God knows I want to break free

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Premessa
Questo capitolo ha una colonna sonora. A un certo punto comparirà una canzone (non è difficile immaginare quale), in quel momento voi dovrete leggere attentamente il testo e far caso a quello che succede. Ogni strofa spiegherà il momento immediatamente successivo.
Se non sapete bene l'inglese e non capite alcune cose chiedete pure.
Se avete voglia di ascoltarla, qui sopra il titolo ho messo il video ufficiale da youtube.

In Sala Comune dei Serpeverde c'era aria un po' tesa. Margaret e Frannie erano già pronte, Edmund invece aveva la tuta da Quidditch che aveva ricevuto per Natale, era appena tornato dall'allenamento. Mancavano poche settimane alla finale Grifondoro contro Serpeverde e gli ultimi due anni la partita era stata vinta dai Grifondoro, ribaltando i risultati storici dell'ultimo ventennio.
La squadra sentiva molta pressione e si allenavano spesso. Alcuni altri compagni di squadra, Draco e Hans compresi, erano ancora fuori a cimentarsi in un'amichevole, chi più teso chi più determinato.
-Dai, muoviti Ed... faremo tardi!
Sbottò Frannie, spingendolo verso il dormitorio.
-Come tardi? La festa è dopo cena!
-Per gli altri! Noi abbiamo promesso a Fred e George che avremmo dato una mano a sistemare!
-Noi avremmo... cosa?
-Sì, beh, potrei averglielo promesso io!
-Ma io... io non posso venire adesso!
Borbottò, guardando Margaret in cerca di appoggio. La ragazza pareva essersi già arresa, alzò le spalle. Lui aggrottò le sopracciglia.
-Beh, avresti dovuto avvisarmi prima, Fran! Non posso venire! E comunque se mancassimo in cinque a cena se ne accorgerebbero.
Lei alzò gli occhi al cielo.
-E cosa hai di così importante da fare, di grazia?
-Ho promesso a Katie che sarei andato con lei.
-Con lei? Ma è del quarto anno! Abbiamo invitato solo dal quinto in su!
Si inserì Margaret, infastidita.
-Beh, pensavo...
-Cosa? Che siccome sei tu avresti potuto fare quello che ti pare?
Frannie serrò le labbra, tentando di scomparire alla loro vista mentre discutevano.
-Si può sapere qual è il problema? Perché tu puoi portare il tuo gorillone e io non posso portare la mia ragazza?
-Hans non è un gorillone! È un tuo amico!
-È un mio compagno di squadra, è una cosa diversa!
-E comunque l'assenza di quelli sotto il quinto anno si nota di più, ed è più grave!
-Non ci scoprirà nessuno, stai tranquilla!
Frannie si schiarì la voce, e gli altri si zittirono per un attimo, guardandola con fastidio.
-A dire il vero Edmund, pensavo stessi iniziando a stancarti di lei.
Lui aprì la bocca per rispondere, ma lei continuò:
-Comunque fai come vuoi. Di certo non andremo a fare la spia. E vedi di arrivare puntuale almeno all'orario degli ospiti. Andiamo, Margaret. Stiamo facendo tardi.
La prese per un braccio e le consegnò il mantello, andando verso l'uscita. Edmund sbuffò. Si coprirono bene per non far intravedere i vestiti, un abitino nero ricamato per Margaret, che svolazzava ogni volta che la ragazza si muoveva, e una gonna argento a vita alta con una canotta
nera dal taglio moderno per Frannie. Insomma, non gli abiti che normalmente girano per Hogwarts. Quando furono completamente coperte dal mantello le due uscirono dalla Sala Comune
e andarono verso il passaggio. Fred e George le aspettavano accanto alla strega. Si guardavano nervosamente intorno.
-Abbiamo chiesto a Pix di fare un po' di baccano al quinto piano... dovrebbe essere via libera!
Sussurrò uno dei due, mentre loro si avvicinavano.
-Maledetta tu sia, Mag! Come ti è venuto in mente di suggerire di consegnare a Potter la mappa???
E più maledetti ancora voi due idioti che le avete dato retta!
