeva cosa avrebbe provocato, e lo ha fatto ugualmente".
"Lo odio con tutta me stessa" disse Laetitia.
Fred, George e Angelina si guardarono di sottecchi: loro odiavano Piton da sempre.
"Che cosa succederà adesso?" chiese Mag prendendosi la testa fra le mani.
"Beh, tutto dipende da Silente" disse Laetitia.
"Dubito che dipenda totalmente da lui" disse Frannie "Se i genitori si uniscono come fanno di solito temo che..."
Si bloccò. Non ci voleva nemmeno pensare.
"In ogni caso" disse Mag "è il miglior insegnante che abbiamo mai avuto, niente cambierà questo fatto".
Tutti annuirono solennemente.
"Dove sono tutti gli altri?" chiese Edmund ai gemelli.
"Spero che arrivino" disse George guardandosi intorno "nella nostra Sala Comune c'era una baraonda incredibile"
"Anche nella mia" rispose Laetitia.
Frannie e i due amici Serpeverde non risposero neanche. Era tutto partito dalla loro Sala Comune.
"Chissà i Tassorosso come se la passano" disse Mag cercando di celare la vergogna per la propria Casa e per il suo direttore.
"Non meglio di noi" disse Angelina "Diggory mi ha detto che molti hanno già scritto ai genitori".
"Li odio tutti" disse Edmund a denti stretti.
Rimasero a parlare ancora un po' dell'argomento finché non arrivarono altri ragazzi del quinto anno, fra cui Tony, accompagnato da un paio di amici, Lee Jordan e stranamente anche Belle, che prese subito posto accanto a Laetitia. Insieme a lei c'era un ragazzo che non parlava mai con nessuno del gruppo, forse non li riteneva alla sua altezza.
"Allora, cosa offrono le cucine oggi?" chiese finalmente Laetitia per cambiare discorso.
Fred levò la bacchetta e scoprì una decina di vassoi pieni di dolci e salatini.
"Le bevande sono a riva" disse George ammiccando verso una gran quantità di bottigliette di succo di frutta che erano state immerse nell'acqua per rimanere al fresco.
Lee incantò la sua radiolina come aveva fatto il giorno prima e le note di I wanna dance with somebody diedero vita alla festa.
"Uh, questa l'ascoltavo da bambina!" disse Mag con aria sognante e iniziando a canticchiare.
Lontano dal loro gruppo, tre ragazzi parlottavano fra loro mesti, e Mag ogni tanto lanciava loro uno sguardo. Ron Weasley aveva una stampella accanto e si lasciava accarezzare la spalla da Hermione. Si appuntò mentalmente di chiedere ai gemelli se c'era del tenero fra i due. Potter invece parlava, ma non sembrava un ragazzo spaventato per la fuga dell'uomo che gli aveva dato la caccia per un anno intero. A un certo punto i tre furono raggiunti da un allegrissimo Hagrid. Non era difficile intuire il perché della sua contentezza: il giorno prima il suo amato ippogrifo era sfuggito dall'esecuzione. Mag sorrise fra sé e tornò a discutere con Edmund, Fred e Laetitia sulla Coppa del Mondo di Quidditch. L'Irlanda stava avanzando inarrestabile verso la vittoria, e anche se erano ancora agli ottavi di finale c'erano buone possibilità di arrivare in semifinale... O addirittura in finale. Non notò che Harry abbandonò il gruppo e corse verso il castello.
Intanto Frannie e Tony si stavano sfidando a scacchi per la prima volta in assoluto. Il Tassorosso la stava distruggendo, ma lei sembrava più occupata ad ammirare lo sguardo concentrato del ragazzo, invece di impegnarsi seriamente nella partita. Quando Tony fece scacco matto senza grossi sforzi lei si ridestò, indispettita.
"Ed, hai un rivale" disse quando tornò a unirsi al suo gruppo.
Intanto era partita Total eclipse of the heart e un gruppetto di Tassorosso si mise a canticchiarla.
"Non mi dire" rispose lui per niente impressionato.
In realtà era troppo occupato ad ascoltare quella canzone che sembrava descrivere per filo e per segno la sua situazione sentimentale. E poi stava guardando Mag, che insieme ad altri ragazzi probabilmente Nati Babbani o Mezzosangue giocava a pallavolo in un campo rudimentale che avevano creato con dei rami spezzati. Poco più in là Aurora e altre ragazze giocavano a Badminton con una margherita ingrandita e incantata in modo da sembrare un volano, intanto la canzone continuava a riempire l'aria.

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