San Valentino, il leone e altri misteri

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Due giorni dopo la partita della discordia era nientepopodimeno che San Valentino. La scuola aveva programmato un'uscita supplementare a Hogsmeade e Margaret si era data appuntamento con Hans nel pomeriggio. Quello sarebbe stato il loro primo "appuntamento" ufficiale, a soli due giorni dal loro primo bacio, e la ragazza era a dir poco elettrizzata.
-Sicura di volere gli stivaletti Mag? Non è meglio lo stivale in pelle?
-Non posso presentarmi da Hans a San Valentino con lo stivale, Jasmine. Che figura ci faccio?
-Secondo me non è così male. E poi non credo che ti guarderà i piedi, se capisci che intendo.
Ammiccò Frannie, inserendosi nella conversazione. Jasmine ridacchiò, ma Margaret non sembrò cogliere il riferimento, anzi sospirò e si nascose il volto tra i capelli.
-Hai ragione Frannie, che figura farò in ogni caso? Lui è sempre così perfetto mentre io sono... un disastro.
-...bellissima.
Dissero lei e Jasmine nello stesso momento.
-Davvero Margaret, non hai nulla che non vada.
Aggiunse Frannie, sorridendo conciliante. Quando finalmente decise cosa mettere era abbastanza soddisfatta. Alla fine era rimasta decisa sugli stivaletti col tacco, abbinati a un jeans grigio attillato e un maglioncino verde bottiglia con lo scollo a barca. Jasmine aveva insistito per truccarla e nell'insieme, doveva ammetterlo, si trovava molto carina. Le amiche la avevano abbracciata e praticamente gettata in Sala Comune, dove sapeva che Hans la stava aspettando. Quando lo vide arrossì vistosamente. Lo trovava assolutamente perfetto. Portava dei pantaloni chino neri e un maglioncino turchese. Si era rasato alla perfezione e i suoi capelli ramati riflettevano la tremula luce del lago. La salutò con un bacio e le porse il braccio, che lei accettò prendendolo a braccetto. Lui la guardò e sorrise malizioso.
-Sì. Ho scelto proprio bene.
Commentò con un ghigno. La ragazza avvampò e mormorò un ringraziamento confuso. I due iniziarono a parlare della partita, dato che nei giorni precedenti avevano avuto decisamente di meglio da fare e dato che per entrambi si trattava di un argomento che li metteva a loro agio. Parlando dello stile di tallonaggio di Cho Chang Margaret si rilassò e iniziò a parlare più serenamente, sentendosi libera di esprimersi col ragazzo.
-Certo che, dopo la sberla che le ho dato, i Corvonero si sono davvero inviperiti!
Esclamò Hans ridacchiando.
-Sì, peccato che me la abbiano restituita bene!
Continuò sorridendo la ragazza. Il viso di lui si incupì leggermente.
-Lasciamo perdere. Dovrò decidermi a fare un discorsetto a Roger Davies in questi giorni.
Mag deglutì, un po' compiaciuta un po' con disappunto. Ormai erano quasi arrivati al villaggio, faceva freddo, Hans strinse il braccio dell'altra con più vigore.
-Cosa vuoi fare di bello? Decidi tu.
Chiese il ragazzo, con una strana luce di preoccupazione negli occhi.
-Che ne dici dei Tre Manici? Ho proprio voglia di una burrobirra bollente!
Azzardò lei temendo di dare la risposta sbagliata. L'altro sospirò sonoramente e sorrise a trentadue denti.
-Grazie al cielo! Per un attimo ho temuto mi avresti risposto con Madama Piediburro!
-Per la barba di Merlino, Hans! No! Ehw... non sono mica Cho Chang!
Rispose Margaret facendo una smorfia di disgusto. L'altro scoppiò a ridere.
-Ho la sensazione che andremo molto d'accordo.
-Sì, lo credo anch'io.
Convenne Mag, sorridendo dolcemente.
Quando entrarono ai Tre Manici di Scopa, stranamente non li investì il solito calore confortante. Nessun chiacchiericcio amichevole li accolse e Madama Rosmerta aveva la bacchetta levata. C'era decisamente qualcosa di strano, di sbagliato. Hans sollevò un sopracciglio e si infilò davanti alla compagna, come per schermarla da un'eventuale minaccia . I due si guardarono intorno spaesati. Rosmerta abbassò la bacchetta lentamente e sospirò. La temperatura della stanza saliva a velocità sostenuta.
-Non si può continuare così! È la seconda volta questa settimana!
Sbraitò, mentre puliva un bicchiere con aria oltraggiata.
-Io amo questo posto Rosmerta,
Azzardò un commensale,
-Ma se continuo a trovare dissennatori in pieno giorno penso che dovrò passare alla Testa di Porco. Non mi piacciono quegli esseri.
-Già, non piacciono a nessuno.
Aggiunse acidamente una strega al bancone. Hans e Mag si guardarono di sottecchi.
-Sicura di voler restare qui?
Le sussurrò all'orecchio. Lei fece cenno di assenso.
-Pare se ne siano andati, no?
L'altro annuì e si sedettero al primo tavolo libero.
-Due burrobirre, per cortesia.
Chiese cordialmente il ragazzo rivolgendosi alla banconista. In un attimo due calici colmi di liquido ambrato volarono al tavolo e si adagiarono davanti ai due. Fecero tintinnare i bicchieri in un brindisi silenzioso, e Margaret sorseggiò la sua bevanda. Il sapore leggermente alcolico di zenzero la rassicurò, scaldandola dall'interno.
-Devono averlo avvistato.
Mormorò Hans con espressione un po' tesa.
-Secondo te riuscirà a entrare di nuovo? Credi che Potter ...
-No, lo escluderei. Non dopo l'ultima volta.
-Ma come fa a farcela sempre? Prima Azkaban, poi Hogwarts?
-Non ne ho idea. Sta sempre un passo avanti al ministero. Gioca a nascondino, li imbroglia come bambini. Neanche Alastor Moody è riuscito a trovarlo.
Margaret rabbrividì. Moody era conosciuto per essere un abile auror, quello che aveva mandato più mangiamorte ad Azkaban di tutta l'Inghilterra. Le persone che lo avevano conosciuto non lo dipingevano esattamente come un pezzo di pane.
-Non vorrei essere nei panni del ministro in questo momento.
Continuò Hans, dopo aver dato una lunga sorsata.
-O di Potter.
Aggiunse Margaret a bassa voce.
-O di Potter. Lui ti sta simpatico, non è così?
Mag arrossì leggermente.
-Oh... si nota tanto?
-Non saprei... io l'ho notato però.
La ragazza sorrise. Hans sembrava sempre capirla benissimo. Era come un superpotere. Sapeva sempre quello di cui lei aveva bisogno, e capiva sempre subito quello che stava provando. Si sentì molto fortunata.
-Già... tu l'hai notato.

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