Sbuffò Frannie, infilandosi nel passaggio, seguita dagli altri. Da quando aveva scoperto che Margaret aveva suggerito ai gemelli di consegnare la mappa del malandrino al ragazzo non la aveva perdonata.
-Stanno cercando di ucciderlo, Fran!
Le intimò l'amica da qualche scalino indietro.
-Sirius Black ha evitato i dissennatori, non credo che avrà molti problemi con Harry Potter, mappa del malandrino o no.
-Sai Firwood...
-...quasi quasi ti preferivamo secchiona...
-...a volte ci preoccupi!
Uscirono di soppiatto nella cantina di Mielandia, in assoluto silenzio. Aspettarono il momento giusto affacciandosi dallo spioncino, fortunatamente i gemelli avevano sempre dietro un paio di orecchie oblunghe. Quando furono fuori tirarono un sospiro di sollievo.
-Ahhhh! Libertà!
Esclamò uno dei gemelli, probabilmente Fred. Margaret era tesa, ma aveva iniziato a sorridere un po' più sicura. Uscirono di fretta dalla via principale, infilandosi nel vicolo del pub.
-Hai visto Firwood? Niente mappa, niente guai!
Esclamò George, passandole un braccio intorno alle spalle. Lei scosse la testa, sbuffando. I ragazzi bussarono alla porta scalcinata.
-Avanti!
Una voce burbera venne da dietro la porta. Aprendo, videro Lee Jordan sorridere da dietro il bancone. Stava cercando di incantare uno stereo babbano, in modo che non avesse bisogno di corrente.
-Ciao, Ab!
Esclamarono i gemelli in coro, con un sorriso da un orecchio all'altro. L'uomo grugnì e tornò a pulire i bicchieri.
-Piano con le confidenze, ragazzino. Vi sopporto solo perché le vostre feste mi portano un sacco di galeoni.
Frannie e Margaret continuavano a fissarlo, certe che avesse un volto familiare.
-Finalmente!
Tuonò Lee, manovrando un cavo in modo piuttosto goffo.
-Si era detto alle otto meno cinque!
-Le signore si sono fatte aspettare...
Si giustificò Fred, guardandole di sottecchi.
-Colpa di quel damerino di Edmund.
Sospirò Frannie alzando le spalle. Margaret si immusonì. In breve, Fred George e Lee ebbero finito
di sistemare lo stereo e iniziarono ad allestire il banco scommesse. La vicinanza con la finale si faceva sentire. Margaret e Frannie sistemavano i tavoli in modo che si disponessero lasciando un vuoto abbastanza ampio sul fondo della sala, per lasciare spazio a chi volesse ballare. Passò circa un'ora di lavoro intenso, erano tutti indaffarati. Tutti tranne Aberforth, che fissava il lavandino del bancone con aria annoiata.
-Come puoi permettere che venga con lui? È troppo piccola! Se ci scoprissero...
Borbottava Mag, mentre trasfigurava una sedia in una panca da tre posti.
-Saremmo nei guai comunque!
-Avevamo deciso dal quinto anno in su!
-Beh, ormai è fatta, no?
-Immagino di sì.
Frannie tentava di dare un effetto strobo al lampadario, con scarso successo.
-Hans viene, giusto?
-Sì, certo! Non so a che ora, aveva gli allenamenti, deve cenare, cambiarsi... ma viene. Me lo ha promesso.
-Vi ho visti un po' strani ultimamente.
Commentò Frannie, che era riuscita sinora a far lampeggiare pigramente due candele su otto.
-Siamo entrambi stressati, ma non è niente di cui preoccuparsi. È un momento no, ci passerà.
-Se lo dici tu...
In quel momento arrivarono Fred e George, con due bicchieri in mano.
-Pausa, ragazze?
Le due accettarono di buon grado.
-Burrobirra?
-Sì, ve la siete meritata!
Risero, mentre le ragazze alzavano i bicchieri in un brindisi simbolico. Frannie si portò il liquido alla bocca e bagnò le labbra di schiuma.
-Quanto ho bisogno di questa festa ragazzi... non ne avete idea!
Margaret sospirò.
-Già, anche io devo ammettere che ci voleva proprio!
-Vi faremo rilassare per bene, ragazze! Garantito!
Esclamò Fred, spazzolandosi i capelli con la mano.
-Puoi dirlo forte, fratello! Sarà una festa fighissima!
-Avete finito di cazzeggiare voi due? C'è chi si sta dando da fare, qui!
Gridò loro Jordan, con un bicchiere mezzo vuoto appoggiato sul tavolo, mentre ricontrollava la lista degli invitati. Fred e George sospirano e lo raggiunsero. Uno dei due commentò, poco convinto
-Due sotto i quindici anni? Chi ha dato l'autorizzazione?
-Ah, non di certo io!
Sussurrò Margaret, in modo che solo Frannie la sentisse.
-Andiamo Fred, sono accompagnate! Mi dispiaceva dire di no!
Tentò di giustificarsi Lee, alzando le braccia a mo' di schermo.
-Sappiamo di Bell, l'altra chi è?
Chiese Frannie avvicinandosi per vedere meglio.
-Daphne Greengrass.
Rispose George guardando la lista. La ragazza rimase di sasso.
-Cosa?! E con chi viene?!
Lui tornò con gli occhi sul foglio e impallidì leggermente.
-Sai che ti dico, Firwood? Non è così importante...
Lei saltò in avanti e gli strappò la pergamena da davanti al naso.
Tony McMartian +1 (D. Greengrass)
-Quell'essere! Ha solo tredici anni! Come vi è venuto in mente di accettarla????
-Beh, ormai è fatta, no?
Le disse Margaret alzando le spalle, con un sorriso malefico.
-Oh, taci! È una cosa diversa! Lei è... è più piccola.
-Certo, è una cosa diversa, come no...
Quello diventò il loro nuovo argomento: le ospiti indesiderate. Quando il lampadario ormai aveva
assunto un aspetto quasi decente, la ragazza borbottò per l'ennesima volta
-Anche con me è venuto a una festa. Si possono portare anche gli amici alle feste. È tutto qui. Non è vero, Mag?
Lei sbadigliò, e annuì distrattamente.
-Certo Frannie, come vuoi tu.
L'altra sbuffò e le lanciò un'occhiataccia.
-Non sei di grande aiuto, sai?
Poco più tardi a Hogwarts, Edmund aspettava davanti al quadro della Signora Grassa. Non c'era stato spesso, prima, e non era tra i quadri che gli stavano più simpatici. Per sua fortuna, non faceva molto caso a lui. Non sembrava aver molta voglia di fare conversazione, era troppo impegnata a leggere quello che sembrava uno spartito e a sorseggiare del vino da un calice.
"È in ritardo."
Pensò Edmund, tamburellando le dita sul muro. In realtà non aveva molta voglia di andare alla festa in sua compagnia, però non poteva certo continuare a ignorarla per sempre. Del resto, si stavano frequentando. Era giusto che la accontentasse ogni tanto.
Quando il quadro si aprì, lei uscì tutta ammantellata, come anche lui. Non potevano farsi vedere vestiti a festa. Edmund notò subito che era la prima volta che la vedeva senza coda di cavallo. I capelli erano mossi, con la riga da un lato. Sorrideva ed era più carina del solito.
-Sei in ritardo.
Il suo sorriso si spense leggermente.
-Scusa.
-Non fa niente. La festa aspetta.
La ragazza si sporse leggermente in avanti.
-Posso...?
Lui si guardò intorno velocemente. Erano soli. Le diede un rapido bacio sulle labbra.
-Andiamo.
Camminavano svelti uno accanto all'altro, non senza un po' di imbarazzo.
-Sono contenta che mi abbia detto di venire con te! Non sono mai stata a una festa così! Fred e George ne parlano continuamente!
-Già... immagino.
-Pensavo che ci saresti andato con le tue amiche. Ce le hai sempre intorno...
-Sono mie amiche. È normale che mi stiano intorno.
-Sai, a volte...
-Se vuoi chiedermi di stare lontano dalle mie amiche perché non ti piace che passi tanto tempo con loro ti dico già che la risposta sarà no.
-A te non darebbe fastidio se io stessi tutto il tempo con Fred e George?
-No, per niente.
Rispose lui alzando le spalle. Lei sbuffò.
-Sono contenta che vengano, però. Le tue amiche. Alicia Spinnett mi sta chiedendo di presentarle Firwood da quando ha saputo che...
-Hai detto ad Alicia Spinnet che stiamo uscendo?
Lei tentennò.
-Bah, lasciamo stare. Dopo oggi lo saprà tutta la scuola.
-Si può sapere perché ti dà così fastidio che qualcuno sappia che usciamo insieme?
-Sono un tipo discreto.
-A volte sembra quasi che ti vergogni di me.
Lui si fermò un attimo.
-Io non mi vergogno di te. Sei carina. E sveglia. E brava a Quidditch. E quando perderai la finale e
verrai a piangere da me proverò a sopportarti.
Rispose con un sorriso sghembo.
-Sì, ti piacerebbe!
Replicò lei, dandogli una gomitata sul fianco.
-Alicia Spinnet, eh? Interessante...
Quando finalmente arrivarono, molti erano già lì. La prima cosa che videro entrando nel pub, fu per entrambi Margaret e Hans che si davano un bacio al centro della pista. Entrambi distolsero subito lo sguardo. A Edmund sembrò di vedere con la coda dell'occhio un lampo di trionfo nello
sguardo della sua accompagnatrice, ma si disse di essersi sbagliato. Lee Jordan era dietro il bancone, ancora trafficando con lo stereo. Per la sala rimbombavano le note di I'm your baby tonight di Whitney Houston. In un attimo Fred e George furono accanto a loro, sfilando i loro
mantelli.
-Benvenuti, ragazzi! Mettetevi comodi!
Edmund si lisciò la camicia verde acqua, mentre portavano via il suo mantello. Aveva dei pantaloni
bianchi candidi e delle scarpe abbinate. Katie invece gridava Grifondoro in ogni dettaglio. Una tuta elegante rosso fuoco, che scendeva aderente ma con le maniche sfasate. Il sorriso era luminoso.
Margaret, appena separata dal bacio, li guardava con un'espressione indecifrabile. Come si accorse che lei la vedeva, sorrise.
-Ed, ciao!
Salutò sbracciandosi e tentando di sembrare naturale. Anche il suo compagno li vide, e la strinse in
vita. Si avvicinarono per salutarsi. Edmund presentò Katie agli altri due, che li salutò smagliante.
-Frannie dov'è?
Chiese il ragazzo, guardando Katie complice.
-Penso sia con Jasmine a bere qualcosa!
Rispose Margaret alzando le spalle. Infatti, guardando verso il bancone, la videro. Non aveva un'aria delle migliori. Jasmine le sorrideva rincuorante, dandole alcune pacche sulla spalla. Aveva tre bicchieri vuoti davanti. Edmund scosse la testa. La avrebbe salutata più tardi. Frannie depressa sapeva essere davvero una piaga.
-Vi porto da bere?
Chiese Hans, sorridendo in modo mellifluo, o almeno così gli sembrò.
-Un whisky incendiario, magari.
Gli disse Margaret guardandolo rapita.
-Due!
Esclamò Edmund, che si era appena accorto di quanto desiderava bere qualcosa in quel momento.
-Una burrobirra, grazie...
Disse Katie, sorridendo timidamente. Quando se ne andò, Edmund e Margaret si guardarono con
orgoglio, ognuno sicuro nella fortezza d'animo del proprio accompagnatore. Erano di fronte ma si sentivano lontani mille miglia, anche se avevano entrambi una disperata voglia di avvicinarsi.
-Edmund! Sei arrivato anche tu!
Esclamò Laetitia, apparendo dietro le loro spalle e spezzando quel momento imbarazzante che da Katie era rimasto inosservato. Aveva un vestitino blu notte senza maniche e i capelli raccolti in uno chignon. Eccezionalmente, non portava gli occhiali.
-Avete già bevuto qualcosa?
-Hans ci sta portando qualche bicchiere!
In quel momento, Katie vide Alicia parlare con Jordan vicino al banco scommesse. La indicò al ragazzo, che annuì. Si dileguò tra la folla per raggiungerla.
-Perché sta così?
Chiese Edmund, guardando verso Frannie. Laetitia sospirò e Margaret scosse la testa.
-McMartian porta la Greengrass. Sono in lista.
Lui si morse le labbra.
-A questo proposito potrei avere una soluzione...
Raccontò alle amiche che cosa aveva detto Katie in suo proposito poco tempo prima.
-Quindi Alicia Spinnet è gay?
Chiese Laetitia, incredula. Lui alzò le spalle.
-Evidentemente!
-Speriamo che le piaccia, così si consola un po'.
Mormorò Margaret, guardandola in lontananza. Ora c'era uno dei gemelli Weasley a farle compagnia.
-Ma sì, secondo me ci può stare!
Rispose Edmund, speranzoso. Quando tornò Hans coi bicchieri, diede a Laets quello di Katie, che ancora non era tornata. Intanto la canzone era finita, e lo stereo era passato per mano di Lee Jordan a un disco remix del Ceppo Ghignante.
-Un whisky per la mia amica!
Esclamò George, sedendosi accanto a Frannie. L'uomo sbuffò e ne preparò un altro.
-Sono già a quattro, Freddie.
Lui le passò le dita tra i capelli.
-In realtà sono George.
-Oh... scusa.
Lui rise.
-Ti perdono solo perché hai bevuto, distinguerci è più difficile.
-Tu non bevi?
-Per ora ho già dato.
Lei alzò la testa dai bicchieri vuoti e lo guardò negli occhi. Il ragazzo aspettò qualche istante e si corresse all'istante.
-No, scherzavo, fanne due.
L'uomo, che stava portando il bicchiere, imprecò e tornò indietro.
-Ti capisco. Fred si è messo a provarci con Angelina, mi sto annoiando.
Le disse, mordendosi il labbro. Lei sorrise debolmente.
-Facciamo una scommessa?
Chiese, alzando un sopracciglio. Il ragazzo le batté una mano sulla schiena.
-Questo sì che mi piace! Vuoi perdere rovinosamente scommettendo sulla tua casa per la finale?
-Sarebbe sparare sulla croce rossa, dato che vinceremo. Scommettiamo... su chi finirà con la ragazza più carina stasera!
Lui sgranò gli occhi, poi sorrise malevolo.
-Preparati a soccombere!
I bicchieri arrivarono, e i due li mandarono giù in un sorso.
-Che vinca il migliore.
-Che vinca il migliore!
Frannie fece cadere un galeone sul palmo del barista, e si alzò. Peter e Cedric Diggory chiacchieravano animatamente a un tavolo, Laetitia li ascoltava con interesse. Aurora e Philip ballavano sulle note di Take my breath away. Alicia Spinnet e Katie Bell parlavano tra loro fittamente, si accorse che la stavano fissando. Flint e Hans ridevano in un angolo, Marcus doveva aver detto una battuta molto divertente. Un tavolo catalizzò la sua attenzione. Edmund, Margaret,
Jasmine e Aladdin sedevano e parlavano all'angolo opposto della sala. Si avvicinò barcollante.
-Ehi, Fran! Che aria fresca!
Ridacchiò Edmund, appellandole una sedia.
-Ho bevuto cinque whisky incendiari.
Borbottò con la bocca impastata. Margaret, che le stava porgendo il suo bicchiere per farle assaggiare la birra, lo ritrasse all'istante con disappunto. Jasmine scosse la testa.
-Wow.
Commentò Aladdin, aggrottando le sopracciglia,
-Di già?
-Ho fatto una scommessa con George.
Continuò, senza considerarli.
-Ho scommesso che mi sarei presa una ragazza più carina di lui stasera. Ah! Non sa con chi ha a che fare.
Aladdin e Jasmine si scambiarono uno sguardo preoccupato, mentre Edmund esultò internamente.
-Come va ragazzi?
Arrivò una voce dietro di loro, e Peter Pevensie posò le mani sulle spalle del fratello. Fred e Angelina ballavano scatenati una cover delle sorelle Stravagarie di Un calderone pieno di dolce amor bollente decisamente più spinta dell'originale. Edmund guardò in su terrorizzato. L'ultima festa alla Testa di Porco per i due non era finita bene.
-Tutto bene, niente di nuovo!
Rispose Margaret, invitandolo ad accomodarsi.
-Burrobirra amico?
Chiese Aladdin, passandogli il boccale.
-No grazie, credo che mi andrò a prendere io un bicchiere! Qualcuno vuole altro?
-Un bicchiere di idromele, se non ti dispiace.
Rispose Mag grata che per ora non ci fossero contrasti. Ogni tanto guardava verso Hans. Sembrava tranquillo. Per ora si prospettava una bella serata.
-Ed?
Continuò il ragazzo, forse per fargli capire che per lui andava bene. Comunque lui rispose
-Per ora sono a posto, grazie!
-Non vuoi far vedere alla tua donna che non reggi proprio, eh?
Scherzò il fratello scompigliandogli i capelli.
-Non è la mia donna.
Borbottò arrossendo leggermente. Mentre Peter con un ghigno si allontanava a prendere da bere,
Aladdin esclamò
-Ma che cavolo sta facendo?
Con un tono talmente sconvolto che tutti si voltarono di scatto. George Weasley si era avvicinato a
Esmeralda, le parlava con aria ammiccante.
-Se porta a casa lei hai perso in partenza!
Esclamò Edmund ridendo.
-Figuriamoci!
Mormorò Frannie alzando le spalle. Qualche passo dietro di loro Phoebus guardava la scena con finto disinteresse mentre parlava con Oliver Baston. Sapeva che la fidanzata se la sarebbe cavata comunque. Il gruppetto osservò come George parlava cercando di farla ridere. Doveva aver bevuto troppo perché lei non sembrava divertirsi granché, e di solito i gemelli erano esilaranti. A un certo punto accadde quello che tutti si aspettavano. Lui doveva aver detto qualcosa di troppo. Lei fece una smorfia offesa e poi accadde tutto incredibilmente in fretta. La ragazza alzò la mano in aria e si udì uno schiocco così forte che per un istante superò la musica. Il ragazzo si massaggiava la guancia, dolorante.
-Vai forte eh Georgie?
Gridò Frannie, ridendo a crepapelle e lui la mandò al diavolo. Anche Phoebus rideva, e mandò in
lontananza un bacio alla fidanzata, che gli sorrise. In quel momento la porta si aprì un'altra volta e Tony fece la sua entrata, seguito da Daphne Greengrass. Si tenevano per mano.
-Vado a prendere da bere.
Ringhiò Frannie alzandosi. Edmund alzò gli occhi al cielo.
-Insopportabile, eh?
Disse Jasmine, giocherellando col bicchiere vuoto.
-Visto che roba George Weasley?
Peter era tornato coi bicchieri e si sedette tra Edmund e Margaret. Loro risero nuovamente di gusto.
-Ma cosa ha nel cervello?
Chiese Margaret scuotendo la testa.
-Conosco Esmeralda, è nella mia casa. Come ho visto George avvicinarsi in quel modo ho capito subito che era aria di guai.
Commentò Aladdin con un sorriso.
-E dire che mi stavo quasi per perdere la scena!
Esclamò Peter mandando giù un sorso. In quel momento, anche lei gasata dalla scena, si avvicinò Katie con aria allegra. Vedendo che non c'erano più sedie disponibili, prima che lui potesse dire qualcosa, si sedette in grembo a Edmund. Lui fece una smorfia indecifrabile.
-Tu devi essere Katie! Molto piacere! Sono Peter!
Lei gli strinse la mano entusiasta.
-Peter Pevensie, caposcuola! Andrai a denunciarci tutti a Silente?
Scherzò la ragazza. Margaret alzò il sopracciglio. Non le era sembrata una battuta divertente.
Edmund le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei annuì. Margaret vide che Hans aveva finito di parlare con Flint e si alzò, portandosi dietro il bicchiere.
-Come va la festa?
Chiese, avvicinandosi al ragazzo. Lui le sorrise. Intanto era iniziata una nuova canzone.

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